Si
guardò attorno con circospezione, anche se, passata da un
bel
po' la mezzanotte, la sala di ritrovo di Grifondoro era deserta.
Nel
grande camino ardevano gli ultimi tizzoni incandescenti, mentre il
Boccino d'Oro svolazzava in cima al soffitto, producendo un fruscio
debolissimo.
Sirius
soffiò stizzito.
James
gli aveva promesso che lo avrebbe riportato quella sera stessa a
Madama Bumb, la loro prima insegnate di Quidditch e arbitro alle
partite, ma a quanto pareva aveva pensato bene di non mantenere la
promessa.
Le
candele proiettavano una luce soffusa, ma la sala di ritrovo era per
la maggior parte immersa nell'oscurità.
Si
avviò a passi felpati verso il buco del ritratto, sperando
di
trovare un'alternativa al piano che aveva in mente.
La
Signora Grassa dormiva pacificamente, e anche se l'avesse svegliata
di certo non l'avrebbe lasciato passare, a quell'ora della notte.
L'unico
modo per riuscire ad uscire, sempre che il giovane Gazza non lo
scoprisse, poteva rivelarsi piuttosto complicato.
<< Accio
Meteor! >>
In
pochi istanti stringeva il suo manico di scopa fra le mani, mentre,
silenzioso e furtivo, apriva la finestra da cui poteva scorgere una
piena visuale delle Foresta Proibita.
Salì
sul suo manico di scopa, levandosi di poco da terra.
L'aria
fresca proveniente dalla finestra aperta gli scompigliò i
capelli, e lui, godendosi la piacevole sensazione della brezza
notturna sulla pelle, uscì volando, silenziosamente e in
direzione della fitta vegetazione.
In
pochi istanti arrivò a destinazione, atterrando sull'erba
morbida e umida.
Si
voltò indietro, intento a scrutare il castello: quasi tutte
le
finestre erano buoie, e le poche luci accese era sicuro provenissero
dal lato Nord.
Forse
Silente era ancora sveglio, e lavorava nel suo ufficio, solo, o forse
più probabilmente in compagnia di Fanny, la fenice.
Si
voltò, sentendo un rumore proveniente dall'entrata della
foresta.
Sorrise
sollevato quando si accorse cos'era la causa del terrore che lo aveva
colpito un attimo prima: una figura solitaria camminava lentamente
verso di lui, sorridendogli di rimando.
Sirius
gli corse incontro, addentrandosi fra i fitti alberi, in modo che non
fossero visibili da qualche finestra collocata su una delle
svettanti torri di Hogwarts.
Nascosti
dalla vegetazione e dall'oscurità, i due ragazzi si
abbracciarono, stringendosi l'uno all'altra con desiderio.
Sirius
affondò la testa nel collo di lei, repirando il suo
buonissimo
profumo.
Sapeva
di pulito e di torta di mele, di cioccolata di Mielandia e di lavanda
assieme.
Le
passò una mano sui capelli morbidi, mentre, stringendo piano
tra indice e pollice il suo piccolo mento, le alzava delicatamente il
viso e si chinava er baciarla.
Incrociò
gli occhi della ragazza: di un profondo color nocciola che legavano
perfettamente con i bei boccoli rosso fiamma, lo guardavano, carichi
di tenerezza e di amore.
<< Sirius >>
disse piano, stringendosi ancora di più a lui, la testa
contro
il suo petto.
Alzò
di nuovo gli occhi verso il ragazzo alla quale aveva donato il suo
cuore, spaventata per quello che stava per comunicargli.
<< Ti
devo dire una cosa molto importante >>
Si
fece coraggio, pronta a sganciare al più presto la bomba.
<< Dimmi
Molly, ti ascolto >>
Scandì
le parole molto lentamente, come se pronunciandole così
potessero avere un effetto meno traumatico.
<< Sono
incinta >>.
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