Per un istante, va tutto bene.

di Stargirl1998
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Finalmente è successo. Così velocemente, che quasi non se n'è accorto.
Smaug è sotto l'oro, sepolto sotto una tonnellata e più di oro liquido.
Thorin chiude le palpebre e si concentra solo un secondo sull'espressione bramosa negli occhi del drago, prima che l'oro lo ricoprisse. Ne coglie l'ironia, per un istante, di come sia morto il drago. Perché è morto, finalmente. Ricoperto d'oro. Del suo oro, che è suo, finalmente, di nuovo.
La lastra che sta fissando diventerà un pavimento nella sua reggia.
Il pavimento della sala delle festa, su cui balleranno i suoi nipoti, su cui si festeggerà per l'incoronazione di Fili e per il matrimonio di Kili.
Dove potrà festeggiare il ricongiungimento con la sua patria natia.
E' così vicino che quasi lo sente, sente il fragore delle trombe, vede suo nipote avanzare lungo il pavimento, la corona sul suo capo, che sembra essere nata per posarsi su quei capelli d'oro, ne sarebbe così orgoglioso. Vede Dìs che balla con Kili, che poi cede il braccio all'elfa e la fa ballare su quel pavimento scintillante. Immagina Bilbo, raccontare ai figli di quella strana coppia cosa, o meglio chi è sepolto sotto il pavimento. Vittima della sua stessa bramosia.
Immagina Fili che sorride alla sua nana, futura regina, raccontandole i fatti di quella strana avventura. Vede se stesso, finalmente felice, sopraggiungere in quella scena. I ragazzi che gli sorridono, che gli corrono incontro. I loro figli, che lo chiamano "zio", come i loro padri. Vede la Montagna felice, com'era quando lui era bambino.
Ma non è il fragore delle trombe, però.
E' Smaug.
 E la sua visione si sbriciola prima ancora che lui possa darle un ultimo sguardo. Sente la sua voce cavernosa che minaccia il semplice riunirsi un'ultima volta dei suoi nipoti con lui. Perché loro, per la prima volta, non lo seguono alla distanza di due passi.
-Io sono fuoco, io sono morte-
E il cuore gli si spezza sotto le dita.
Non è la Montagna, il suo cuore. Sono quei ragazzi nascosti nella città, quella città che fra poco brucerà.




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