Caro Amico...

di Unforgiven_Ice_Girl
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Caro amico,
la mia mente è convinta che siamo ancora agli inizi di Dicembre, invece questo stupido calendario si ostina a dire che ormai è arrivato Natale, e vorrei che non avesse ragione. Devo confessare che a me è sempre piaciuto il Natale, forse perché sono ancora una bambina dentro, però il Natale mi fa lo stesso effetto che mi fa l'alcol: lo sento sempre di meno. Ed è un po' triste, perché questo significa che... devo spendere molti più soldi se voglio ubriacarmi una sera. I regali non li faccio più a nessuno e nessuno non li fa più a me. Un po' perché con la crisi abbiamo deciso così. Un po' perché probabilmente sono, come si dice, utile ma non indispensabile. E mi va bene così, perché così non ho particolari doveri nei confronti di particolari persone. A parte in queste 3 settimane. Due giorni fa mia madre si è slogata la caviglia (slogata non è proprio il termine giusto, ma l'altro non mi viene proprio) e deve stare per tre settimane con il tutore, senza poter appoggiare il piede a terra. Per ora sta sempre a letto comunque, le fa ancora troppo male. Niente di grave, si spera, però siamo 5 persone in famiglia (io, mamma, babbo, nonno e mio fratello), e con mamma a letto devo fare tutto io a casa. Ammetto che mio padre e mio nonno comunque un po' mi stanno aiutando, non posso lamentarmi. Ovviamente io devo cucinare, pulire, fare la lavatrice, stirare, riordinare, studiare... già sono abbastanza nervosa per i motivi sopra elencati, mettiamoci anche che a gennaio ho 3 orali. Oggi sono andata sul sito dell'università per iscrivermi all'appello di informatica, quello del 7 gennaio. La lista dovrebbe essere aperta, entro sul sito, controllo e... non c'era! Panico! In situazioni come questa, per me ogni cosa è fonte di panico e ansia. Considera poi che ero stata bocciata a quell'esame... quel giorno mi sono sentita parecchio umiliata, perché l'avevano passato quasi tutti quell'esame, anzi, togliamo il quasi. Non ti dico come mi sento in questo periodo semplicemente perché penseresti che sono più depressa di quei ragazzini emo, incazzati con i loro genitori solo perché cercano di insegnargli qualcosa nella vita. Vabbè, io non sono incazzata con i miei genitori, al massimo sono leggermente ostile ai professori che mi rendono la laurea così difficile. Questi giorni mi rendo conto cosa prova mia madre quando deve fare tutte quelle faccende in casa, quando deve lavare, stirare, pulire, cucinare per cinque persone, sopportare un padre che si lamenta di ogni cosa che lei dice, un marito che pensa che urlandole contro riesca a motivarla, un figlio (abbastanza grandicello, più di me) che non fa altro che accusarla e gridarle per ogni minima cosa e, ciliegina sulla torta, una figlia un po' lunatica, che prima di ogni esame dice piagnucolando che vuole lasciare l'università, che si lamenta di ogni minima cosa. Ti confesso che mi fa pena, e che quando avrò una famiglia da una parte la vorrei come la mia, dall'altra no. La vorrei come la mia perché siamo persone semplici, a parte me sono tutti dei grandi lavoratori, a noi figli non è mancato mai niente, a malincuore ammetto che ho 22 anni e sono ancora mantenuta, anzi, diciamo "a loro carico", perché è più carina come espressione (anche se l'università me la pago da sola). Invece, mi incazzerei di brutto se un giorno i miei figli si rivolgessero a me con arroganza, ora come ora credo che potrei rinfacciargli il dolore che mi hanno fatto provare durante il parto, e probabilmente minaccerei mio marito con frasi tipo "se non mi aiuti in casa non te la do"... potrebbe fare effetto, no? Dopotutto, si sa come sono certi uomini.
Le faccende mi hanno stancata, anche se non ho ancora finito: devo lavare i denti, mettere a posto i vestiti che ho stirato e leggere Trainspotting prima di addormentarmi (sperando di non fare la fine di quei tizi del libro), e spero anche di fare un sogno decente, perché quando mi sveglierò sarà già la Vigilia di Natale.
Divertiti durante le vacanze, non stancarti troppo.
IceGirl

 




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