E' che purtroppo siamo innamorati dell'idea dell'amore

di VengenzIsMyLife
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2°- Poor Heart


(Novembre)
Io e Johnny siamo diventati ottimi amici. A volte porta me e Sarah alle prove del gruppo. I ragazzi sono fantastici, ci fanno ridere un sacco. L'unico che se ne sta in disparte è sempre Zacky. Non so che problema abbia, infatti lo saluto e mi metto abbastanza lontana da lui per poterlo osservare in silenzio. Non sono ancora riuscita a leggerlo. Sembra avere un cazzo di scudo impenetrabile. 
Stasera è il compleanno di Johnny, io e Sarah siamo state inviate e siamo nel bel mezzo dei preparativi. 
-Veen, devi prestarmi il mascara!-
-È dentro il beauty, Sarah!- 
Il mio tel si mette a vibrare -Pronto?-
-Veen, sono Benny-
Benny, ecco l'altra mia migliore amica. È partita per la Svizzera subito dopo il diploma per far visita ai suoi e ha trovato l'amore. Così è rimasta. 
-Benny, finalmente. Sei sparita!-
Sarah corre e si siede accanto a me sul letto
Metto il vivavoce.
-Lo so, scusami. Mi farò perdonare, promesso. Sono a Los Angeles, penso di arrivare fra un paio di ore-
-Va bene. Noi stasera siamo a casa Seward per il compleanno di cresta blu. Se vuoi ci raggiungi li-
-Dovete spiegarmi un sacco di cose. A dopo- riaggancia.
Indosso dei leggins con le croci e una maglietta abbastanza larga da arrivarmi quasi alle ginocchia. Infilo i miei anfibi e prendo la tracolla.
-Io sono pronta-
-Anche io, possiamo andare-
Usciamo di casa nel freddo di novembre. Avrei dovuto mettere il giubbino. Arrivati a casa Seward, la musica mi riempie il cervello. Guardo Sarah sorridere radiosa. Sarà la miglior serata di sempre.
-Io vado a ballare!- urla Sarah allontanandosi.
Mi guardo intorno e vedo Johnny -Hey, auguri!- lo abbraccio. 
Lui ringrazia e mi stringe.
Gli porgo un pacchetto incartato -È per te!-
-Non dovevi, stupida! Grazie comunque. Ma Sarah?-
-Si è buttata in pista- rido.
Johnny ride -Scusa, devo salutare degli amici. Divertiti!- si allontana. 
Decido di uscire in giardino per fumare. Accendo la mia marlboro e mi siedo su un muretto.
-Hai da accen...- gli muoiono le parole in bocca. 
Alzo lo sguardo e incontro gli occhi di Zacky. Ed ecco di nuovo quella scossa.
-Si, tieni- gli porgo l'accendino.
Lui lo prende e si accende la sua sigaretta, mi torna l'accendino e fa per andarsene.
-Aspetta- lo tiro dal braccio e lo sento sussultare. -Ti ho fatto male?-
Lui mi guarda. Non dice una parola. Mi sta mettendo ansia. Abbasso lo sguardo e lascio il suo braccio. 
-No. Non mi hai fatto male-
-Mi spieghi perché sei sempre così freddo e distaccato?-
-Non devo rispondere delle mie azioni con te- va via, lasciandomi da sola come un lampione in piazza di notte.
Scuoto la testa ed entro.
-Veen!- Jimmy mi abbraccia sorridente. 
-Ciao, James!- ricambio l'abbraccio per poi scioglierlo velocemente. 
-Come stai?-
-Benissimo. E tu?-
-Da favola. Ho ballato con Sarah, ci sa fare!-
Rido -Si, è davvero brava-
-Che ne dici di bere un po?-
-Ci sto!-
Jimmy mi porge un bicchiere di vodka al melone. È buonissima. Non avevo mai assaggiato niente di tanto buono e alcolico allo stesso tempo. 
-Cazzo se è forte!-
Jimmy ride -Non è niente male-
-Veen!- 
Sento una voce familiare che non sentivo da tempo. Mi giro e vedo Benny sorridere e avvicinarsi.
-Benny- le butto le braccia al collo e la stringo a me.
-Ciao, piccola- 
-Ti odio!-
Benny ride -Mi sei mancata anche tu-
-Benny White, quanto tempo- sorride Jimmy.
-James- lo saluta.
-Vado a chiamare Sarah- mi allontano e mi guardo intorno nella speranza di trovarla. 
-Matt, hai visto Sarah?- 
-Ciao, Veen. Si, l'ho vista con Brian salire di sopra-
Oh cazzo! Ringrazio Matt e corro di sopra, aprendo le porte con furia.
-Sarah!- 
Niente. Le stanze sono vuote. Voglio uccidere quel puttaniere di Brian. Che odio!
-Sarah!- continuo a cercarla.
-Sono qua- esce dal bagno seguita da Brian.
-Ciao, Veen- sorride Il puttaniere.
-Brian-
Brian bacia la fronte a Sarah e scende.
-È arrivata Benny- dico fredda.
-Fantastico- fa per superarmi.
-Ti ha fatto male?-
Si blocca -No.- poi scende.
Sospiro e scivolo lungo la parete e mi siedo. Non posso permettere a quel puttaniere di usarla. Non deve farle del male. 
-Serve aiuto?- qualcuno si siede accanto a me.
Giro la testa. Zacky.
-No, sto bene. Mi stavo solo rilassando-
-Non riesco a vedere se stai bene o male-
Mi pietrifico.
-Di solito riesco a capire le persone che mentono, ma con te non ci riesco-
-Davvero?- non so che dire.
-Già.-
-Mi dispiace-
-Sarah sta male. Non capisco perché Brian debba fare il puttaniere. Lei non è come le altre troiette che si porta a letto. Perché c'è stata?-
Perché stravede per lui. -Non lo so, sarà ubriaca-
-Non lo è. Sarà cotta di lui-
Sospiro.
-Mi dispiace per essere stato tanto freddo. È che mi sento una merda perché non riesco a vedere come ti senti-
-Arrivo alla sera stanca senza aver fatto niente. Mi sento troppo a pezzi per dormire e mi metto a leggere. Ho continuamente gli occhi stanchi per aver visto troppo in giro per la città. Ho la testa pesante, troppi pensieri ingarbugliati.-
-Sei messa davvero male-
-Dici?-
-Penso che hai pianto talmente tanto per tutto questo, che non hai più lacrime. E questo è davvero grave-
Eccolo li. Uno sconosciuto che mi spiega la vita e la azzecca pure. 
-Dovresti provare a sfogarti. Non che dopo cambi qualcosa, ma ti senti più leggera. Anche se poi torna- si alza e va via. 
Rimango li, riassaporando con la mente le sue amare, ma vere, parole. Zacky Baker, il ragazzo più strano che abbia mai conosciuto. 
Scendo sotto e raggiungo Benny e Sarah che parlano allegramente.
-Io torno a casa, non sto bene-
-Ti accompagno- dice Benny. 
-No, ho bisogno di fare due passi da sola. Buonanotte- esco e respiro a pieni polmoni l'aria pulita.

Vago senza meta da circa due ore. Mi piace passeggiare in piena notte per le strade di Huntington Beach. Riesci a cogliere la vera bellezza della città. 
-Vuoi provare un po di brivido?- Jimmy accosta la macchina accanto a me.
Rido -Sono una fifona-
-Salta su- 
Salgo in macchina -Che intenzioni hai?-
-Devo far divertire una mia grande amica-
-Mi fai paura-
Jimmy ride e si ferma di fronte al centro commerciale -Arrivati-
-Jimmy, no!-
-Jimmy si!- scende.
Rimango in macchina, guardandolo.
-Scendi, dai!-
Apre lo sportello e mi tira giù. 
-Se ci beccano siamo nella merda!-
-Shh..- 
Mi porta dietro il centro commerciale e prende un mazzo di chiavi, aprendo una porta. 
-E quelle dove le hai prese?-
-Meno domande, grazie-
Sbuffo e lo seguo dentro.
-E luce fu- accende una torcia.
Rido -Idiota-
-Prendi tutto quello che vuoi, è gratis-
-Tu sei folle-
-Giusto un po- 
Jimmy si mette a prendere vestiti a caso, cappelli strani e buffi. Io mi limito a prendere un paio di anfibi borchiati e una collana con un ciondolo a forma di orilogio che si apre, dove puoi mettere due piccole foto.
-È ora di andare- 
Sentiamo dei rumori.
-Hey, che fate qua? -
Vengo abbagliata dalla luce di una torcia. Il custode!
-Scappa!- Jimmy mi tira dal braccio. 
-TORNATE QUI!-
-Porca puttana!- urlo in preda al panico
-Shh..-
Ci nascondiamo dietro un cartellone pubblicitario attaccato quasi al muro. Fortuna che siamo magri entrambi.
-NON POTETE SCAPPARE!- urla ancora il custode.
La voce è sempre più vicina a noi. Sento il cuore battere all'impazzata. Minaccia di uscire dal petto.
Stringo la mano a Jimmy che ricambia con una stretta rassicurante.
-Stavolta vi becco- è vicinissimo. Forse ci separa solo il cartellone pubblicitario. Sento le gambe molli e mi è salita la nausea.
-Vieni-. Usciamo da dietro il cartellone e ci ritroviamo fuori. Corriamo in macchina e Jimmy parte in quarta.
-TU SEI PAZZO! MI HAI FATTO RISCHIARE LA GALERA! O UN INFARTO!-
Jimmy ride -Come ti senti? -
Respiro a pieni polmoni -Bene. Più leggera-
-Perfetto-
Jimmy mi riporta a casa. Lo saluto ed entro. Mi ritrovo a ridere come una deficiente dopo non so quanto tempo.





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