L'Immortale E L'Umano

di Scarlett Carson
(/viewuser.php?uid=221494)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


L'immortale e L'umano


Fai attenzione a come pensi e a come parli,
perchè può trasformarsi nella profezia della tua vita.”

San Francesco D’Assisi

 

Prologo.
Foresta della Norvegia 1000 A.C.
Un umano particolare.

 

Era una giornata completamente bianca. Ad Ottavia piaceva molto la neve.

Era uscita per la sua passeggiata nel bosco alla ricerca di legna e cibo selvatico, non che le servisse a molto, ma era un ottimo diversivo alla sua solita dieta.

Le piaceva camminare affondando i piedi nella neve tant'è che lo faceva a piedi nudi, per sentire meglio quei pezzi di ghiaccio che sarebbero dovuti risultare freddi e che invece a lei pareva avere la stessa temperatura del suo corpo.

Con il suo cesto, si addentrò nella boscaglia alla ricerca di qualsiasi cosa, anche solo per abbellire la sua casetta sperduta.

Canticchiava a bassa voce, per non farsi sentire da nessuno, anche se le sue orecchie ed il suo naso, non sentivano la presenza di persone da quelle parti.

Con un abito sul turchese, acquistato al mercato rivendendo vari oggetti che trovava nella foresta presi in prestito dai vari criminali che la popolavano, ed una mantella per coprire il viso più che proteggere le sue spalle dal freddo, camminava con sicurezza all'interno della fitta boscaglia.

Dopo qualche tempo passato a girovagare, senza trovare nulla di particolare, udì delle voci. Era sicura che si trattassero di soldati, poté udire chiaramente che inseguivano qualcuno lì nei paraggi. Ed era qualcuno da riportare indietro, quindi, ipotizzò lei, qualcuno di importante che faceva i capricci.

Decise di andare nella direzione in cui sentiva le urla dei soldati di intimare un certo signorino a tornare a casa.

Non udì risposte, da parte del signorino in questione e, istintivamente, si preoccupò. Quel posto era molto frequentato dai malviventi di quelle zone, e pensò potesse essere successo qualcosa a questa persona.

Seguì il suo istinto che la portava sempre alle sue prede, quasi mai sbagliava. Negli anni, lo aveva perfezionato. Aveva scoperto che poteva fare molte cose e soprattutto, oltre che le vecchie abitudini umane non erano necessarie, continuava a farle più per passare il tempo che per bisogno, come mangiare cibo umano, respirare, dormire, scaldarsi, insomma tutte cose che avrebbe fatto da umana.

Si era abituata alle sue nuove condizioni e non rimpiangeva mai quel lontano giorno di 2000 anni fa.

Nessuno le avrebbe dato una simile età, perchè era rimasta esattamente come era prima del rituale: con l'aspetto di una diciannovenne.

All'improvviso sentì delle urla, che non erano quelle dei soldati, erano urla di dolore ed una leggera brezza trasportò fino a lei, l'odore del suo sangue. Non ne aveva mai sentito di così buoni. Temette di assalirlo invece che aiutarlo ma si fece forza e proseguì, sperando che lo trovassero prima i soldati.

Purtroppo per lei, non accadde. Lo trovò, immerso in una pozza di sangue.

“Controllati, Ottavia. Controllati” si disse, e smise di respirare, tanto non ne aveva bisogno, in questo modo era più semplice aiutarlo.

I soldati erano troppo lontani per trovarlo in tempo e si stavano allontanando da lui sempre più.

“Spero che non trovino casa mia” si disse di nuovo.

Si voltò nuovamente verso il ragazzo per vedere meglio. Era coricato in posizione prona, le braccia distese lungo il corpo inermi ed il volto coperto da un ammasso di capelli neri come il carbone.

La ragazza provò a girarlo e si accorse della ferita di una freccia all'altezza dello stomaco.

Non sapendo che fare, se lo caricò in spalla, come un sacco, per portarlo a casa.

Non era grave di per sé la ferita, ma lo sarebbe stata se non fosse stata curata a dovere.

“Dai, resisti ragazzo, non temere andrà tutto bene” gli sussurrò, per fargli capire che si sarebbe salvato.

 

La ragazza, a casa sua, lo curò con erbe medicinali che aveva trovato nel tragitto lungo casa, di cui conosceva le proprietà benefiche lette su vecchi libri.

Lo mise nel suo letto, sotto le coperte per farlo stare al caldo e, dopo tre giorni, dava segni di miglioramento.

Non aveva più dormito e cacciato per quel periodo per prendersi cura di lui.

Quando, un bel giorno di sole, lui decise di svegliarsi.

Si diresse verso la cucina perché aveva sentito dei rumori venire da lì, per ringraziare e capire dove fosse.

Si ritrovò davanti ad una ragazza con lunghi capelli rossi ed un abito azzurro tutto sgualcito.

Ottavia, avvertì la sua presenza e si preparò mentalmente a tutto. Fece per voltarsi e, quando i suoi occhi viola incontrarono i suoi, verdi e splendenti, sentì il suo cuore emettere un unico battito.



Eccomi! Sono tornata, un pò prima del previsto!
L'ho fatto perchè per altri motivi, sono rimasta indietro, ma per non prolungare fino a dopo capodanno la pubblicazione,ho deciso di postare almeno il prologo ;)
Contenti?
Il resto, spero di mantenere la promessa fatta, in caso contrario, sarà rimandata a dopo Natale o Capodanno.
Come avrete potuto notare, è ricominciata da dove si era interrotta ;) ma dal prossimo capitolo, come letto nella trama, ci sarà una sorpresa ;)
eh sì! Ho deciso di dividere la storia in tre parti differenti ;) per dare un senso alla storia. Vi anticipo solo che la storia riprenderà dal punto di vista di Ottavia solo verso la fine, cioè all'ultima parte del libro.
;) Bè vi lascio adesso ;)
Ditemi con un commentino cosa ne dite e secondo voi, quale sorpresa ho in serbo per voi e come si avilupperà questa nuova storia partendo da qui ;) 
Ringrazio anticipatamente, chi leggerà questa storia e chi la commenterà :)
Bè, alla prossima, 
Kiss KIss
Shana ;)
P.s.: vi piace l'immagine che ho scelto come copertina? Ho creata facendo un collage di altre immagini trovate su internet, ci tenevo a farvela vedere perchè rappresenta questo libro in tutto e per tutto ;) 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2334488