Come tradizione vuole... _1° capitolo
Come tradizione
vuole…
1° parte:
“Una vigilia piena d’impegni”
La
sveglia suonò nella stanza di Chichi: erano appena le sette
del mattino e la ragazza allungò un braccio verso sinistra,
in direzione del comodino, per spegnere quel dannato arnese!
Si
girò, poi, su un fianco e si abbandonò, ancora
una volta, tra le braccia di Morfeo sognando, invece, quelle del suo
fidanzato; ma sapeva che non poteva dormire ancora a lungo: quello non
era un giorno come tutti gli altri, era la vigilia del suo matrimonio e
lei doveva uscire di casa prima del risveglio di una certa
persona…
Chichi,
allora, si alzò dal letto e si stiracchiò per
bene; andò poi nel bagno della sua camera e si
sciacquò il viso con l’acqua fresca e lo
asciugò con un morbido telo finemente ricamato nei bordi e,
infine, si preparò adeguatamente per uscire, indossando uno
dei kimoni migliori tra quelli disponibili nel suo armadio.
Aprì,
poi, le tende della sua camera e vi fece filtrare all’interno
la luce del sole; soddisfatta osservò dalla finestra il
panorama e la splendida giornata che si prospettava, sperando che il
bel tempo sarebbe durato almeno fino all’indomani,
così da poter realizzare al meglio il buffet
all’aperto che aveva sempre desiderato per il suo matrimonio.
La
ragazza si stava dirigendo in cucina quando, attraversando il lungo
corridoio dell’ala est del suo palazzo, vide la porta della
stanza di Goku e decise di entrarvi facendo attenzione a non far rumore
per non svegliarlo.
Durante
la notte il ragazzo doveva aver scalciato visto che la coperta era
finita a terra e lei, amorevolmente, la raccolse e lo coprì
per evitare che prendesse freddo.
Chichi
si avvicinò al suo orecchio per sussurargli delle dolci
parole, non seppe proprio resistere alla tentazione, ma sapeva anche
che non sarebbe bastato così poco per destarlo e, infatti,
com’era ampiamente prevedibile, il ragazzo
continuò a dormire come nulla fosse e la ragazza, anzi,
dovette allontanarsi ancora prima di finire la frase perché
Goku, d’improvviso, agitò un braccio come se si
stesse preparando per sferrare un pugno ad un qualche nemico!
Chichi
emise un lungo sospiro per il pericolo scampato e si ricompose,
sistemando con le mani i ciuffi di capelli che sfuggivano alla lunga
coda e che le incorniciavano il viso.
Andò,
poi, a sedersi alla scrivania della stanza in cui era ospite Goku e
continuò a guardare il fidanzato per una manciata di minuti:
ripensò a tutte le volte che aveva sognato il ritorno
dell’amato e, invece, al modo rocambolesco in cui si erano
ricongiunti… Ma, ormai, il sogno stava per avverarsi e lei
non ci poteva credere! Desiderava che fosse tutto perfetto per questo
matrimonio lungamente desiderato e, in primis, voleva attenersi
fedelmente alle tradizioni che, si dice, se vengono rispettate alla
lettera, possono solo portare felicità agli sposi novelli.
La
ragazza, quindi, poggiò qualcosa sul comodino del fidanzato
e afferrò la tuta arancione che lui aveva indossato il
giorno precedente per gli allenamenti e che, a fine serata, prima di
addormentarsi, aveva gettato maldestramente sullo schienale della sedia
come suo solito; uscì poi dalla stanza dell’amato
facendo attenzione a chiudere la porta senza fare alcun rumore e si
recò in lavanderia, dove mise a bagno i vestiti di Goku e,
infine, andò in cucina. Qui trovò suo padre che,
assonnato e ancora in pigiama, aspettava impazientemente che il
caffè salisse; gli schioccò, allora, un bacio
sulla guancia e si sedette al tavolo cominciando ad imburrare le fette
biscottate per lui.
Giuma
era piuttosto sorpreso di vedere la figlia già pronta a
quell’ora del mattino e la rimproverò
amorevolmente: “Ehi Chichi, ma ti avevo detto che avrei
pensato a tutto io… torna pure a dormire”.
Ma
l’uomo non aveva proprio capito le intenzioni della figlia e
lei, visto che ne avevano già parlato e sapeva bene che il
genitore non condivideva la sua decisione, iniziò a
spiegarsi timidamente: “Papà veramente io mi sono
già preparata perché…” A
Giuma bastò solo quell’atteggiamento impacciato,
che di certo non apparteneva a sua figlia, per capire a cosa si stesse
riferendo e alzò gli occhi al cielo con fare disperato, in
faccia gli si poteva leggere a chiare lettere la frase:
“Ancora con questa storia?!”
Chichi
sbuffò: “E dai, non fare così: lo sai
che io ci tengo a rispettare la tradizione!”
Giuma
cercò di farla ragionare: “A me sembra solo una
stupida credenza! E poi, scusa, come facciamo con tutte le cose che
dobbiamo ancora preparare?”
Chichi
fece un sorriso da furbetta e gli disse: “Ma come
papà? Un secondo fa mi hai detto che avresti pensato a tutto
tu, no?”
Giuma
ci pensò un attimo e capì che la figlia non aveva
tutti i torti: sì, aveva detto che lui avrebbe pensato a
tutto… Sgranò gli occhi e cercò di
spiegarsi meglio agitando le mani davanti al petto:
“E’ vero, l’ho detto ma non era quello
che…”
Intanto
il rumore della caffettiera attirò la sua attenzione e
Chichi gli diede un altro bacio sulla guancia e ne
approfittò per sgattaiolare via: “Ciao
papà, tornerò questa sera, ma sul tardi,
così che Goku sia già andato a dormire”.
Giuma
sospirò e, anche se Chichi ormai era troppo lontana per
poterlo sentire, le disse: “Fai attenzione almeno,
figliola”.
***
Suonò la sveglia anche nella stanza di Goku.
Chichi
quella mattina ne aveva lasciata una in modo che il ragazzo si potesse
alzare in tempo per aiutare il futuro suocero; aveva preso, dalla
fornitissima soffitta del suo palazzo, una di quelle sveglie antiche
che hanno due campanelle in cima e un batacchio che si muove tra loro e
che… fa un rumore infernale!
Goku,
infatti, si svegliò di soprassalto e fece un balzo sul letto
dallo spavento.
Si
guardò intorno spaesato, cercando la fonte di quel baccano
che lo aveva destato e vide sul comodino il nuovo oggetto, lo prese in
mano e lo guardò con curiosità e sorpresa, pur
cercando il modo per spegnerlo ma il batacchio smise di muoversi da
solo e il chiasso terminò.
Goku
tirò un sospiro di sollievo, si stese nuovamente sul letto e
si coprì ancora con la coperta, cercando di riprendere
sonno.
Non
sapeva che Chichi, conoscendolo ormai bene, aveva scelto per lui uno di
quei modelli che, se non vengono disattivati, suonano per trenta
secondi e ogni
trenta secondi! E Goku di certo non poteva sapere che doveva abbassare
la levetta sul retro della sveglia per continuare a dormire in santa
pace; mezzo minuto dopo, quindi, il maledetto arnese riprese a suonare
e il ragazzo fece un nuovo balzo sul letto.
Provò
a dormire nonostante il rumore, arrotolando il soffice cuscino intorno
alla testa ma, sul balcone della sua stanza, arrivarono anche due
uccellini che vi si posarono e iniziarono a cinguettare incessantemente.
Sbuffò
in modo sconsolato e guardò la piccola sveglia che, per il
movimento del batacchio, tremava: segnava ormai le dieci del mattino e
lui decise di alzarsi, era sicuro che, tanto, non sarebbe
più riuscito a riprendere sonno.
Intanto
che la sveglia continuava la sua attività ad intervalli
regolari, il ragazzo si stiracchiò e aprì la
porta del balcone per raggiungere i due uccellini, li sfiorò
leggermente con il dito indice della mano destra, accarezzando in
particolare le loro ali: “Ah, mi piacerebbe proprio
migliorare la mia tecnica del galleggiamento, così da poter
volare nel cielo come voi!”
L’uccellino
salì sulla mano di Goku e il ragazzo lo
accompagnò vicino al suo viso e giocherellò un
po’ con lui; l’altro piccolo volatile, intanto,
sembrava indispettito per le poche attenzioni che gli erano rivolte e
iniziò a cinguettare più forte e Goku sorrise;
sembrava davvero che riuscisse a comunicare con quei piccoli animali e
allungò la mano sinistra per far salire sul proprio braccio
anche l’altro uccellino, lo portò poi
all’altezza del viso e gli disse: “Ma lo sai che
con questo caratterino mi ricordi una certa persona?”
Ovviamente
si riferiva alla sua fidanzata e sorrise pensando a lei e al suo dolce
viso e, tutto d’un fiato, disse: “Urka: non ci
posso credere che domani mi sposo!”
Si
avviò poi verso la scrivania ma non trovò, sullo
schienale della sedia, la tuta arancione che aveva buttato
lì la sera prima e ridacchiò ancora pensando che
Chichi l’aveva sicuramente messa a lavare: quella ragazza era
molto pignola e ordinata e pensò che, forse, era stato
proprio un bene trovare una fidanzata che avesse un carattere
così diverso dal suo; in particolare Chichi era brava in
cucina e sempre disponibile a preparare nuovi, sfiziosi manicaretti e
questo non poteva che fare piacere al futuro sposo.
Goku
si diresse, allora, verso l’armadio per prendere una delle
tante tute che la fidanzata aveva già lavato e stirato per
lui ma un particolare attirò la sua attenzione: il rumore
della sveglia, al quale ormai si stava abituando, s’interrupe
bruscamente, nonostante non fosse durato i soliti trenta secondi e
allora si voltò verso il comodino, dove vide il suo amico
Crili che rimetteva al suo posto il piccolo aggeggio, dopo aver
disattivato la funzione della sveglia.
Il
ragazzo pelato mostrò un’espressione gioiosa e
subito cercò di trascinare via per un braccio il migliore
amico di sempre: “Goku, vieni con me!”
Il
futuro sposo era sorpreso e allo stesso tempo contento di quella visita
inattesa ma, un po’ confuso, chiese delucidazioni:
“Ehi, ciao! Che piacere rivederti ma non ho capito:
dov’è che devo venire?”
Crili
scosse la testa: “Goku non ti posso spiegare…
è una sorpresa!” E, per sua fortuna,
arrivò anche Yamko a dargli una mano a trascinare via
l’amico dalla strana capigliatura a palma.
Goku,
infine, si lasciò tirare piuttosto divertito dalla
situazione, inoltre era da un po’ di tempo che non vedeva i
suoi amici e moriva dalla voglia di passare del tempo con loro ma,
arrivati al portone d’ingresso dell’ampio palazzo
di Giuma, si ricordò di una cosa importante:
“Urka: non ho nemmeno avvisato Chichi!
Dov’è che stiamo andando? Vado a dirglielo e vi
raggiungo subito!”
Crili
e Yamko deglutirono: se Chichi avesse saputo che Goku stava andando
alla sua festa di addio al celibato, addirittura a casa di Genio,
chissà come avrebbe potuto reagire!
I
due si scambiarono, allora, uno sguardo d’intesa e Crili si
grattò la testa e, ridendo nervosamente, disse:
“Ma guarda che l’ha già avvisata
Yamko!”
Il
fidanzato di Bulma ridacchiò per dare man forte
all’amico e disse: “Sì, sì
Chichi sa già tutto e ti augura un buon
divertimento!”
Goku
non era molto convinto delle parole degli amici: ricordava con quale
gioia ogni mattina la sua fidanzata lo aspettasse in cucina per
salutarlo con un bacio e porgergli la colazione già pronta;
si era comportata così ogni giorno da quando lui si era
stabilito a casa sua, quindi non vedeva perché quella
giornata doveva iniziare diversamente: infondo questa piccola
tradizione che condividevano non gli dispiaceva ed era diventato per
lui il modo migliore per iniziare la giornata. In particolare pensare
ai dolci che la fidanzata preparava apposta per lui gli aveva messo
fame e il suo stomaco brontolò, Goku si grattò la
testa imbarazzato e disse: “Eh, mi sa che una capatina in
cucina però la dobbiamo fare ugualmente”.
Crili
e Yamko si scambiarono un altro sguardo d’intesa, poi
sospirarono e pregarono ardentemente di non incontrare Chichi!
Le
loro preghiere, evidentemente, erano state ascoltate e, quando
entrarono in cucina, non vi trovarono nessuno.
Goku
fu piuttosto deluso di non trovare il solito vassoio di dolci infornati
apposta per lui e cercò nei ripiani dell’ampio
mobile di mogano almeno un pacco di biscotti per calmare la fame. Crili
e Yamko, invece, tirarono un sospiro di sollievo e cercarono di
convincere l’amico a seguirli: “Eddai Goku, visto
che anche Chichi aveva da fare oggi?”
Goku
si massaggiò la pancia, ancora affamato dopo aver appena
mangiato in un baleno un pacco intero di biscotti al cacao per la prima
colazione: “Sì, ma io ho fame!” E il
brontolio del suo stomaco confermò quanto aveva appena
detto; pensò, poi, tra sé e sé dove
potesse essere andata Chichi… di certo non era da lei
sparire senza salutare, senza
salutarlo…
Crili
si avvicinò a lui e, con un sorriso rassicurante, gli disse:
“Goku se ci seguirai a casa del Genio potrai mangiare a
volontà: non sai quante cose abbiamo preparato per la tua
festa!”
Goku
diede un’ultima occhiata, sconsolata, alla cucina vuota e
accettò di buon grado l’invito
dell’amico, almeno avrebbe messo qualcosa sotto i denti.
Arrivarono
di nuovo al portone d’ingresso e questa volta incrociarono
Giuma.
Crili
e Yamko sbatterono una mano sulla fronte e pensarono che quel giorno
portare via Goku era una vera e propria impresa!
Il
futuro suocero si rivolse al ragazzo e, piuttosto contento di vederlo,
gli disse: “Ah, Goku! Ero proprio salito in camera tua a
chiamarti: mi devi dare una mano, dobbiamo organizzare ancora tante
cose per domani e Chichi è uscita quindi conto su di
te”.
Goku
era davvero sorpreso quando ebbe la conferma che Chichi fosse uscita
senza nemmeno salutarlo: non era mai successo prima!
Crili
afferrò Giuma per un braccio e lo costrinse ad abbassarsi
così che il ragazzo pelato gli potesse parlare
all’orecchio. L’amico di Goku, quindi,
spiegò a Giuma che c’era una festa di addio al
celibato per il futuro sposo e che non potevano trattenersi oltre.
Il
padre di Chichi guardò il futuro genero e, in particolare,
si soffermò sul suo sguardo ingenuo e si chiese se sapesse a
cosa stava andando incontro, soprattutto visto che la festa era stata
organizzata a casa di Genio! Infine alzò le spalle,
rassegnato, e, per la seconda volta in quella giornata, si assunse la
responsabilità della buona riuscita del pranzo di nozze:
“Ok, penserò a tutto io. Goku, ehm…
ragazzi, buon divertimento”.
Crili
e Yamko a questo punto presero Goku per le braccia e lo trascinarono
letteralmente via prima che qualche altro ostacolo impedisse loro di
raggiungere l’isola del Genio!
Continua...
Innanzitutto
ringrazio tutte le persone che si sono imbarcate nella lettura di
questa mini-fic che durerà solamente tre capitoli,
pubblicherò gli altri due il 26
Maggio e il 4
Giugno, due date molto importanti per me...
Spero che il capitolo che avete appena letto vi sia piaciuto e vogliate
leggere anche i seguenti ^^
Ma anche oggi non è un giorno come tutti gli altri:
è il
compleanno della mia cara amica Elisabetta e la fanfiction
è dedicata a lei, tanti auguri Eli! ^^
Un ringraziamento sentito anche alla mia beta Ciuiciui che,
povera, deve fare gli "straordinari" per starmi dietro! XD
Grazie della pazienza dimostrata U_U
E ringraziamenti infiniti anche a chi ha voluto lasciare un commento
alla mia ultima fanfiction "Vorrei incontrare mio padre",
perdonate se i ringraziamenti giungono con tanto ritardo: ogni volta mi
propongo di ringraziare tutti per mail ma poi o me ne dimentico, o
internet decide di non collaborare o sono davvero troppo occupata!
ç_ç
Comunque:
- sexxxychichi:
grazie cara, sei sempre troppo buona tu, lo sai che mi metti in
imbarazzo ^///^ Anche se la recensione non era lunghissima tranquilla
che l'ho apprezzata lo stesso per le splendide parole ^//^ Tvb!
- jojoND:
grazie anche a te per i complimenti ^//^
- Gokussola4ever:
sono contenta che ti sia piaciuta anche la conclusione; grazie anche a
te per le belle parole e, come vedi, sono tornata abbastanza presto =P
Un bacione
- Sweetgirl91:
spero che questa fanfiction, visto che è dedicata a te, ti
piaccia anche più dell'altra, ho fatto del mio meglio ^^
Grazie infinitamente, le recensioni come le tue mi fanno arrossire fino
alla punta delle orecchie!!! ^///^ Tvb!
- LadyDreamer:
grazie, grazie e grazie! Il primo per gli auguri ^^ Il secondo per i
complimenti (sono felice che tu abbia apprezzato il "mio" Bardack ^//^)
e il terzo per avermi fatto notare l'errore... anche se Trunks che a
sei anni porta già la dentiera e si permette anche il lusso
di sbatterla a terra mi fa ancora stramazzare dalle risate! XD
- Me91:
sono felice che tu abbia apprezzato il tuo regalo di compleanno,
ovviamente il tuo parere era il più importante di tutti e
non poteva mancare, grazie ^^ Tvb!
- veggylink94:
grazie di cuore ^///^ E sono felice di essere riuscita a farti
apprezzare una fanfiction che aveva per protagonista Goku ^_-
- Gohan
e Videl: grazie, sono contenta che la mia precedente
fanfiction vi sia piaciuta (nonostante Bardack comparisse
così poco ^^")
- Angelo Azzurro: grazie a te per il bel commento ^^
- Kashia:
grazie ^^
- vale15:
Ciao!!! Purtroppo non ci sentiamo più tanto spesso per colpa
di questo internet scalcino!!! ç_ç Spero che vada
tutto bene e ti ringrazio infinitamente per continuare a leggere le mie
fanficion, sei una delle mie prime lettrici e mi fa sempre piacere
sentire il tuo parere, tvb!
E ora piccolo *angolo delle
curiosità*,
per chi è interessato a come è nata questa storia:
un po' di mesi fa la mia amica Maria (Sirenis su Efp) mi aveva chiesto
di partecipare ad un concorso di fanfiction che avesse come tema la
coppia Goku-Chichi nel giorno del loro matrimonio o, comunque, da
giovani, ma l'ispirazione non viene a comando e, infatti, quella che
considero "l'idea giusta" mi era venuta in mente alcuni mesi dopo e
avevo iniziato a scrivere questa fanfiction.
Arrivata al 9° capitolo sono stata costretta a formattare il
computer senza poter salvare i miei file e tutto il lavoro era andato
perso ç_ç
Ma avevo ancora voglia di scrivere una fanfiction sulla mia coppia
preferita, in particolare con quest'idea e allora, in vista del
compleanno della mia amica Elisabetta, ho dedicato ogni ritaglio di
tempo alla (ri)scrittura di questa fanfiction ^^
E per questa volta è tutto, qualora lo vogliate (Bonolis, ho
sempre sognato di dirlo anche io! XD) ci risentiamo al prossimo
capitolo ^_-
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