Note dell’autrice #1:
Buongiorno. Come avevo scritto alla fine della long “Ticket to Paris”, avevo
intenzione di fare la 30 OTP challenge, mentre
progettavo la long AU. Teoricamente dovrebbe essere un capitolo al giorno, ma
so già che non ce la farò. Allora ho deciso di cambiare la sfida, facendo solo flashfics, quindi capitoli con non più di 500 parole.
E
poi mi sembrava carino dare un titolo a questa raccolta di slash
e quale titolo migliore di “Two of us”? :3
Allora
cominciamo con il primo, dedicato a ringostarrismybeatle e all’affetto con cui mi segue sempre.
^_^
Two of us
Capitolo 1: “Holding
hands”
È come rivedere se stesso.
John ora è proprio come lui qualche
anno fa. La testa china, il corpo rigido e immobile, in piedi, di fronte a una
lapide che lo divide da colei che gli ha donato la cosa più preziosa, la vita.
Paul lo sa, sa che ora John
vorrebbe piangere e urlare per la disperazione. E sa che in realtà lo sta
facendo, in silenzio, dentro di sé.
Paul sa che a John è mancata
improvvisamente la terra sotto i piedi e lui sta crollando con essa e desidera
solo qualcuno che lo afferri, prima di cadere in un baratro da cui non può né
vuole uscire.
Paul sa tutto questo e sa
molto altro di John, perché anche se in modo diverso, ha provato e continua a
provare la stessa cosa. Sì, lui si è abituato gradualmente a quel momento, vi
si è avvicinato giorno per giorno, un passo alla volta, mentre John è stato
gettato dentro all'improvviso, come risucchiato da un uragano. Ma la sostanza
non cambia. Non importa come tu l'abbia persa, questo non cambierà il fatto che
lei non ci sia più, non renderà il dolore più sopportabile o ancora più
straziante.
Perché è un dolore che non
andrà mai via, un dolore che ti marchia, schiaccia l’anima e debilita il corpo.
Un dolore che ti tormenta quando meno te lo aspetti e tu non puoi fare altro
che abbandonarti ad esso e piangere, se ne hai la forza, perché piangere ti fa
sentire meno solo, ti fa sentire vivo, nonostante tutto.
Ma John non ce l’ha, la
forza di piangere. Non ce l’ha perché non vuole sentirsi vivo, non ora che la
vita stessa lo ha schiaffeggiato con durezza per l’ennesima volta e poi gli ha
voltato le spalle, mostrandogli solo fredda indifferenza.
È per questo che Paul si
ritrova al suo fianco, senza neanche accorgersene, per fargli sentire il tepore
dell’interesse che prova per lui, per lenire le sue sofferenze, per farlo
sentire ancora vivo.
È per questo che fa scivolare
la mano nella sua, con sicurezza, con lentezza.
John la stringe subito, di
riflesso, con forza e un po’ di sorpresa, come se neanche lui sapesse di
desiderare quel contatto, di sentirsi vivo, di sentire Paul vicino a sé. E con
quella stretta sembra quasi volergli dire: “Ti prego, non lasciarla mai
andare.”
Paul sa che non lo farà mai,
perché non lascerà mai John.
In questo momento, con le
sue dita intrecciate con quelle di John, con la sua mano incastrata alla
perfezione con quella di John, con la foschia del dolore di John che annebbia
anche la sua anima, è la sua unica certezza.
"Non lasciarla mai
andare." sussurra John, prima di piangere, finalmente.
"Mai."
È forse lo è anche per John.
(464
parole)
Note
dell’autrice #2: ecco qua, via con la prima. Certo iniziare
con l’angst non è il massimo, ma già dal prossimo, “Cuddling somewhere”, le cose
cambieranno.
Il rating vorrei lasciarlo
arancione, anche se ci sono alcuni capitoli che prevedono scene più rosse.
Eventualmente, lo cambierò più avanti… L
Grazie a kiki
che ha corretto il capitolo.
A presto.
Kia85