PROLOGO
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C A P I T O
L O U
N I C O ▬
“ Non provare nulla „
Con
la testa si può provare a ragionare, con il cuore no.
Così aveva detto il troll che molti anni prima aveva curato
sua
sorella – curato per quel male che lei stessa le aveva
inflitto
senza desiderare, per sbaglio, mentre giocavano. Un errore che aveva
segnato la sua vita con il terrore costante, uno stato di afflizione
con cui aveva convissuto, provando a controllare un potere che mai
aveva compreso. Aveva provato con tutte le forze di cui era a
disposizione a dominare il ghiaccio - a celarlo,
credendo bastasse renderlo invisibile allo sguardo altrui per poter
essere al sicuro, per poter non essere un pericolo per chiunque le si
avvicinasse -, ma esso era cresciuto non con lei ma con la sua paura
verso se stessa e quel mondo che teneva lontano. Le radici del gelo di
cui era la fasulla padrona erano affondate nei meandri della sua anima,
arrivando a distendere una coltre nivea perenne a separarla da
ciò che aveva di più caro.
E ora che non era più costretta a trattenersi, a nascondere,
ad
aver timore delle proprie mani, poteva finalmente sentire quale fosse
la dimensione del proprio essere. Mentre faceva ululare il vento,
alimentando la tempesta e scuotendo la terra con un inverno improvviso
di cui non conosceva la portata, udiva le onde del proprio rancore
crescere, innalzarsi, arrivando ad abbattersi su quelle terre dalle
quali era stata tenuta isolata per ciò che avrebbe potuto
provocare. Quell’atto di segregamento volontario era
diventato
covo per un risentimento di cui nessuno era il destinatario concreto,
solo chi aveva deciso che sarebbe dovuta essere in possesso di una
simile magia, e ora l'avrebbe sfogata – si sarebbe ripresa
ciò che si era negata, la libertà.
Avrebbe fatto perdurate su quelle montagne il proprio grido di rabbiosa
vendetta per tutti gli anni trascorsi a imprigionarsi - a rinchiudere i
suoi stessi sentimenti, rendendosi marmorea per poter provare a
sopportare - e sarebbe
finalmente stata unicamente se stessa – da sola, ma
pienamente ed
semplicemente
Elsa, la Regina delle Nevi.
M A N I
A’ s W
O R D S
È veramente una piccolissima e insignificante flash (338
parole), ma volevo
assolutamente scrivere qualcosa su Elsa dopo aver visto il film. Devo
dire che mi è piaciuto veramente molto, trovo i personaggi
delle
due principesse – anzi, della principessa e della regina -
assolutamente ottimamente caratterizzati e le ho adorate
dall’inizio alla fine. Questa piccola introspezione, come
dicevo,
non ha alcuna pretesa, ma volevo dare un po’
d’amore a Elsa
e credo che gliene darò altro - se avrò
l'ispirazione -, perché è
semplicemente bellissima.
Ovviamente, temporalmente, si colloca quando
lei scappa dopo l’incoronazione. Mentre il titolo si
rifà
al momento in cui lei è nel suo palazzo di ghiaccio e dice
ad
alta voce a sé stessa "Nessun sentimento" per provare a
controllarsi, provando a cancellare le proprie emozioni - con pessimi
risultati.
Ultima nota,
aggiuntiva del 29/12, dettata da un possibile fraintendimento. Quando
parlo del rancore di Elsa, è rivolto a sé, non ad
altri - mi pareva anche chiaro come l'ho scritto, ma non si sa mai -,
per la propria debolezza nel non riuscire a controllare il proprio
potere e verso il destino che glielo ha dato quel potere. E in un certo
senso riprende il testo originale della canzone che canta la bella
regina, «Let it go», quando dice «Let the
storm rage on» - le mie traduzioni sono molto libere, ma il
senso sarebbe «lascia andare la tempesta di
rancore».
Ogni recensione è un graditissimo regalo – di
Natale -, quindi non siate timidi che io mi sciolgo con poco - come
Olaf.
Buon Natale a tutti ♥
Mania■
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