Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.
9 Aula
Muraki
puntò
lo scettro della resuscitazione sul petto di Tsuzuki. Il corpo del
demone fu
scosso da una serie di fremiti. Il dottore indietreggiò e si
sedette sulla
cattedra. Il corpo di Tsuzuki rotolò giù dal
banco su cui era steso, fu colto da
una serie di tremiti. Tirò un calcio a un banco staccandone
due gambe e
facendolo franare a terra, allungò le braccia e con i pugni
alzati ne sfondo un
altro. L'energia che si dimanò da lui fece volare via gli
altri banchi nella
sala. Tsuzuki si mise a gattoni, chinò il capo e i corti
capelli castani gli si
allungarono divenendo bianchi. Alzò il capo verso la
finestra e le iridi color
ametista rifletterono la luce della luna.
Dalle
finestre entrava una luce rossastra, una striscia che illuminava solo
intorno
ai vetri da cui usciva. Tsuzuki cerco di alzarsi, le gambe gli
scricchiolarono
e il corpo non gli rispose. Sentì un sapore di nausea, gli
occhi gli si
chiusero e si addormentò.
La
bocca gli
si allungò e sul volto gli apparve un muso aguzzo, i denti
gli si allungarono
facendogli sanguinare le gengive. I vestiti gli si strapparono.
Sopra
i
glutei la pelle si squarciò facendolo ruggire di dolore e le
orecchie gli si
aguzzarono ricoprendosi di pelo bianco.
L'odore
dei
cadaveri nella stanza gli pungeva le orecchie mischiandosi agli effluvi
dei
malati che tossivano. La camera tremò e fuori si
sentì il fischiare delle
bombe. Una serie di fitte provenivano da tutto il corpo,
cercò di aprire gli
occhi, ma fu colto da un capogiro e li strinse più forte. Le
orecchie gli
fischiavano, una lacrima gli scese lungo la guancia.
L'intero
corpo pallido di Tsuzuki si ricoprì di peluria bianca, le
unghie gli
s'ingrossarono prendendogli quasi tutta la mano e questo accadde anche
all'altra mano e a quelle dei piedi.
Muraki
ghignò, girò lo scettro e da esso uscì
il verso stridulo di un felino. Osservò
il demone davanti a lui avanzare, le iridi ametista brillavano di
riflessi
rossastri, il pelo bianco era folto, alcuni ciuffi erano sopra le zampe
e il
canide ansimava tenendo la lingua di fuori. Lo spirito volò
verso l’animale ed
entrò dentro di lui la fronte. Il dottore
appoggiò lo scrigno sulla scrivania.
“Quest’aula
assisterà alla prima fusione tra due demoni”
sancì.
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