Questione di nomi

di ElfaFelpata
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                                                                                                    24 Maggio 1981

 

Cara Molly e caro Arthur,

Sono estasiato dalla notizia che mi avete portato! Appena ho letto la lettera non potevo crederci, un altro nipotino in arrivo. E finalmente una femmina dopo generazioni!

Non vedo l’ora di rivedervi tutti! 

Come sta andando il primo anno di Hogwarts di Bill? É da troppo tempo che non lo vedo. E Charlie? Gli è piaciuta la scopa giocattolo? Percy? Ha apprezzato il libro sul Medioevo? 

Le mie pesti Fred e George? Come stanno? Penso proprio che mi assomiglieranno da vecchi, sempre a scherzare e fare esperimenti. Spero non vi diano troppe preoccupazioni.

Infine, il piccolo Ron? Non lo vedo da quando aveva pochi mesi. Potreste inviarmi una sua foto?

Salutatemeli tanto e date un abbraccio da parte mia.

A presto,

Zio Bilius

 

P.S. Il nome per la piccola l’avete già scelto? Sono molto curioso!

 

 

Arthur finì di leggere la lettera ad alta voce. La chiuse, guardò la moglie che si accarezzava il pancione e rise “Quante domande in sole poche righe!”

“Tipico suo” sorrise Molly.

“A proposito del nome...” iniziò Arthur.

“Non ci abbiamo ancora pensato!”

“Un nome adatto potrebbe essere Felicia”

“Non mi piace. Dana?” propose Molly. Vedendo però l’espressione scettica del marito, aggiunse velocemente “O Dorothy!”

“Voto Felicia” si ostinò Arthur.

“I miei nomi sono più belli... Aspetta, aspetta... L'ho trovato! L'ho trovato! Celestina!!” 

“Molly, ti prego, dimmi che stai scherzando! Gwendolyn?” 

“A questo punto Gwen! Oppure Colleen.. Ti piace?”

“Noooo! Basta nomi. La chiamiamo Felicia!” 

“Sei testardo! Ancora con sta Felicia?” 

“Dai Molly” la supplicò Arthur.

“No.” rispose, impassibile.

“Altrimenti Rosemarie” tentò il marito.

“Ma dai, Arthur! Sylvia?”

“Mmm... Carino” 

“Non mettere il broncio. Deve piacere ad entrambi” sbuffò Molly, esasperata.

“Mamma mamma. Bua!”

Un bambino di un anno con folti capelli rossi e cinque piccole lentiggini sul naso si avvicinò a Molly. I suoi limpidi occhi azzurri erano offuscati da timide lacrime.

Lei lo prese in braccio e appoggiò il suo sedere sul pancione. 

“Che è successo Ron? Che hai fatto?”

“Bua mamma, bua!” 

“Sei caduto?”

“No” rispose il bambino, mentre le lacrime iniziavano a scendere.

“Cos’è successo piccolo?”

“F-Fred... G-George bua”

“Fred! George! Venite subito qui!” urlò Molly verso la porta della cucina.

I due gemelli, nascosti dietro lo stipite, camminarono verso la madre con aria colpevole, ma con un po’ di divertimento dipinto negli occhi.

“Spiegatemi”

“Mamma sai... Ron è caduto e...” iniziò il più alto dei due.

“Non mentirmi, George”

Dopo queste parole un silenzio colpevole aleggiò nella stanza.

“Dai, dite a papà cos’è successo” spronò gentilmente Arthur, beccandosi un’occhiata dalla moglie.

“Noi...”

“Coraggio”

“...Noi sentivamo voi parlare perché volevamo sapere il nome della sorellina e Ron correva verso di noi e...” spiegò Fred.

“Ed è scivolato sul mio piede e ha picchiato contro l’angolo della porta” concluse George.

“É stato un incidente allora?” chiese Molly, un po’ meno arrabbiata.

I due bambini si guardarono complici e risposero, all’unisono “Si!”

“Dai, allora andate ad apparecchiare la tavola. Metto un cerotto sulla bua di vostro fratello e vengo a preparare la pappa” disse Molly, facendo finta di crederci.

Fred e George trotterellarono verso la cucina.

“Ha proprio ragione zio Bilius...” commentò Arthur, scuotendo la testa.

“Ah mamma!”

Una chioma rossa spuntò dalla porta.

“Dimmi Fred...”

“I nomi che avete detto sono brutti. Chiamiamola...” 

Una seconda testa si affiancò a quella del fratello.

“..Ginny!” conclusero insieme, sorrisero malandrini e tornarono al loro lavoro.

Arthur e Molly si guardarono.

“Non è male... Ginny.... Diminutivo di Ginevra” osservò lui.

“Mmm... Fammici pensare bene” rispose lei, pensierosa.

“Dai, è carino!”

“Certo, sempre meglio dei tuoi” rise Molly. 

Stampò un bacio sulle labbra del marito e si avviò verso il bagno per medicare Ron.

Arthur sorrise e si rese conto che avevano appena deciso il nome per la figlia.





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