Sfida per cercare di vincere il blocco dello scrittore XD
L’ho presa da una lj community, ma non ricordo per bene quale °_° Chiedo venia.
La sfida: Aprire Windows Media Player – ipod- strumento
simile;
Mettere su random.
Per ogni canzone scrivere una drabble
ispirata dalla canzone stessa.
Per scriverla si ha il tempo della canzone.
Esatto. °_°
[Fortunatamente sembra che non sia andata sotto i 3.38. La
stragrande maggioranza delle mie canzoni è sopra i quattro, fortunatamente.]
1. Senza Origine – Valentina Giovagnini ( 3.38 minuti )
Sulle punte dei piedi
– esplosione –
volteggiando su sé stessa
– grida –
lei continua a ballare.
Chiudendo gli occhi, immagina di essere a casa, immagina di avere piedini più
piccoli e più curvi e più belli
– più cinesi, cinesi come lei –
immagina le danze sui palcoscenici, elegantemente vestita con abiti di scena.
Danze antiche che ricordava vagamente che sua madre
danzasse.
“Lady Lenalee non combatte,” ripetono i Finders che hanno
l’onore di vederla all’opera in missione. “Lei danza, sul campo di battaglia.”
2. Welcome to the black
parade – My chemical romance ( 5.11 minuti )
Allen trotterellava dietro Mana, cercando di non perderlo
tra la folla accalcata per la festa di paese: non era un’impresa difficile, grazie
al bel cappello a cilindro lucido che suo padre era sempre stato solito
portare.
La gente era vestita strana, però, quel giorno. Non potè
fare a meno di notarlo.
Streghe, mummie e svariati demoni affollavano le strade, donne truccate di
pallido ridevano dietro ventagli di pizzo nero, mentre bambini vestiti di
stracci logori correvano da una casa all’altra.
“Cos’è oggi?” aveva chiesto il bambino che, essendo
riuscendo finalmente tra tante distrazioni a raggiungere Mana, gli si attaccò
all’impermeabile.
Mana sorrise, prendendolo per mano e
sospirando.
“E’ Halloween, oggi.”
“Halloween?”
“Sì, sì.”
“Cos’è Halloween?”
“La gente si traveste da mostri per far paura ai mostri
veri. E per calmare gli spiriti dei defunti.”
“Capisco.” Annuì il bambino, arricciando il naso. “Ma
perché devono calmarli?”
“Molti di loro sono irrequieti.” Spiegò l’adulto, facendo
spallucce “Perché i loro cari non riescono ad andare avanti e rimpiangono la
loro morte. Hanno paura.”
“Di cosa?”
Il volto di Mana si adombrò appena, con un sospiro.
Schiuse le labbra, quasi per dire qualcosa, ma cambiò idea a metà strada.
Soltanto, aggiunse “Tu non rimpiangere mai il passato, Allen. Vai avanti.
Sempre. Continua a camminare, eh?”
“Sì.” Rispose immediatamente il bambino.
Eppure, non aveva ancora capito.
3. By the Sword – Emilie
Autumn ( 5.18 minuti )
C’è ben poco che Kanda ricordi della sua famiglia – che
viveva ad Edo e che, quindi, sicuramente non c’è già più. Perché non c’è più
nulla, ad Edo.
Ricorda un uomo con un’ombra di barba che lo guardava
dall’alto della sua severità, con quel bokken di legno chiaro, che gli mostrava
le basi del kendo.
Lo stesso uomo che, sorridendo, gli scompigliava i capelli
lunghi e si sedeva accanto a lui – aria di primavera, fiori di ciliegio
– e gli raccontava le gesta di quelle persone che avevano reso grande il
Gappone. Le gesta dei grandi samurai, il loro codice d’onore, il bushido.
Ricordava anche una leggera risata femminile ed una donna
piccolina e un po’ tonda – il viso era offuscato dalla nebbia dei ricordi
– che diceva che suo padre era stato grande quanto un samurai, un tempo, ed era
per questo che si era innamorata di lui.
Che la loro era una grande casata, che i loro antenati
avevano contribuito un tempo a fare la grandezza di Edo.
Dov’era quella grandezza?
Era andata perduta, ormai, da troppo tempo.
Ma c’era stata.
Yu doveva esserne orgoglioso. Yu doveva diventare il nuovo
orgoglio della famiglia.
Quando Tiedoll lo aveva portato via di casa, suo padre lo
aveva disconosciuto come figlio, e si era rifiutato di salutarlo. Abbandonare
tutto per un dio sconosciuto era, d’altronde, inconcepibile.
Tuttavia, al momento dell’imbarcarsi, lo aveva raggiunto
correndo, con il fodero di Mugen – il suo tesoro, il tesoro di famiglia –
sotto il braccio. La spada degli avi, la spada degli antenati.
“Giura che la porterai con orgoglio e che ti farai onore.
Che sarai coraggioso. Che adempierai al tuo dovere. Che servirai con tutto te
stesso il tuo nuovo signore. Giuralo, Yu. Giura che terrai alto il nostro nome,
in una terra così lontana.”
Giuralo sulla spada, stava dicendo, fuoco negli occhi
stanchi di chi ormai ha perso la gloria.
E Kanda giurò.
4.
Ghost of a Rose – Blackmore’s Night (5.44 minuti)
Eliade aveva sempre avuto una particolare ossessione per
le cose belle. Crowley non aveva potuto fare a meno di notarlo – non quando lui
era preso da un’ossessione così affine, nell’osservarla sotto la luce tenue
della luna.
Lei rideva – una risata un po’ troppo cristallina, un po’
troppo da bambina – e lui rimaneva lì, la guardava.
I suoi occhi imbarazzati seguivano i movimenti delicati di
quella mano sottile, di quella mano che si piegava appena verso l’interno, dei
lascivi petali di quella rosa bianca che, sulle labbra di lei baciate di sangue
– colpa sua, colpa sua – divenivano rossi carminio.
Accarezzavano quella labbra vermiglie e lei, quasi le
avessero fatto il solletico, rideva ancora.
Quella rosa bianca macchiata di sangue, come la pelle
candida di lei.
I capelli biondi, sciolti, che le ricadevano sulle spalle.
Cos’ho fatto, invero, per meritare questo angelo?
Eliade, bellissima Eliade. Cosa fare, per non portarti con
me verso la distruzione?
Cosa fare, Eliade?
“Sono bellissime. Non è vero?” chiedeva lei, con un fil di
voce sibillino. Seducente, sensuale.
E lui come sempre, non rispondeva.
“Non mi assomigliano? Eh, Aleister? Non mi assomigliano?”
domandava, ancora, accarezzando la rosa con la punta delle dita, con le unghie
bianche di luna. “Non sono bella come loro, Aleister?”
E lui la guardava, ancora. La guardava e diceva: “Si.”
Si.
“Lo sei, lo sei.” Costringeva la sua voce a rispondere per
lui, in quei casi, per non deluderla.
E’ da troppo tempo, ormai, che non riesce a guardare le
rose senza uno spreco di lacrime.
5. Time’s New Scar – remix
- Instrumental, Chrono Cross OST (4.45 minuti)
Komui che, con una risata maniacale, si accinge a mettere
alla prova il nuovo Komurin.
Reever che gli chiede di prendergli un altro caffè, perfavoregrazie.
Jhonny che vuole prendergli, ancora una volta, le misure per l’uniforme.
Chaoji che, imbarazzato, gli domanda se è vero che Komui
fa fuori chiunque chieda un appuntamento a Lenalee.
Crowley che mormora il nome di Eliade nel sonno, un filo di bava dall’angolo
della bocca bagna il cuscino.
Miranda che, balbettando ansiosamente, chiede per
l’ennesima volta se qualcuno ricorda dov’è andata a finire la sua stanza.
Il vecchio Panda che borbotta fra sé e sé cose da vecchio borbottone.
Il Generale Cross che sorseggia tranquillamente il suo vino, mentre Tiedoll,
appartato in un angolo, disegna distrattamente il profilo di un’ignara Lenalee.
Lenalee che sorride.
Kanda che giura, con un mezzo sorriso, di ammazzarlo se lo
chiama ancora una volta per nome.
Allen che si scusa, tra un boccone e l’altro, di averli
fatti preoccupare.
Bookman si sveglia, occhio verde foglia spalancato sul
soffitto.
Ansima, ma non piange.
Perché, alla fin fine, Bookman non ha un cuore dove possano esserci ferite.
(sono solo i suoi ricordi, che le devono sopportare tutte.)
Non sono capolavori, e sono scritti di getto. Post-canzone
ho cambiato solo i caratteri e gli spazi a capo. Alla fine mi sono aggrappata
al concetto e ho scritto quello che mi passava per la testa, quindi chiedo
scusa se di tanto in tanto son suonate ridondanti. xD
A volte mi sorprendo di quanto sia frettolosa a scrivere
quando voglio. E’ un po’ come l’altra challenge usata allo stesso scopo. Lì
erano 15 minuti, però °_°
… mi vergogno anche a postarla XD
Ho in cantiere qualcosa di meglio, comunque. Non disperate
XD