I Remember what most people forget

di ele_directioner_love
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Capitolo 1
L’INIZIO DI UN SOGNO
INGHILTERRA.
“Hope ancora non ci credo. Andremo in Italia, all’ Università di ballo migliore. No, mi sto sentendo male.” Charlot continuava a camminare avanti e indietro per la stanza.
“Charlot ti vuoi calmare?” le presi le mani e la feci sedere sul letto.
“Come fai a dirmi di stare calma? Il nostro sogno sta diventando realtà. Andremo in Italia a studiare, magari entreremo a far parte del corpo di ballo della Scala. Non ci posso ancora credere” la guardai e sorrisi.
“Tra un’ora abbiamo l’aereo, se non vuoi arrivare tardi ti conviene fare la valigia. Io vado a casa. E tu stai calma.”
Le diedi un bacio sulla guancia e uscì da casa sua. In effetti Charlot aveva ragione. Il nostro sogno si stava realizzando. Ballavo da quando avevo quattro anni e fin da piccola sognavo di andare a ballare a Milano e ora il mio sogno stava diventando realtà. Arrivai  a casa.
“papi, mi accompagni in macchina all’aeroporto?” gridai dalle scale
“si tesoro, però prima vieni qua. Io e la mamma dobbiamo parlarti.”
Subito pensai che non volevano più farmi partire per Milano. Scesi veloce i gradini e con il cuore in gola andai a sedermi sul divano di fronte hai miei genitori.
Mamma mi prese le mani e mi disse:
“Destiny Hope, io e tuo padre volevano solo augurarti tutta la fortuna di questo mondo. Ci dispiace molto se nella tua infanzia non siamo stati dei genitori molto presenti, come ci dispiace non poter venire a Milano con te; ma tu devi sapere che ti vogliamo bene e che se hai bisogno, noi ci saremo sempre. La vita non poteva darci un regalo migliore di te. Siamo davvero orgogliosi amore.”
Mi asciugai le lacrime e li abbracciai.  
“Oh mamma, grazie mille. Vi voglio bene.”
“dai su, vatti a preparare che se no fai tardi!” mi disse mio padre. Sorrisi e andai di sopra. Mi feci una doccia e mi vestii. Non sapevo se in Italia faceva freddo o caldo, così optai per jeans, maglia corta e felpa. Presi le valigie e le portai sotto dove mio padre le prese e le portò in macchina. Abbracciai mia mamma le diedi un bacio e usci di casa.
Passammo a prendere Charlot e andammo in aeroporto. Il nostro aereo era in partenza. Salutai mio padre. Presi la mano a Charlot e insieme corremmo verso l’aereo. Non stavo nella pelle. Stavamo andando in Italia




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