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THE
PARDON OF THE LOVE
(Il perdono
dell’amore)
CAPITOLO 1
Erano
trascorsi già tre anni dall’ultima volta che Kaori aveva visto Ryo, non sapeva
più nulla di lui da tempo… Lei aveva deciso di cambiare vita e anche se le sue
aspirazioni la conducevano tutte verso un lavoro come guardia del corpo, sapeva
che non era tagliata per un mestiere tanto difficile. In più fare la guardia del
corpo o peggio, l’assistente per una guardia del corpo, le avrebbe fatto
ritornare alla mente dei tristi ricordi. Ricordi che lei era sicura di aver
rimosso per sempre.
Pur di non
ricordare l’uomo che le aveva rovinato la vita, decise di lasciare la sua amata
città… Beh forse non tanto amata… Quella città non faceva altro che riportarle
alla mente mille e più ricordi, alcuni legati al suo amato fratello Jeff da
tempo scomparso, e altri, forse i più dolorosi legati a lui… All’eroe della
città…
L’unica cosa
che le era dispiaciuta, era il fatto di aver lasciato lì i suoi amici… Non
sarebbe mai voluta partire, ma era stata costretta a farlo. La sua felicità, ma
soprattutto la sua serenità erano le cose più importanti. Temeva di perdere ogni
contatto con i suoi amici, ma loro non avendone la benché minima intenzione,
decisero di andare da lei per un mese durante le vacanze estive e per qualche
giorno durante quelle natalizie. Da parte sua, anche Kaori cercava di andare da
loro per qualche giorno, ma solo quando era certa che Ryo sarebbe stato fuori
città per lavoro.
Erano le
sette del mattino e ormai la sveglia era lì che suonava da dieci minuti,
ordinando a Kaori di alzarsi immediatamente o sarebbe arrivata tardi al suo
nuovo lavoro. Dopo aver aperto gli occhi lanciò un’occhiata all’orario e quando
si accorse di essere già in ritardo balzò dal letto. Sì lavò e vestì velocemente
e in meno che non si dica fu a lavoro. Mentre entrava in ufficio, molti
impiegati tra cui anche ragazze, la salutavano domandandole se tutto andasse
bene. Mentre camminava, sentiva su di sé gli sguardi colmi di ammirazione che
tutti i suoi colleghi provavano per lei. Da circa un anno lavorava come
responsabile per un’agenzia bancaria molto importante di Kyoto e con difficoltà
era riuscita a guadagnarsi l’ammirazione e il rispetto di tutti i suoi colleghi.
Era brava nel suo lavoro e spesso, in occasioni come terremoto o pericolo
d’incendio aveva dato prova di un colossale coraggio. In più una volta dei
malviventi avevano cercato di rapinare le casse del suo ufficio, ma lei con un
infinita esperienza alle spalle non si era lasciata spaventare dalle armi e
dalla pericolosità di quei criminali. Con astuzia e coraggio era riuscita a
sventare la rapina alla banca e per un po’ tutti i giornali parlarono di lei:
<< Impiegata sventra una rapina nella sua banca!>> oppure <<
ex assistente guardia del corpo cattura dei ladri da tempo ricercati>>
Non c’era
nulla da dire, era stata davvero in gamba, ormai metteva in fuga chiunque
tentasse di entrare in banca per scopi non onesti, era diventata anche lei, a
modo suo, una specie di eroina.
“Tutto
sommato, il tempo trascorso con quel nullafacente, non è stato perso… Ho
comunque imparato qualcosa.”
- Kaori
scusami, ne è arrivata un’altra! – proferì Jin, il suo assistente, estremamente
agitato.
- Un’altra?
Fai vedere… - rispose Kaori abbastanza tranquilla. Kaori aprì la busta e dentro
vi era un’ennesima lettera minatoria, ovviamente anonima.
Mia
cara signora Kaori, sta oltrepassando ogni limite! Se ha tanta voglia di fare
l’eroina e di salvare qualche vita, perché non cerchi di pensare alla sua? Dopo
la rapina sventata della settimana scorsa, le assicuro che è in serio pericolo!
Cosa credeva di fare? Sfidare me? Ho fatto tacere molte persone in vita mia, una
volta per sino un bambino. Non mi farò problemi nel far star zitta una donna!
-
Forse è il caso di assumere una guardia del corpo, non crede? –
propose Jin.
- Ma cosa ti
salta in mente? Io so benissimo cavarmela da sola! Tranquillo, ricordi che ho
fatto l’assistente per una guardia del corpo! – rispose Kaori molto placcata,
tentando di nascondere un po’ di agitazione. Effettivamente aveva capito che
quei tipi non scherzavano affatto. Se l’avessero incontrata non ci avrebbero
pensato due volte per farla fuori.
- Kaori, sei
stata convocata dal capo nel suo ufficio! – le comunicò una ragazza che da poco
lavorava con lei.
- Il capo? E
che vorrà? – si precipitò da lui. Aveva restaurato un buon rapporto con il suo
capo. Quando l’aveva assunta, sapeva che la ragazza era in difficoltà e capendo
che aveva tutte le carte in regola per diventare un’ottima impiegata, l’aveva
assunta.
- Buongiorno
signore, mi ha fatto chiamare? – domandò Kaori.
- Ho saputo
che hai ricevuto un’altra lettera! – il capo cercò conferma nel suo sguardo in
quanto lei ci impiegò un po’ per rispondere: “Sì, ma non si preoccupi signore…
E’ tutto sottocontrollo!”
- Un
accidenti è sottocontrollo! – tuonò il capo.
- Ma…
- Sono
sicuro che quelli sono dei professionisti! Rischi molto Kaori! Io ti sono
affezionato e lo sai… Non vorrei mai che ti capitasse qualcosa! Quindi devo
chiederti di piantarla di mostrare ostilità nei loro confronti. Abbiamo messo
molti sistemi di allarme e male che vada, se dovessero entrare sarà la polizia
ad occuparsi dei rapinatori! Come è giusto che sia!
- Mi spiace
Ron non posso… E’ più forte di me, non riuscirei a starmene con le mani in mano!
Ormai sai come sono fatta! – rispose Kaori abbassando la testa. Gli aveva dato
del tu. Beh in fondo a parte in ufficio, Ron e Kaori erano diventati grandi
amici. Lui le voleva bene e spesso cenavano insieme, passavano le giornate
libere insieme e ultimamente il loro rapporto si era rafforzato.
- Temevo che
mi avresti risposto così… Ed è per questo che adesso userò il piano B, una
guardia del corpo! – enunciò Ron.
- Ma non se
ne parla proprio! – obiettò Kaori.
- La mia non
è una richiesta è un ordine! Oppure sei licenziata e dovrai badare non solo alla
pelle ma anche a trovarti un altro lavoro! E non sarà facile perché io spargerò
una voce che renderà impossibile ogni assunzione! – replicò Ron estremamente
sicuro.
- Sei odioso
quando fai così! – poi ci pensò un po’ e continuò: “Ok, ma dammi il tempo di
trovarla una guardia del corpo!”
- Non
preoccuparti ci abbiamo già pensato noi! E’ la persona più qualificata al
momento. E’ senza dubbio l’uomo più adatto ad un incarico simile… Fino a qualche
tempo fa c’è n’era uno che lo equivaleva alla grande, ma si è ritirato dalla
piazza e quindi è rimasto solo lui! Vive a Shinjuko. – concluse Ron sedendosi
alla scrivania.
In quel
momento il cuore di Kaori si fermò. I suoi occhi si spalancarono e con voce
tremante chiese: “Come si chiama?”
- Non lo so,
non ricordo… Ma nel pomeriggio verrà qui per conoscerti cosicché domattina possa
andare con lui a Shinjuko. Ti prenderai una vacanza e nessuno saprà dove ti
trovi. In fondo ora arriva anche Natale, un po’ di riposo te lo meriti…
- Cosa?!
Domani con lui a Shinjuko!!? – urlò Kaori disperata. Più agitata che mai ci
pensò su… C’erano solo due uomini in gamba come diceva Ron. Aveva detto che uno
di loro si era ritirato dalla piazza come guardia del corpo… Certamente era
Falcon quello che si era ritirato. Ormai dopo il matrimonio, Micky non faceva
altro che supplicarlo di cambiare lavoro… Quindi l’unico che restava in ballo
era… No, rivederlo dopo tre anni! Sapere che doveva essere protetta nuovamente
da lui! Era stata considerata la sua spina nel fianco per tanto tempo ed ora era
di nuovo al punto di partenza. Chissà quanto piacere ci aveva provato nel sapere
che lei era in pericolo e che aveva, ancora una volta bisogno di lui!
- No, no Ron
ti prego! Non voglio lui come guardia del corpo! Cerchiamone un’altra che ne
dici? – propose Kaori con un nodo in gola.
- Perché? –
poi guardò la ragazza e ricordò che in passato gli aveva parlato di un certo
Ryo, uno che veniva considerato
l’eroe della città. Aveva lavorato per lui per tanto tempo, poi le aveva
spezzato il cuore ed era per questo che viveva nella disperazione più totale
quando lui l’aveva conosciuta.
- Temi che
la guardia del corpo in questione possa essere lui? – chiese Ron. La ragazza
annuì, poi lui continuò: “Mi spiace ma è il migliore che abbiamo, devi
rassegnarti… E poi prima o poi dovevi fare i conti col passato, no? Ma non
preoccuparti, ci sarò io con te, ok? Verrò con te a Tokyo.”
- Davvero
verresti con me?
- Non ti
lascerei mai sola… - le andò vicino, l’accarezzò dolcemente e poi le baciò la
guancia.
CAPITOLO 2
Stava per
arrivare l’ora fatidica, l’ora nella quale lo avrebbe rivisto. Come si sarebbe
dovuta comportare con lui? Sicuramente avrebbe fatto l’indifferente e avrebbe
mantenuto le tenute distanze. Indossò delle calze color carne. Delle decolté
nere, una camicetta bianca, un completo blù notte e corse nell’ufficio del capo.
Esitò un paio di minuti prima di trovare la forza per bussare.
- Avanti! –
sentì l’invito di Ron ad entrare, e dopo aver esitato ancora un po’ aprì
lentamente la porta e a testa alta entrò in ufficio per “conoscere” la sua
guardia del corpo.
- Ciao
Kaori! – salutò l’uomo.
- Ma tu non
sei… Cioè sei Falcon!! – la ragazza esultò nel vedere il suo vecchio amico e
senza pensarci due volte lo abbraccio.
- Kaori per
favore… Un po’ di contegno! E poi non sono venuto solo.
- Perché?
Chi altro c’è?
Dalla porta
accanto all’ufficio, vide entrare anche una donna e riconoscendola corse ad
abbracciare anche lei.
- Micky! Che
gioia rivedervi!
Ron
osservando il calore con il quale Kaori aveva accolto Falcon, capì subito che
non era lui l’uomo che la ragazza voleva evitare e così sorridendo disse: “Bene,
allora visto che vi conoscete, saltiamo i convenevoli! Comunque vi lascio soli
per qualche minuto, io vado a sbrigare delle pratiche nell’altro ufficio.” Poi
Ron uscì dalla stanza.
- Così
adesso sei una specie di eroina per le banche? – domandò Micky ridendo.
- E’ stato
del tutto irresponsabile da parte tua metterti contro dei criminali! Conoscendo
il campo avresti dovuto capire che ti saresti cacciata nei guai! – la rimproverò
Falcon.
- Mettiti
nei miei panni, come avrei potuto permettere a quei criminali di averla
vinta?
- Falcon,
Kaori ha ragione… Noi tutti avremmo fatto la stessa cosa, lo sai. E poi adesso
ci siamo noi, non le accadrà nulla. – poi rivolgendosi a Kaori, Micky continuò:
“Così alla fine abbiamo vinto noi! Quest’anno verrai tu a Shinjuko per
Natale!”
- Fosse per
me resterei qui, lo sapete… - rispose Kaori un po’ amareggiata.
- Non
preoccuparti, quest’anno non corri pericolo… E’ fuori città. – annunciò
Falcon.
- Come fuori
città? Ma se le altre volte restava sempre a Shinjuko dicendo che i criminali
non vanno in vacanza! – commentò Kaori non capendo.
- Quest’anno
ci ha ripensato… - rispose Micky.
- Chissà
forse neanche lui vorrà vedermi, quindi visto che sono costretta a tornare per
forza lui se ne va. Beh meglio così – pensò Kaori.
- Ti è
dispiaciuto di non aver trovato lui oggi? – domandò Falcon fissando Kaori.
- Affatto!
Perché me lo chiedi?
- A
giudicare dalla tua espressione quando mi hai visto…
- Beh
credevo fossi lui, ma mi sento molto più sollevata a sapere che mi proteggerai
tu Falcon. – la ragazza sorrise, poi dopo qualche minuto arrivo Ron che consegnò
ai ragazzi i biglietti per Tokyo. Diede loro anche una notizia… “Mi spiace ma
dovremo partire nel pomeriggio perché i posti per domani sono venuti meno… Mi
spiace Kaori. E’ meglio che ci muoviamo a fare i bagagli…” Quella notizia non
felicitò Kaori, ma costretta ritornò nel suo appartamento per prendere tutta la
sua roba e recarsi all’aeroporto.
- Siamo
sicuri che nessuno sa della partenza e soprattutto della meta di Kaori? –
domandò Falcon svolgendo il suo lavoro.
- Ci può
scommettere… Ho lasciato detto in ufficio che io sarei andato in vacanza, ma
della partenza di Kaori nessuno sa niente. – rispose Ron rassicurando anche
Kaori stessa. Passarono i bagagli per il controllo ed era tutto ok, poi salirono
in aereo. Ognuno prese il suo posto e Micky si sedette accanto alla sua amica.
All’inizio sembrava tranquilla, ma poi lesse nei suoi occhi un velo di
tristezza.
- Kaori!
- Eh? Cosa?
– domandò la ragazza sapendo di essere stata smascherata.
- Stavi
pensando a lui? – capì Micky.
- E’ che
ritornare in quella città… io… Sai quanto ci ho impiegato per cambiare vita?
- Ma se,
come dici tu, lo hai dimenticato e sei tranquilla, non dovresti avere
preoccupazioni. – rispose Falcon anche lui sedutogli accanto.
- Infatti
erano… - Falcon non le fece finire la frase e di getto continuò: “E poi l’unica
tua preoccupazione adesso sarà la tua pelle! Pensa solo a non fare casini! Io
quando sarò arrivato a casa cercherò di capire di chi si tratta…”
- Possibile
che tu sia sempre così delicato?! – borbottò Micky minacciando Falcon con lo
sguardo. Certo Falcon non aveva paura di niente. Impavido e orgoglioso come
sempre, l’unica in grado di farlo ballonzolare era lei… Sua moglie.
L’aereo
sorvolava la città che lei aveva tanto cercato di evitare e che ore stava per
rivedere dopo davvero molto tempo. Pensò al tempo che aveva trascorso in quella
città e inesorabilmente, all’uomo a cui faceva da assistente e alle umiliazioni
subite. Il motivo della sua fuga.
Menomale che
era sicura di non rivederlo visto che da quel che aveva capito, era andato fuori
città per non rivederla. Magari non aveva neanche il coraggio di guardarla in
faccia dopo quello che le aveva fatto, o semplicemente a lui neanche importava
di come era riuscito ad umiliarla, magari voleva semplicemente evitare una
situazione imbarazzante. Beh comunque si sentì senza alcun dubbio sollevata
all’idea di non rivederlo. Sì, aveva cambiato vita, ma a malincuore dovette
ammettere che i ricordi che lei credeva svaniti erano ancora vivi e puntualmente
quando meno se lo aspettava tornavano per tormentarla.
L’aereo
atterrò e quando ebbe recuperato tutti i bagagli guardò Falcon per chiedergli
dove sarebbe andata.
- Starai un
po’ da me, ovviamente visto che sono la tua guardia del corpo non posso
lasciarti sola e quindi dovrai dormire da noi… Per te non è un problema, giusto?
– disse Falcon.
- No, anzi!
Sono contenta e non vedo l’ora di rivedere Reica e Selene, come stanno?
- Lo
scoprirai da sola! Forza andiamo a casa! – sorrise Micky.
- E io? –
domandò Ron con aria interrogativa.
- Beh la mia
casa non è mica un albergo! – rispose Falcon sgarbatamente, ma Micky dandogli
una gomitata continuò: “Anche tu puoi stare da noi Ron. Non farci caso ai modi
di Falcon, lui è fatto così. Dietro quella corazza però c’è l’uomo che amo!”
- Micky! –
Falcon avvampò. Non era il caso di metterlo in imbarazzo. Poi un’allegra risata
seguì i momenti successivi, finché non decisero finalmente di tornare a casa.
Chiamarono
un taxi e vi salirono comunicandogli l’indirizzo. Mentre camminavano Kaori
ricordava i posti a lei familiari, poi d’un tratto ne vide uno che le fece
sobbalzare il cuore dal petto. La sua ex casa, la casa dove aveva passato i
momenti più belli della sua vita, ma anche i peggiori. Rimosse tutto e guardò
avanti.
Quando
entrarono nel locale di Micky, inaspettatamente venne accolta da una marea di
coriandoli e dopo aver chiuso gli occhi per lo spavento, li riaprì e con grande
sorpresa vide davanti a sé le sue due vecchie amiche e Reica e Selene e qualche
altra persona che da tempo non vedeva. A stento riuscì a trattenere le lacrime,
le sembrò quasi un sogno. Le era mancato tanto quel posto, i suoi amici.
- Oh ragazzi
è magnifico! Che accoglienza! – esultò la ragazza.
- Ci sei
mancata Kaori, come stai? – chiese Selene.
- Io bene,
voi?
- Una
favola! – rispose Reica sorridendo.
- Adesso
piantiamola con i festeggiamenti. Sappiamo benissimo perché Kaori è qui! E’ in
serio pericolo non dimentichiamolo! Micky mostra a Kaori e a Ron le loro camere.
– Falcon interruppe il memento di allegria che si era creato, ricordando a tutti
del perché Kaori fosse tornata. Non voleva farlo per cattiveria, però doveva
fare in modo che nessuno abbassasse la guardia.
- Falcon! –
lo rimproverò Micky.
- No Micky,
lascia stare… Falcon ha ragione, non dobbiamo dimenticare il vero motivo per cui
sono qui. – Così conclusero la breve rimpatriata e dopo che ebbe sistemato
alcune delle sue cose, Kaori decise che era meglio gettarsi sotto una bella
doccia prima di mettersi al lavoro e capire chi voleva farle la pelle.
CAPITOLO 3
Il mattino
seguente Falcon e Kaori si sedettero a un tavolino per cercare di capire meglio
la situazione.
- Allora…
Ricordi qualche segno particolare di uno dei criminali che hai affrontato? –
domandò Falcon.
- No,
sembravano delle persone comuni… Non c’era nulla di particolare… - rispose Kaori
cercando di ricordare.
- Ne sei
sicura? Pensaci bene…
- Ma si ne
sono oh! Un attimo! Ora che ci penso… Che sciocca! Come ho fatto a non pensarci
prima! Alla prima rapina, uno di loro è riuscito a scappare ed io non sono
riuscita neanche a togliergli il passamontagna, però sono riuscita a scoprirgli
il collo e qui sulla nuca aveva tatuato uno scorpione! – si ricordò Kaori
indicando con precisione la zona tatuata.
-
Scorpione?! E perché non me l’hai detto prima?! – Falcon cambiò espressione e
decisamente aveva assunto quella di un uomo estremamente preoccupato.
- Non mi
sono ricordata… Ma ti è venuto in mente qualcosa? – domandò Kaori scrutando lo
sguardo di Falcon che ritornando serio in un batter d’occhio, scosse la testa
dicendo che non ricordava nulla. Poi cambiando quasi discorso disse: “Perché
quel Ron è venuto con te a Shinjuko?”
- Perché è
mio amico da quando mi sono trasferita a Kyoto… Poi aveva visto che ero turbata
per il ritorno qui in città e ha pensato di farmi compagnia… E’ una persona che
mi è stata molto vicina quando a Kyoto mi sono sentita così sola e
disorientata.”
-
Buongiorno! Allora? Novità? – domandò Ron.
- Come pensi
che ci possano essere novità a cinque minuti dall’inizio dell’indagine? –
rispose Falcon. Kaori non capì il motivo per il quale Ron non dovesse sapere del
tatuaggio, ma decise di lasciar fare tutto a Falcon.
Dopo qualche
minuto, qualcuno entrò nel locale dicendo: “Buongiorno! Oh ragazzi stanotte ho
fatto davvero le ore piccole! Tiratemi su con un bel caffè!”
Improvvisamente il cuore di
Kaori sembrò fermarsi. Aveva riconosciuto quella voce! Ma com’era possibile che
si trovasse in città? Le avevano detto che era partito per le vacanze natalizie!
Lei balzò dalla sedia e senza pensarci si voltò di scatto per avere conferma e
quando i suoi occhi si ritrovarono davanti la sua sagoma non ebbe più dubbi…
- Ryo!! –
esclamò.
Inizialmente
lui non si accorse della presenza della donna, ma quando si sentì chiamare si
voltò non sapendo neanche se sperare di aver udito bene o male. Quella voce, lui
la conosceva benissimo…
Quando anche
lui si ritrovò davanti la sagoma della donna, non ebbe dubbi.
- Kaori! –
rispose all’esclamazione. I due si guardarono senza dir nulla. Erano anni che
Kaori non lo vedeva, ma nulla era cambiato in lui, almeno fisicamente. Sempre
bello, in forma, i suoi occhi azzurri ancora intensi. Anche Ryo rimase immobile
ad ammirare la bellezza della ragazza. Mio Dio era ancora più bella di come la
ricordava. I capelli un po’ più lunghi del solito, i suoi occhi nocciola sempre
più lucenti…
- Ma tu non
dovevi partire? – Micky ruppe l’imbarazzante silenzio che si era creato.
- A dire la
verità ci ho ripensato! – Ryo riacquistò la sua sicurezza e si diresse verso
Kaori ma non fece in tempo a dire due parola che una ragazza entrò nel locale
come una furia diretta ad abbracciare Ryo alle spalle.
- Ehi mi hai
preso in giro un’altra volta! Avevi detto che mi avresti aspettata! – la ragazza
sorrise.
- Ma tesoro
ero venuto qui per prenderti un bel caffè! – Ryo rispose al sorriso.
Kaori guardò
dalla testa ai piedi la ragazza. Era davvero bella. Alta, bionda, occhi celesti
e un fisico perfetto. Allora era questo tipo di donna che Ryo voleva… Ma sì, in
fondo lo aveva sempre saputo, ma non poté evitare al proprio sangue di ribollire
nelle vene, vedendo come quei due si guardavano.
- Allora
Ryo, lo vuoi o no questo caffè? – domandò Micky.
- Fallo solo
per lei, io mi sono svegliato completamente! – rispose lanciando un ‘occhiata su
Kaori. Sì, decisamente lei aveva avuto su di lui l’effetto quadruplicato del più
potente caffè. Poi scorse la testa alle spalle della ragazza e osservò un tipo
piuttosto sicuro di sé che le si avvicinava e le metteva una mano sulla spalla
sinistra. Poi stringendola a sé disse: “Kaori, è meglio che continuiamo il
nostro lavoro!” Poi notando lo sguardo quasi assassino di Ryo, porse la propria
mano presentandosi.
- Piacere,
Ron Mizuku.
- Io sono
Ryo Saeba. – rispose alla stretta di mano, poi trascinando la ragazza accanto a
lui continuò: “Kaori, lascia che ti presenti Rina…Una mia carissima amica.”
- Ciao
Kaori! – rispose allegramente la ragazza stringendosi sempre di più al braccio
di Ryo.
- Ciao Rina…
- Kaori abbozzò un sorriso, poi disse: “Mi spiace ma io, Falcon e Ron torniamo a
lavoro…” Così la ragazza guardò sia Falcon che Ron invitandoli ad andare in
un’altra camera. Poi dopo qualche minuto sentì Ryo salutare tutti e andarsene.
Si affacciò alla porta e lo osservò allontanarsi sempre di più con quella strana
ragazza.
- Ti stai
chiedendo se stanno insieme? – Micky la sorprese alle spalle.
- Ma no! Non
m’importa nulla! All’inizio quando mi avevano detto che la migliore guardia del
corpo di Shinjuko mi avrebbe protetta pensavo a Ryo perché mi avevano detto che
un altro elemento altrettanto valido si era ritirato… Credevo che l’elemento in
questione fossi tu Falcon… Credevo che Micky ti avesse convinto a lasciare il
campo… Ma quando ti ho visto, ho capito subito di essermi sbagliata… Però
toglimi una curiosità… Non sarà mica Ryo l’elemento in questione?!
- Avrei
evitato l’argomento se quell’idiota fosse davvero sparito dalla città… So che ti
farà male, ma è giusto che tu lo sappia… Ryo si è ritirato dal suo lavoro l’anno
scorso perché diceva che voleva godersi la vita senza pensare di dover
proteggere qualcuno e così da qualche mese frequenta Rina… Non è niente di serio
tra loro, ma passano molto tempo insieme… - la informò Micky.
- Beh in fondo si è ritirato solo
ufficialmente… Continua ugualmente a difendere qualche fanciulla in difficoltà e
ogni tanto accetta lavoro da privati. – continuò Falcon.
- A me
comunque non importa nulla della vita di Ryo… Per favore Falcon continuiamo a
lavorare!- Kaori cercò di nascondere che in realtà l’aver rivisto Ryo dopo tanto
tempo l’aveva turbata… E non poco! Poi tra l’altro non solo l’aveva rivisto dopo
tre anni, ma lui sembrò anche essere totalmente indifferente davanti a lei… Dopo
tutto quello che avevano passato, anzi dopo tutto quello che lui le aveva fatto
passare… Inoltre lui non aveva mostrato il minimo imbarazzo quando le aveva
presentato quella Rina… Accidenti sì era proprio carina… Non poté impedire a
un’andata di gelosia di attraversarle il corpo fino a farle ribollire il sangue
dalla rabbia. Poi tornò alla realtà, ricordò che la sua vita era in pericolo e
capì che era meglio non pensare più a Ryo e concentrarsi solo sul lavoro.
- Ormai sono
trascorsi tre mesi da quando Kaori riceve lettere minatorie e più o meno da
allora ne avrà ricevute una ventina … - informò Ron.
- No un
minuto ragazzi, fatemi pensare un attimo… Io ho iniziato a sventrare rapine da
sei mesi, ma solo da tre ricevo lettere minatorie…
- Pensi che
le rapine di questi tre mesi possano essere collegate tra loro? – domandò
Falcon.
- Non è ho
la più pallida idea… - rispose Kaori perplessa. Improvvisamente Falcon si alzò
in piedi e guardando Ron in modo minaccioso disse: “Ron lasciaci soli…”
- E perché
scusa? – domandò Ron non capendo.
- Perché è
Kaori la mia cliente non tu… Ci sono cose private delle quali è meglio parlarne
in privato senza nessun estraneo. – rispose Falcon con il solito vocione da uomo
duro.
- Ma no
Falcon di Ron ti puoi fidare, è un mio carissimo amico! – intervenne Kaori.
- Ho detto
fuori!! – questa volta il tono di Falcon era un tantino nervoso così ron un po’
spaventato, decise di ubbidire senza fare altre storie.
- Ma perché
hai voluto mandarlo via? – domandò Kaori anche lei non capendo.
- Dimmi una
cosa… Ricevi lettere minatorie da quando hai sventrato la rapina dove c’era quel
tizio con il tatuaggio? – chiese Falcon ignorando la domanda di Kaori.
- Beh sì…
Ora che mi ci fai pensare direi proprio di sì… - rispose Kaori – ma perché? Ti
viene in mente qualcosa?
- Mostrami
l’ultima lettere minatoria – Kaori fu nuovamente ignorata ma facendo finta di
nulla, gli mostrò la lettera. Falcon la lesse attentamente, poi improvvisamente
sbarrò gli occhi quando in basso a destra, sul retro della lettera, a caratteri
microscopici vi vide raffigurato uno scorpione. Decise di non dire nulla a Kaori
e facendo finta di nulla mise la lettera nelle proprie tasche e aprendo la porta
disse: “Non muoverti assolutamente da qui”
- Ma Falcon
dove vai? – Kaori era confusa, non ci stava capendo nulla e sicuramente le
risposte di Falcon non l’aiutavano. Chissà dove stava andando con tutta quella
fretta…
- Beh… Vorrà
dire che andrò di là a dare una mano a Micky… - pensò Kaori.
CAPITOLO 4
Ryo era
completamente spaparanzato sul divano intento a leggere varie riviste che
raffiguravano splendide donne in costume da bagno. A parte i boxer non aveva
altro addosso e per ogni pagina che sfogliava si concedeva un sorso di caffè. Da
quando ufficialmente aveva lasciato il lavoro passava la gran parte del tempo in
panciolle e se inizialmente questo non poté fargli altro che piacere, adesso
stava iniziando forse a pentirsi della sua scelta. Sì, fare la corte a qualche
bella ragazza, uscire con Rina, passare la maggior parte delle notti fuori a
divertirsi, era davvero una bella vita, ma sapeva benissimo che in realtà c’era
qualcosa che da tempo gli mancava.
Subito
l’immagine di una donna gli annebbiò la vista poi scuotendo il capo la cancellò.
Improvvisamente però qualcuno
suonò ripetutamente alla porta finché Ryo con aria seccata non si decise ad
aprire. Quando davanti a sé vide Facon, gli voltò le spalle e gettandosi di
nuovo sul divano gli domandò il motivo della visita.
- Devo
chiederti un paio di cosette – rispose Falcon. Ryo chiuse gli occhi con
rassegnazione immaginando di cosa volesse parlargli e cercando un sospiro di
coraggio li riaprì pronto per ascoltare.
- Prima di
tutto devo chiederti perché diavolo non sei più partito?! – domandò Falcon
iniziando ad alzare il tono della voce, ma Ryo continuando a far finta di nulla
con tranquillità rispose: “Perché non mi andava di lasciare la città durante il
periodo di Natale… Ricordi i criminali non vanno mai in vacanza!”
- Ma chi
vuoi prendere in giro?! Tu per tutti sei fuori dal mestiere!
- Sai
benissimo che ho lasciato il lavoro solo ufficialmente ma che comunque continuo
a prestare soccorso in incognito...
- Ma
piantala! In realtà il motivo è Kaori! – enunciò Falcon.
- Non
capisco di che parli. – rispose Ryo volendo far finta di nulla.
- Ah non
capisci eh? Scommetto che stamattina è stato solo un caso se ti sei fatto vedere
al caffè! Avremmo fatto meglio a non informarti dell’arrivo di Kaori! Quella
ragazza sta cercando di rifarsi una vita dopo tutto quello che le hai combinato…
- ma Falcon non fece in tempo a finire la frase che Ryo lo interruppe tuonando:
“Dopo tutto quello che le ho combinato?!! Non ho avuto altra scelta e tu lo
sai!! Cosa avrei dovuto fare eh? Continuare a vivere con la paura che un giorno
potesse morirmi tra le braccia come suo fratello!? ... E’ stato meglio così
credimi… Per entrambi.” Falcon scrutò attentamente il triste sguardo di Ryo e
finì col provare quasi pena per lui, poi guardandolo commentò: “La verità è che
avevamo ragione io, Micky e gli tutti gli altri, Tu non l’hai dimenticata.”
- Scusa ma
da quando in qua la mia vita privata è diventata di dominio pubblico?!
- Tu e Kaori
come coppia siete sempre stati un libro aperto per noi! Ci avete impiegato una
vita per dichiararvi e tu hai mandato tutto a monte in un secondo! – rispose
Falcon quasi volendo incolparlo.
- Ecco che
ci risiamo! Devo per caso rinfrescarti la memoria!? Quei pazzi l’avrebbero
uccisa senza pensarci due volte, sono stato costretto a farlo! Tu avresti fatto
la stessa cosa per Micky e non negarlo!! – Ryo non andava certo fiero di quello
che aveva fatto, però come diceva
non aveva avuto scelta.
- Giuro che
nessuno meglio di me può capirti… Dico solo che se doveva andare a finire così,
tu che quotidianamente fai finta di niente, vuoi fare il duro, ma che in realtà
non fai altro che piangerti addosso per quanto lei ti manchi allora tanto valeva
cercare di combatterli!
- Non potevo
rischiare, prima cacciavo Kaori e prima si sarebbe salvata… Poi lo sai…. Dopo
averla mandata via ho cercato di fare di tutto per trovare quell’organizzazione
maledetta ma non si è sentito più parlare di loro! Nessuno dei nostri
informatori ha più saputo niente! Certo potevano essere morti ma nessuno mi ha
dato questa certezza… No, no… Non ho potuto proprio rischiare anche perché
quando c’era di mezzo lei io sbagliavo sempre il mio bersaglio… Ricordo ancora
quando venne presa di mira da Silver Fox … Se il bersaglio non fosse stato Kaori
non avrei mai sbagliato… E poi a parte l’organizzazione, alla fine ho capito che
quella ragazza con me era sempre in pericolo e quindi è meglio come è andata… -
aggiunse Ryo con un velo di tristezza.
- Beh allora
sappi che oggi è in pericolo come allora – enunciò Falcon.
- Se ti
riferisci alle lettere minatorie saranno solo dei criminali da quattro soldi e
poi ci sei tu con lei no? – commentò Ryo prendendo il discorso con leggerezza.
- Criminali
da quattro soldi eh? Dimmi ti dice qualcosa questa? – domandò Falcon mostrando a
Rio la lettera minatoria.
- E’ una
normale lettera minatoria… - rispose Ryo non notando il particolare.
- Perché non
guardi più attentamente? Non ci vedi nulla di strano? – Ryo concentrò il suo
sguardo che improvvisamente si soffermò sullo stesso stemma che Falcon aveva
precedentemente notato.
- Uno
scorpione! – esclamò stupito.
- Ho dato
un’occhiata alle altre lettere minatorie e hanno tutti lo stesso stemma e queste
lettere le riceve da soli tre mesi… Kaori ha sventrato altre rapine prima ma
solo da tre mesi riceve lettere. – informò Falcon.
- Questo
significa che sono tre mesi che dei rapinatori della stessa organizzazioni
tentano di rapinare quella banca e che magari si tratta…
- Della
stessa che ha cercato di farci fuori più volte e la stessa che ha mandato
all’aria la tua storia con Kaori… - concluse Falcon.
- Se si
tratta davvero di loro, allora Kaori ha rischiato davvero molto mettendosi in
mezzo – commentò Ryo un po’ preoccupato.
- Secondo me
in quella banca c’è qualcosa… Non possono essere solo i soldi a spingerli di
tentare numerosi colpi di seguito! Sì, quella banca nasconde qualcosa che loro
cercano e che pretendono a tutti i costi…
- Ma Kaori
si è messa in mezzo ed ora vogliono farla fuori… Se si tratta
dell’organizzazione dello scorpione allora è in guai seri! Quelli non scherzano!
Se la trovano la faranno fuori sul serio! – Ryo iniziò ad allarmarsi seriamente
cercando sempre di mantenere il controllo.
- Per il
momento nessuno sa che Kaori è a Shinjuko e ho già detto a lei e quel suo amico
che per nessun motivo altri devono sapere dove si trova!
- A
proposito di quel tipo è apposto? – domandò Ryo.
- Non è ho
la più pallida idea… E’ stato lui ad ingaggiarmi per proteggere Kaori però non
lo so… Io vorrei fare delle indagini su quella banca… E forse partirò per Kyoto.
– annunciò Falco.
- E Kaori
scusa? Non puoi mica lasciarla da sola! – gli ricordò Ryo.
- Beh ed è
qui che dovresti entrare in gioco tu… Devi prendere il mio posto Ryo.
- Ma sei
matto?! – sbottò Ryo
- Ma che
diavolo urli?! Per capirci qualcosa devo fare delle indagini su quella banca, ma
come ben saprai non posso portare la mia cliente nel braccio della morte!! –
continuò Falcon anche lui urlando ma cercando di convincere Ryo che riprendendo
un po’ di calma dichiarò: “Non accetterà mai la mia protezione.”
- Siamo i
migliori nel campo. Lo sai tu, lo so io e lo sa anche lei. Non ha scelta se
vuole sopravvivere. – rispose Falcon sicuro di quanto diceva. Poi continuò: “Tra
l’altro potrebbe essere un buon motivo per cercare di riallacciare i rapporti
con lei, non credi?”
- Mi ci
vorrà un miracolo… Comunque mi pare normale che mai permetterò a qualcuno di
farle del male quindi visto che la situazione è davvero così seria e pericolosa
non mi tirerò indietro… Anzi riflettendoci meglio forse… Forse se non me
l’avessi chiesto tu, ti avrei certamente chiesto io di affidarla a me… E poi hai
ragione tu Falcon, lei mi è mancata – confessò Ryo abbassando la testa.
- E adesso è
qui, ma vedi di non fare casini… Secondo me è un’opportunità quella che ti sta
capitando e mi raccomando…
- Tranquillo
amico!
- Bene…
Visto che per la fretta ha lasciato gran parte della sua roba a Kyoto domani
Kaori vorrebbe andare a fare shopping quindi inizierai da domani… Passa a
prenderla alle 9:30 e vieni con la macchina così prende le robe per trasferirsi
da te. – lo informò Falcon.
-
Trasferirsi da me?! – domandò Ryo quasi incredulo poi scoppiando in un’allegra
risata continuò: “Giuro che io non ho alcun problema a vivere con lei, lo sai
no? Ma non oso immaginare la sua faccia!”
- Perfetto
io mi porterò con me quel damerino del suo amico così vedo di capirci davvero
qualcosa… Ti darò presto mie notizie.
- Una cosa
sola Falcon…
- Dimmi…
- Io con lei
voglio cercare di essere l’uomo che l’ha cacciata non quello che da sempre
l’ama…
- Ryo ma
perché?
- Perché
anche se troviamo l’organizzazione lei con me è sempre in pericolo e questo non
mi va… - - Fa come ti pare…
- Buona
fortuna allora!
- E’ a te
che servirà la fortuna! – gli ricordò Falcon uscendo di casa.
E così Ryo accettò di fare la guardia del
corpo per Kaori, a patto però che mai dovesse cedere alla tentazione di
toccarla, di abbracciarla o peggio di dirle quello che in realtà lui ha sempre
provato per lei. Si sarebbe accontentato di starle accanto e di ammirarla senza
dir nulla… Questo per lui era già tanto non poteva pretendere altro.
CAPITOLO 5
Erano le
otto del mattino, quando Kaori si svegliò. Andò in bagno per farsi una doccia e
mentre l’acqua le rinfrescava il corpo sorrise immaginando quanto si sarebbe
divertita a fare shopping. Certo non aveva la più pallida idea della sorpresa
che il caso le aveva riservato e tornando in camera aprì l’armadio per scegliere
cosa indossare.
- Accidenti non ho portato quasi
nulla da Kyoto e adesso cosa indosso? Ho un disperato bisogno di vestiti nuovi…
Beh menomale che sono riuscita a convincere Falcon ad accompagnarmi a fare
shopping – borbottò fra sé e sé. Dopo un po’ finalmente decise cosa indossare:
un vestito di lana marrone con un paio di stivali neri… Certo magari era un po’
corto però quel vestito le piaceva molto e ormai aveva deciso. Dopo essersi
preparata scese giù per la colazione e quando vide Micky preparare un caffè, la
salutò: “Buongiorno Micky!”
- Buongiorno a te Kaori! Dormito
bene? – domandò Micky sorridendo.
- Divinamente… Scusa ma dov’è
Falcon? Non dirmi che è ancora a letto… Aveva detto che mi avrebbe accompagnata
a fare shopping e io ne ho bisogno…
- Falcon non c’è è partito per
Kyoto. – proferì Micky con leggerezza.
- Cosa?!
- Dice che vuole scoprire
qualcosa sulla banca dove lavori e con sé si è portato anche Ron visto che è il
direttore.
- A Kyoto?! Ma perché non mi ha
detto niente?!
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