Calende di Maggio

di sofaraway
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Sono una di quelle foglie li, quelle cadute e calpestate. 
Una di quelle foglie che trovi sull'asfalto freddo in una mattina d'inverno. 
Fredda e umida, sporca di fango. 
Le goccie di pioggia ghiacciata cadono sul mio corpo lacerato, e trovo sollievo solo quando i raggi di luce fioca posano i propri capelli su di me, risvegliando qua e là quel che resta da salvare. 
Mentre intorno tutto scorre a passo d'uomo, io resto immobile, persa tra le lettere 'T' e 'U' della  S O L I T U D I N E. 
Non credevo di essere così piccola, eppure ora quelle lettere mi sembravano così grandi che quasi mi pareva di restarne schiacciata. 
Restavo li, intrappolata nelle rigide righe che scrivevano della tua essenza. 

Non avevo via d'uscita, se non la morte interiore di ciò che resta pallido e spoglio sul bordo di un marciapiede sporco. 




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