Così lontano
da non poterlo toccare, così vicino da poterlo vedere.
Lei rimaneva fissa, con
i suoi occhi celesti guardava, osservava ogni singolo movimento del
corpo del corvino, seguiva ogni passo, ogni cambio di espressione, ogni
sorriso, ogni rabbia.
Era sera e lui
continuava ad allenarsi, Clemont e Bonnie erano già andati a
dormire, lei però non dermodeva, rimaneva lì...
immobile come una statua di cera.
Il vento era sempre
più forte, faceva freddo, brividi che nessuno dei due
sentiva anche se per motivi diversi. I capelli biondi di lei
continuavano a muoversi come delle vele dorate di una barca in alto
mare, mentre i piedi continuavano a battere il terreno del ciglio del
campo lotta in attesa che il ragazzo smettesse di addestrarsi.
A un certo punto lui si
fermò, forse preso dalla preoccupazione della sua "Amica
d'infanzia", sua nuova compagna di viaggio, che a notte tarda era
ancora là ad osservarlo, senza battere ciglio, senza dire
una parola, semplicemente ferma, persa nei lineamenti del suo viso e
del suo corpo.
<< Serena!
>> La chiamò e come un sussulto lei si
"risvegliò" da un sogno che pareva non finire mai.
<< Eh?
Cosa? >> Domandò quasi chiedendosi dove si
trovava.
<< Scusa
Serena, ma potresti anche andare a letto, quì fuori fa
freddo e posso benissimo allenarmi da solo, non vorrei che ti prendessi
qualcosa >>
La ragazza rimase
stupita, cercava semplicemente di chiedersi se era reale preoccupazione
o forse lo infastidiva la sua presenza lì.
<< Ti reco
fastidio Ash? >>
<< Eh ?
Cosa? Fastidio ? >> Il ragazzo si avvicinò a
lei, quest'ultima intimidita fece un passo indietro e
abbassò lo sguardo, non poteva a vederlo da così
vicino, ebbe la paura di creare un danno, magari di rovinare
un'amicizia, di rovinare il suo sogno, di impegnarlo in qualcosa che
forse lui non era ancora pronto. Intanto continuva ad avvicinarsi.
Era tremendamente
vicino, così tanto da poter sentire il suo respiro affanoso
dalla stanchezza, il suo odore e così vicino da poterlo
toccare e...... sfiorare.
<<
Serena...., non mi dai fastidio che dici, solo che fa freddo, se vuoi
rimanere quà almeno mettiti questa >> Ash si
tolse frettolosamente la giacca e gli la mise attorno alle spalle della
ragazza che rimase come pietrificata da una medusa.
<<
M-mmma..... te... non avrai freeddo? >>
balbettò la giovane
<< Eh? No
ma va, se sei stanca però vai a letto eh, io riprendo ancora
un pò >>
Ash si
allontanò, Serena lo osservò mentre lentamente
prendeva distanze da lei, avrebbe tanto voluto sfruttare l'occasione
per dirgli qualcosa, ma la sua timidezza, la bloccò,
l'inizio del suo viaggio era appena incominciato, molti allenatori
vogliono diventare coordinatrici, maestri ma lei no..., lei era partita
per un unico sogno: lui.
Si strinse tra la giacca
del ragazzo, quasi come se lui stesse la stesse abbracciando, poteva
sentire il suo profumo impregnatosi sopra, poteva sentire il calore
della sua vicinanza così onnipresente ormai in ogni singolo
giorno che viveva, ormai era diventato un sogno irrealizzabile, ogni
singolo pensiero era rivolto a lui e la speranza di ritrovarlo era
ormai persa, ma il destino a volte riesce a sorprendere e ora che sono
ancora insieme si presentava una domanda nel suo cuore.
Che cosa provava? Era
forse amicizia? Forse era ammirazione? Niente di tutto questo, sentiva
il cuore battere 100 all'ora, lo stomaco sotto sopra, sudava freddo in
sua presenza e la notte nella testa di lei c'era solo un pensiero: lui.
La risposta è
tremendamente scontata quanto tremendamente vera: Lo amava, a
testimonianza di ciò solo il vento, le stelle e la luna che
sopra di loro brillava come non mai, quasi per indicare l'inizio della
realizzazione dei loro sogni.
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