S e i c o m e u n t a
t u a g g i o.
Una trama di colori
abrasivi a timbrarmi le viscere.
L’impronta pungente da
non cancellare.
H a i i d e a d i q
u a n t o u c c i d a l ’ i n d e l e b i l e?
Te lo ricordi quel periodo, Mel?
Era solo un’altra delle tue fisime, una di quella cose che dovevi
fare.
Per forza.
E, per forza, io
dovevo finire coinvolto.
Non chiedermi di che razza di regola si tratti, perché in
tanti anni non l’ho ancora capito.
Però è così.
È del tutto inevitabile, come ogni cosa che ti riguarda.
[Anche
quell’esplosione, d’altronde, era inevitabile. Non è così che ti sei
giustificato, ancora in piedi sulla soglia di casa?]
Se ti metti un’idea in testa, dalla più folle alla più
sensata, non puoi trattenerti dal disporti all’opera seduta stante, avvolto
dalla tua peculiare aura di energia creativa, o come la chiami.
Per me è più un segnale di pericolo.
Solo che mi batti sempre sul tempo, dannata biondina. Mai
una volta che riesca a fuggire al momento propizio.
Ah, beh. Colpa mia, presumo.
[Certo che il mio
tempismo non è mai stato un granché azzeccato. Ma ancora ci provo a limitare i
danni, lo giuro.]
Un tatoo.
Un fottutissimo tatoo.
Lascia che mi ripeta, ché ancora stento a crederci. Soltanto
un
tatoo, mio dio.
Stavamo rischiando l’espulsione, no, il futuro per uno stupido scarabocchio???
Nessun altro sarebbe mai riuscito a convincermi, Mel.
E tu non saresti mai riuscito a convincere nessun altro.
[Sarà per questo che
adesso ci sei tu, e ci sono io. Come sempre, come allora.]
Fu un colpo di fortuna, immagino, che Roger si trovasse nei
paraggi per fermarci.
Quello, o l’ameba biancastra aveva cantato.
È un mistero come quello là riesca sempre ad infiltrarsi nei
nostri progetti. Pur non facendone mai parte, in qualche modo è sempre lì a
mettere becco.
O forse è perché sei tu che lo permetti.
[Lo so che ne hai
bisogno. Come lo sai che mi fa male. Però ho imparato a conviverci, se non ad
accettarlo. Del resto è così che funziona con te.]
È un sorriso amaro
quello che sento sorgere sul mio viso stanco.
Volevi qualcosa che
durasse per sempre, dicevi.
Un segno indelebile di
te.
Del tuo coraggio, o
della tua esistenza.
Magari di noi.
Osservo la pelle
lacerata in più punti, ancora calda di fuoco e di sangue.
Volevi qualcosa che
durasse per sempre, e ora ce l’hai.
[In fondo, tu ottieni sempre quello che vuoi.]
.Fin.