Ana's song

di Kahlua
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Non capivano, nessuno capiva niente.
Era questa la sua consolazione quando li vedeva guardarla durante l'ora di educazione fisica. Ridevano di lei, lo sapeva.
Ridevano di lei per i suoi vestiti larghi e sformati, e per il fatto che ripetesse gli esercizi ginnici in maniera ossessiva.

Nessuno vuole vedere la ciccia in giro, non scoprirla.
Diana stava zitta, faceva finta di niente e si mordeva le labbra, poi tornava a casa e saltava un altro pasto, chiudendosi in camera a piangere.
E osservava lo specchio, si osservava allo specchio con occhi vuoti ed infossati, chiedendosi quando sarebbe morta.




Drabble scritta di getto, penso sia idiota specificare che parla di anoressia.
Ne ho sofferto, per un po' di tempo. Restrittiva e non bulimica, perché ho la fobia del vomito, e questo è stato anche un modo per riportare alla mente quello che pensavo in quel periodo, il conteggio delle calorie e la misorazione ossessiva di varie parti del corpo, per non parlare dei lividi sulle ossa delle anche perché me le strofinavo e toccavo a non finire. Le trovavo belle.
Diana, di-Ana, non è un nome dato a caso. Ana è uno dei nomi che ha l'anoressia.





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