Blonde,
Beautiful Bang!
Prima
Parte
“Potresti
stare un po' ferma, Bella?” mi ordina Alice esasperata, per
la
quinta volta.
La
guardo angosciata, mentre lei pettina, stira, arriccia e non so
cos'altro ai capelli di una me inerme, costretta su una sedia davanti
all'enorme specchio del suo bagno. Rosalie ed Esme sono dietro di
noi, immobili e silenziose, tutte intente a sfogliare riviste di
moda, a proporre questa o quell'altra acconciatura alla mia aguzzina,
e di tanto in tanto mugugnano un qualcosa di approvazione, disappunto
o persino vero disgusto, come quando Alice mi aveva trasformato la
capigliatura in un'orrida riproduzione della Tour Eiffel in
miniatura, con tanto di fiorellini bianchi “giusto per dare
l'idea
di un matrimonio”. E per quanto io abbia strillato per un'ora
intera sotto le sue risate sadiche, per quanto sia Esme che Rosalie
abbiano cercato di calmarmi in tutti i modi mentre cercavo di
strapparmi i capelli o tentavo di uccidere Alice a unghiate,e per
quanto la stessa Alice mi abbia poi assicurato più volte che
si trattava di uno “scherzetto innocente”, non
posso fare a meno
di sentirmi comunque un po' in apprensione. Hanno perfino chiamato
Carlisle per un consulto, temendo che si trattasse di una crisi
isterica, ma solo Jasper è riuscito a calmarmi. Scherzetto
innocente...d'accordo che è un'occasione importante, ma
secondo voi potrei girare indisturbata per le strade di Forks con un
Taj Mahal sulla testa?
Insomma...avrete
capito che Alice sta facendo le prove per l'acconciatura del mio
matrimonio,no?
“Si
può sapere quanto durerà questo
supplizio?” domando
piuttosto seccata ad Alice, alle prese con un arricciacapelli.
“Abbi
un po' di pazienza, Bella. Deve essere tutto perfetto, per quel
giorno! Cerca di capirlo!”
Mi
lascio andare a un sospiro teatrale, osservando con orrore i miei
capelli trasformarsi in una cascata di boccoli scuri. Dopo il piccolo
incidente, siamo passati da un elegante chignon classico, molto chic
e raffinato a un'elaborata (e alquanto oscena) acconciatura stile
'800, per poi passare a una treccia lunga alla francese con tanto di
fiorellini incastrati nelle ciocche, per arrivare a una semplice
pettinatura liscia, col ciuffo a coprirmi l'occhio, accompagnato da
un trucco molto drammatico, con ombretto nero, un quintale di
eyeliner e ciglia finte. L'effetto finale era un po' inquietante ma
nel complesso accettabile (nonostante a una più attenta
osservazione assomigliassi in modo spaventoso alla bambina malefica
di The Ring), ma sia Alice, che Esme e Rosalie
hanno
decretato, senza possibilità di obiezione, che non era
assolutamente concepibile che un'acconciatura del genere potesse
accompagnare un vestito del 1918, per cui Alice ha ripreso
l'arricciacapelli ed è tornata con entusiasmo alle
capigliature ottocentesche.
Con
mio sommo disgusto, la osservo mentre mi appunta un minuscolo giglio
bianco dietro l'orecchio e termina il tutto con un spruzzatina
soffocante di lacca.
“è
semplicemente...perfetto!” esclama, mentre ammira compiaciuta
la
mia immagine riflessa nello specchio.
“Ottimo”Rosalie
annuisce, sorridendo soddisfatta. “Antico al punto
giusto”
Esme
non dice nulla, ma dal modo in cui mi guarda, portandosi le mani alla
bocca e sospirando, ho come il sospetto che se potesse si metterebbe
a piangere.
“Allora
che ne dici?” trilla Alice, saltellando e battendo le mani
tutta
contenta.
“è...”non
posso offenderla. Non posso dirle che mi manca solo un aitante
Heathcliff e sarei perfetta per Cime Tempestose.
“...piuttosto...”
orrendo “...carino”. Annuisco, più per
convincere me
stessa che le altre.
“Stupendo,
vero?” fa Alice estasiata “Ora prendiamo il
vestito...potremmo
fare le prove generali del matrimonio, che ne dite?” aggiunge
rivolta alle altre due.
“Sei
sicura, Alice?” le chiedo titubante, distogliendo lo sguardo
dallo
specchio. “Forse non è una buona idea...”
“Perchè
no?”fa lei, presa in contropiede “A me sembra
un'ottima idea!
Aspettate qui! Edward! Jasper! Emmett! Carlisle!” schizza via
dal
bagno più veloce della luce, lasciandomi sola con Rosalie ed
Esme, a rimirarmi nello specchio sconfitta e vagamente malinconica.
Sono
giorni movimentati, a casa Cullen.
Fervono
i preparativi per il matrimonio ormai imminente, sono tutti
elettrizzati, e, credetemi, vivere in una casa circondata da sette
vampiri letteralmente impazziti, è quanto di più
tremendo si possa mai provare.
Alice
passa tutto il giorno a correre di qua e di là come
un'invasata portando riviste, fiori, addobbi, abiti e quant'altro.
Rosalie ed Esme la seguono, non assatanate come lei, ma non con meno
entusiasmo.
Emmett
non fa che sghignazzare ogni volta che mi vede, e si rivolge a me
chiamandomi con nomignoli tipo “signora” o
“sposina”, cosa
che contribuisce ulteriormente a corrodere il mio sistema nervoso
già
provato.
Carlisle
e Jasper, invece, ho idea che provino un po' pena per me. Ogni volta
che Carlisle torna dall'ospedale, e mi vede seduta come un'ameba sul
divano del salotto a osservare con occhi vuoti il caos che ho
intorno, cerca di rianimarmi, spinto di sicuro dal suo istinto di
salvare le persone, facendomi parlare, chiedendomi di tutto e roba
del genere. Jasper, invece è letteralmente la mia salvezza.
Una vera e propria manna caduta dal cielo. Finché
c'è
lui nei paraggi non devo preoccuparmi di nulla. Non sento lo stesso
entusiasmo generale che regna di questi tempi, ma perlomeno non corro
il rischio di tagliarmi le vene col primo oggetto contundente che mi
capita sottomano. Il punto è che in questo periodo
è
costretto ad andare a caccia più del solito, costretto dal
fatto che io soggiorno stabilmente a casa sua ormai da una settimana.
Avrei di gran lunga preferito restarmene a casa, lontano dal caos dei
preparativi, ma dopo la crisi epilettica che colpì Charlie
quel fatidico giorno in cui io ed Edward gli annunciammo il nostro
matrimonio (a essere proprio precisi ha fatto tutto Edward. Io ho
passato tutto il tempo a nascondermi dietro di lui e a valutare tutte
le possibili vie di fuga nel caso una furia assassina si fosse
impossessata di mio padre), Carlisle mi ha giustamente suggerito
(costretta sarebbe più appropriato)di
venirmene qui e
lasciarlo tranquillo per non peggiorare la situazione.
Che
angoscia ricordare quel giorno! Gliel'avevo detto, io, a Edward, che
questa storia non avrebbe portato nulla di buono, ma lui non mi ha
ascoltata.
Ho
un vago ricordo di me al capezzale di Charlie, sdraiato nel letto
dell'ospedale, pieno di tubi con una flebo a penzolargli sulla testa.
Il suo sguardo da pazzoide, spiritato, mentre mi guardava, e io che
gli dicevo “tranquillo,papi. È stata un'idea di
Edward, ma
vedrai che riuscirò a dissuaderlo”, con Edward che
mi
lanciava occhiatacce omicide.
E
Renée...lo sa il cielo come abbia fatto a rimanere viva...o
almeno a non finire in manicomio.
Ancora
oggi, ogni volta che mi telefona, sento la sua voce isterica e ci sto
male.
Dannato
senso di colpa. Andrebbe cancellato dall'elenco dei sentimenti umani,
per la miseria!
E
per quanto riguarda Edward...bè, è Edward.
E
lo amo. Più della mia stessa vita eccetera eccetera. E tutta
quella roba che si dice in queste circostanze.
Abbiate
pietà, il romanticismo non fa esattamente parte del mio
patrimonio genetico; quello che posso solo dire e ribadire è
che è la cosa più bella che potesse mai
capitarmi. E
quando ci penso, ancora non ci credo. Non mi sembra vero. Ho sempre
quell'assurda paura che da un momento all'altro possa sparire in una
nuvoletta di fumo, come un sogno bellissimo e totalmente irreale. Ma
poi sento le sue braccia forti stringermi e le sue labbra gelide
posarsi sul mio collo, e sorrido beata al mondo.
È
tutto a posto, mi dico. Il sogno è ancora qui.
E
io non ho alcuna intenzione di svegliarmi.
Edward
mi osserva divertito mentre mi ingozzo di plum cake e crema al
cioccolato. Ho appena finito di farmi fuori un piattone enorme di
riso basmati alle erbe (cucinato da Esme solo per me) e ora sono
passata anche al dolce. (Cosa ci facciano sette vampiri con del riso
basmati in una cucina che non usano mai, poi, per me è
ancora
un mistero) Sto mangiando quanto un grizzly appena uscito dal letargo
e ho una paura matta per quando andrò a fare la prova
costume.
Sono sicura di aver preso almeno cinque chili, in questo periodo.
Orribile. Dovrò mettermi a dieta. Che poi non è
nemmeno
colpa mia. Mi viziano tutti, qui. Esme mi cucina i piatti
più
buoni (e ipercalorici) che abbia mai provato, e tutti non fanno che
comprare dolci su dolci “per il grande evento”.
Dolci che mangio
solo io,ovviamente. Se continua così, al “grande
evento”
ci arriverò grassa come una balena, e Alice dovrà
allargarmi un tantino il vestito. Ma vabbè. Quando mi
viziano
ci prendo gusto e mangiare mi mette sempre di buon umore.
Aspetterò
gli ultimi giorni e poi mi metterò a stecchetto.
Basterà
non mangiare nulla per qualche giorno e quella mattina sarà
più magra di un grissino. Facilissimo.
Edward
mi sta ancora osservando. Odio quando la gente mi fissa mentre
mangio.
“Ne
vuoi un po'?” gli chiedo, educata, spingendo il plum cake
verso di
lui, e sperando che sposti gli occhi su qualcos'altro.
Alza
un sopracciglio e si allontana disgustato, neanche gli stessi
offrendo dello scarico di fogna.
“No,grazie”risponde
secco “è tanto buono?”
“Buonissimo”
faccio io, tra un boccone e l'altro. “Ha un
profumo...”
Il
suo sorriso si allarga “Il tuo è più
buono”
“Oh...davvero?”
d'istinto mi annuso i polsi. Francamente, non è poi
così
eccelso come dice lui. Sto ancora usando quel fondo di Allure rimasto
del regalo di Renée di parecchi mesi fa...sarebbe una buona
idea comprarne un altro per ila matrimonio.
Urgh.
Matrimonio. Non nominate quella parola.
Lui
sospira appena,alzando gli occhi al cielo.
“Non
intendevo quello” mi fa notare, e per tutta risposta si porta
la
mia mano contro il naso e inspira profondamente, a occhi chiusi.
Ah,
già. Che stupida.
Il
fatto è che sono terribilmente distratta, in questo periodo.
Ok, lo so, non che prima fossi una campionessa d'attenzione,ma ora
è
anche peggio, se possibile. Come faccio un passo, scateno una
catastrofe. L'altro giorno, per esempio, uscendo dal bagno, il mio
piede ignaro è finito su un pattino che sostava tranquillo
in
mezzo al corridoio (ancora non mi spiego cosa caspita ci facesse qui
un pattino solitario, e non voglio nemmeno indagare) e dopo aver
praticamente volato per tutto il corridoio mi sono fatta una
cinquantina di scalini tutti di testa. All'atterraggio ero piena di
lividi, con un gran mal di testa e il naso sanguinante. E quando
Carlisle mi ha vista, là per terra, distrutta, sapete cos'ha
fatto? Si è messo a ridere! A ridere, dico! Io ero
lì,
mezza morta e col naso devastato, e lui si è messo a ridere!
Poi
non la finiva più di scusarsi, si, ma insomma! E mentre mi
sistemava il naso mi ha gentilmente fatto notare che era ormai la
quinta volta, quel giorno, che mi medicava una ferita.
E
allora? Può capitare a tutti,no? Insomma, a chi di voi non
è
capitato di tagliarsi con un coltello mentre cercava di affettare un
panino?( Un panino, dico. Neanche fosse stata una balena stagionata.
Ma non è stata colpa mia. Quello stupido coltello non ne
voleva sapere di andare nel verso giusto).
O
a chi non è capitato di sbattere la testa contro una mensola
mentre percorreva gli insignificanti cinque metri tra la sedia e il
divano?
A
tutti, no?
Poi,
il fatto che a me sia capitato cinque volte nella stessa giornata,
sono solo inutili dettagli.
“Hai
finito di mangiare?” mi chiede Edward gentilmente mentre
ingollo
l'ultima briciola di plum cake.
Io
annuisco “Che si fa,ora?”
“Bè,
io tra un po' vado a caccia con Jasper ed Emmett...che ne dici di
stare un po' con me?”
E
me lo chiede pure?
“Dipende...”faccio
io alzandomi e andando lentamente verso di lui. “Stare con
te...come?” gli chiedo a voce bassa, che in teoria dovrebbe
suonare
seducente, sedendomi sulle sue ginocchia e cominciando a
giocherellare con i suoi capelli. Lui mi guarda serio, alzando
leggermente un sopracciglio. Io avvicino il viso continuando a fare
la cretina, quando lui mi allontana e mi guarda fisso negli occhi.
“Bella...”mi
rimprovera “Quante volte te lo devo dire, che....”
“Uuuuffa!
E va bene!”esclamo d'un tratto, tornando al tono normale
“Stavo
scherzando!”
Lui
si rilassa visibilmente, guardandomi con crescente disappunto. Poi mi
fa alzare e andiamo in camera sua.
“Dovresti
tenere a bada i tuoi ormoni”mi dice mentre si accomoda sul
letto e
io lo seguo. “Danno un po' troppo i numeri”
Ma
insomma!
“I
miei ormoni vanno benissimo” gli faccio notare “Sei
tu che sei
fuori dalla norma”
“Ah,
si?” mi chiede, divertito.
Io
annuisco convinta “Certo. Ovvio”
Il
suo sorriso si trasforma in ghigno, poi avvicina il viso sempre di
più, per finire a un centimetro dal mio.
“E...per
cortesia, potrei sapere in cosa consiste la differenza?”
Affonda
le labbra nell'incavo della mia spalla, facendomi rabbrividire.
“Bè...”
attacco io, un po' incerta.
“Ecco...”
Sento le sue mani gelide insinuarsi sotto la mia maglietta e
solleticarmi la schiena.
Accidenti,
ma lo fa apposta?
Le
sue labbra si spostano sulle mie e una mano finisce nei miei capelli.
E
io non resisto più.
“....e
se invece te lo dicessi un'altra volta?”
“Bella?”
“Mhm...”
“Bella...”
“...'osa...”
“Bella,
svegliati!”
“...no...”
“Oh,si,invece!”
Qualcosa
di freddo e duro mi afferra per la vita e mi trascina giù
dal
letto, facendomi finire per terra in un mucchio di coperte.
Io,però,
rimango imperterrita nel mio fagotto al calduccio.
“Isabella
Marie Swan!” tuona Alice sopra di me “Ti decidi o
no ad alzarti?”
“Ma
perché?” mugolo sconsolata. Insomma,
perché caspita
devo alzarmi per forza? Stavo così bene al caldo, tra le
coperte nel letto,e non ho un accidente da fare almeno fino a domani
mattina...
“C'è
una visita per te” m'informa Alice con voce neutra.
Cosa?
La
mia testa sbuca da sotto le lenzuola, mentre guardo incredula la
vampira che ho di fronte.
“Cosa
stai dicendo?”
“C'è
una visita per te”ripete aiutandomi ad alzarmi, districando
il
groviglio di coperte e lenzuola.
“Una
visita per me?”
Qualcuno
è venuto a trovarmi qui? Dai Cullen? Ma sta scherzando?
“Stai
scherzando!” esclamo, incredula, fissandola con gli occhi
spalancati.
“Per
niente”risponde tranquilla. “è una
ragazza. Ti conosce. E
ha una storia piuttosto...interessante da raccontarti”
Mi
fa un mezzo sorriso, stringendosi nelle spalle. Non me la racconta
giusta.
Esco
dalla stanza in tutta fretta e mi fiondo giù per le scale
(stavolta niente intercettazioni di pattini e affini,per fortuna),
dove trovo Rosalie, Esme e Carlisle seduti sul divano in salotto,
davanti a una ragazza bionda di spalle, intenta a mandare
giù
alcuni biscotti. I miei biscotti. Quelli che Esme
aveva
comprato per me. Solo per me. Ma vabbè.
La
osservo, incuriosita. Francamente, non mi dice nulla. Ha dei semplici
capelli biondi lisci, raccolti in una coda. Indossa una camicetta
rossa senza maniche con delle ballerine dello stesso colore e un
banale paio di jeans.
In
tutta sincerità, non credo di conoscerla. Potrebbe essere
una
pincopallina qualunque che si sta spacciando per una mia amica (per
ignoti motivi).
Ed
è umana.
Qui
c'è qualcosa che non mi torna.
Ma
poi si volta, e io realizzo tutto.
Accidenti.
Quella
è Jude.
Ehm....sono
di nuovo io!! Sono tornata! Questo è, in teoria, il seguito,
di “Another Rainy Sunday”, di cui ho da poco
postato la seconda e
ultima parte. Comunque, non c'è bisogno di aver letto
l'altra.
Sono due storie a sé con ben poco in comune. Anche questa
non
sarà una storia lunga, ma di due al massimo tre capitoli.
Come
al solito,sarei estremamente felice se mi lasciaste un commentino,
anche ino ino va bene, giusto così, a titolo informativo...
Per
concludere, volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito la
seconda parte dell'altra storia e in particolare ho un paio di cose
da dire a elyxyz: ciao e grazie
per la recensione.
Grazie per tutti i complimenti, sono davvero contenta che ti sia
piaciuto quello che ho scritto. Per quanto riguarda il fatto che Lucy
conoscesse Carlisle, in una prima e abbozzata stesura della storia,
la bionda francese avrebbe dovuto incontrare Bella in ospedale dove
era andata perchè si era rotta un braccio, una gamba o
qualcos'altro, non avevo ancora deciso. Era venuta a Forks per lo
stesso motivo che hai letto. Poi,però, ho cambiato
totalmente
idea,e cretina come sono, ho dimenticato di trovare una
giustificazione. Perdonami ma sono più distratta di Bella.
Per
quanto riguarda il francese, non lo studio più da cinque
anni
e mi ricordo si e no due parole, per cui cerca di ignorare quelle
poche frasi pietose. In ogni caso, grazie di nuovo. Sarei ben
contenta se leggessi anche questa e mi facessi sapere. Un bacio!
Grazie
anche a:
_sefiri_
kanon16
Midnight
Dream
algin91
Baci
a tutti,alla prossima!!
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