è tardi
piove
lei è stanca
e come al solito in ritardo
straordinario non previsto e non retribuito anche oggi!
...
è in auto
mentre un mondo fatto di rumore e colori abbacinanti le esplode attorno
il traffico le impedisce di tenersi concentrata sulla guida
e questo
le da il tempo di pensare
di vagare con la mente
all'improvviso le arriva uno squillo nell'auricolare del suo cellulare
a salvarla da elucubrazioni troppo severe..
“tesoro
mi spiace..”
una voce familiare
....
“stasera farò molto tardi
non aspettarmi in piedi…
lo so, la nostra cena a due è saltata
ma mi farò perdonare...un bacio..”
- non importa - si dice lei, forse solo un pochino più
amaramente che in passato
- questa serata va ad aggiungersi alle tante altre.
Non è la prima e probabilmente non sarà neanche
l'ultima...-
l'imbrunire è passato da diverso tempo
l'arancio, il viola
il rosa
sono spariti dal cielo
e hanno lasciato il posto
ad un meno coinvolgente, ma più rassicurante blu...
si ferma al semaforo
fiancheggiata da un'auto in cui
un ragazzino che a stento arriva al volante
concede una morte rapida
a quel che resta del suo intelletto
tramortendolo con l’altissimo volume del ritmico e quasi
ipnotico incedere dei bassi,
lo stesso che qualche folle osa addirittura chiamare musica…
è quasi un sollievo quando lo scattare del verde la libera
da quella cacofonia...
non sa bene per merito di chi o di cosa,
ma finalmente riesce ad intravedere il vialetto di casa sua...
ed è un sospiro di sollievo quello che le sfugge e forma un
fumetto
quando chiude la portiera con più forza del dovuto
producendo un rumore secco;
cerca la chiave di casa a tentoni in quella borsa sempre troppo
piena…
di oggetti e di sogni...
il contatto delle dita con la chiave fredda la riscuote
è un attimo...è dentro...è a casa...e
tutto il mondo.... (forse) fuori
per l'ennesima volta il mobiletto basso in corridoio
ferma la corsa delle chiavi verso il pavimento
lei accende, spegnendola subito dopo, la luce cruda del corridoio
troppo bianca
e fredda
che le ferisce gli occhi
e sembra puntarle contro un dito
preferisce la luce calda dell'abat-jour
della camera da letto
che rimanda l'ombra della sua figura morbida
contro la parete
passa una mano tra quei capelli sempre troppo ribelli
troppo vivi
troppo simili a lei
farà un bagno caldo..
ha deciso
ne ha bisogno… per scrollarsi di dosso quella
sensazione…per guadagnare quel torpore che le
ottunderà, forse, un pochino i sensi…
si reca in bagno per preparare il tutto
e quando ne ritorna
indossa solo…
seta
indossa solo della lingerie di seta
e null'altro...
è passata in camera a prendere qualcosa che le
tenesse su i capelli ma..
si ferma davanti allo specchio che rimanda
l’immagine di qualcuno…
c'è un estranea
che la guarda
con occhi verdi ed interrogativi…
adesso, il suo è uno sguardo critico
le guarda le gambe
solide e ben tornite
i fianchi dolci
il ventre piatto e all'apparenza liscio come seta
i seni piccoli eppure fieri
svettanti nel balconcino di stoffa leggera
girarsi, adesso, è una cosa naturale
la curva che l'arco delle reni
forma al culmine dell'incontro con più mediterranee ed
opulenti carni
sembra un invito
una dolce ansa dove rifugiarsi
è un attimo...
e quando l'altra le ritorna di fronte
è facile, quasi necessario
permettere alle dita
di risalire con tocco lieve ed inesorabile
lungo quel ventre...
per fermarsi, come battito d'ali,
su di un seno candido
oltrepassarlo e intromettersi sotto la spallina che, obbediente
si lascia tirare giù…
(…)
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