And then, the rain is falling

di Lou Asakura
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-Renji… guarda, una nagareboshi

 

-Renji… guarda, una nagareboshi!-

La bambina si aggrappò al braccio dell’amico.

-Esprimi un desiderio, svelto!-

Il bambino dai capelli rossi chiuse gli occhi, senza troppa convinzione.

-Fatto?-

Distesa sul prato accanto a se, Rukia teneva le mani saldamente strette al petto, le dita incrociate fra loro e le palpebre serrate.

-Insomma? Quanto ti ci vuole per esprimere un desiderio?!-

-Quanto sei noioso! Ho fatto-

Renji sbuffò seccato e rotolò sull’erba, fermandosi a pancia in giù.

-E … cos’hai chiesto?-

A quelle parole Rukia balzò in piedi e portò le piccole mani sui fianchi.

-Ho chiesto di diventare una principessa!-

-Eh?! Ma che desiderio da bambina!-

-Ma Renji… io sono una bambina-

Già, è vero, pensò lui, Rukia è una bambina. Anche se a volte non lo dimostrava.

 

 

 

 

 

-Vieni un secondo qui, Ichigo-chan-

-Cosa c’è kaa-chan?-

Il bambino corse in fretta verso la madre e la abbracciò.

-Guarda in cielo. Le vedi le stelle?-

Il bimbo annuì, mentre i [grandi] occhi era puntati nel cielo [immenso]

-Lo sai no, che se una stella cade puoi esprimere un desiderio?-

Ichigo sorrise orgoglioso e fiero di se.

-Si, me l’ha detto papà!-

-E allora perché non esprimi un desiderio?-

Il bimbo guardò il cielo, confuso.

-Ma, kaa-chan… non ho visto nessuna nagareboshi!-

-Lo so, ma è probabile che una stella sentendo il tuo desiderio decida di cadere-

Ichigo rivolse alla madre un enorme sorriso. Si concentrò un attimo, serrò gli occhi e mormorò più volte qualcosa a bassa voce.

-Fatto-

Dichiarò, sorridente.

 

 

 

 

 

-Kaien-dono, lei non ce l’ha un desiderio da esprimere?

-Mah, che devo dirti, Kuchiki… forse desidero essere abbastanza forte da proteggere tutti-

Rukia restò per un attimo affascinata da quelle parole.

-Tutti chi, Kaien-dono?-

Lui si grattò il capo, tentennante. Poi sorrise. Con un gesto ripetuto infinite volte scompigliò i capelli dell’allieva.

-Tutti i miei nakama-

Rukia si strinse nelle ginocchia, piena di quel calore e quella familiarità che solo lui riusciva a trasmetterle.

[Per quanto tempo ancora durerà quella felicità, Rukia?]

 

 

 

 

-Dimmi cos’hai chiesto, su-

Masaki guardò il figlio con occhi speranzosi  e colmi d’amore [occhi da madre]

-No, mi vergogno!-

-Ma dai...non ci si deve mai vergognare dei propri desideri. Se desideri qualcosa, è sempre giusto cosi-

Ichigo parve pensarci su un attimo.

-Okey. Te lo dirò, però avvicinati-

Raggiunse l’orecchio della madre, e sussurrò piano

-Voglio diventare tanto forte e proteggere tutti!-

Masaki scoppiò in una risata e gli accarezzò i capelli arancioni.

Il piccolo Ichigo, orgoglioso del suo desiderio, sorrise.

[Per quanto tempo ancora avresti sorriso, Ichigo?]

 

 

 

 

 

 

 

 

[ Sangue. Morte. Paura ]

 

-Kaa-chan! Kaa-chan!-

Urla disperate di un bambino sull’argine del fiume. Stringe [invano] il corpo della madre, [coperto di sangue] ,e spera solo che sopravviva.

 

La pioggia cade copiosa, goccia dopo goccia, lava il sangue e impregna  gli animi del suo odore, vagamente soffocante, mischiato all’ odore di morte sulle mani del bambino.

 

 

[ Lacrime. Morte. Rosso ]

 

C’è troppo rosso.

Rukia non aveva mai visto tanto rosso prima d’ora.

Non rosso come i capelli di Renji, o come il colore del sole quando tramonta.

Rosso come il sangue.

 

-Kaien-dono! Ti prego, non morire Kaien-dono!-

 

Piange, urla, grida. Anche lei stringe [invano] quel corpo che ormai non le appartiene, quel volto [ancora piegato in un sorriso].

 

La pioggia continua a cadere, si confonde con le lacrime, col sangue, con la terra bagnata, con le urla e con la rabbia, con la morte.

 

 

 

[Quel giorno la morte era ovunque.]

 

Sull’impermeabile infantile . Sulla terra bagnata . Sulla katana sporca di sangue . Sul kimono ridotto a brandelli .

 

 

[ Negli occhi di Kuchiki Rukia ] . [ Nel cuore di Kurosaki Ichigo ]

 

 

 

 

 

 

 

 

Si strinsero le mani, Ichigo e Rukia, seduti ad osservare il cielo traboccante di stelle. Istantaneamente, quasi per scongiurare il timore [folle] che qualcos’altro potesse essergli strappato via, bruscamente, come un pezzo di cuore tirato a forza via dal petto.

Portato via da quelle stelle, assassine, invidiose della loro felicità.

 

Si strinsero le mani, e desiderarono come mai nient’altro che quel calore, almeno quello, durasse per sempre.

 

 

 

 

E intanto, la pioggia continuava a cadere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*******

 

Dunque, dunque.

Innanzitutto, dedico questa shot alle miteH del deathberry.

Nani, Kaggu, Sona, Lynn, Yue, Hota, Tak, Miki, Kyuubi, e naturalmente tutte le altre.

 

Vi adoroH, miteH *____*

 

E ora, la fan fic.

Che dire… avevo in mente di scrivere una fan fic tranquilla, ma dato che negli ultimi giorni ho letto unicamente angst, come vedete ad un certo punto non ce l’ho fatta XD

Spero che non ne venga fuori una cosa troppo nonsense ed incoerente, comunque ò_ò

 

Ringrazio chi ha recensito Never Let me go, e approfitto per dire di aspettarvi il prossimo aggiornamento ai primi di giugno. [Vacanzeeeeeee *___*]

 

Dettò ciò, ci sentiamo <3





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