Change
(1660
parole)
Non hai alcun rimorso,
Saru?
Continui a
ripetertelo.
No, quella
è solamente paura.
Deglutisci,
chiedendoti come fanno Meia e Gillis a chiaccherare così
tranquillamente, ridendo e urlacchiando.
Arricci il naso,
sorridendo inconsciamente.
Ti viene da
ridere, pensando che fino a qualche settimana fa non avresti neppure
sognato una scena simile.
Sì, in
quella camera affollata, a guardare in lotta con se stesso quella
porta, aspettando che qualcuno esca e ti dica che possono iniziare.
Non si sente
alcun rumore dietro l'imposta e l'attesa ti sta logorando.
Hai paura,
perchè negarlo?
Anzi, sei
terrorizzato e non sai nemmeno perchè.
Sai che
andrà tutto bene, che sei al sicuro e che non devi
tormentarti così.
Ma non riesci a
essere tranquillo, non ci riesci.
Ti mordi le
labbra, stringendo i pugni, hai sempre avuto paura dei cambiamenti.
Certo, da bambino
era sempre stato orribile cambiare, anche se ti era successo spesso;
non avevi mai avuto una famiglia particolarmente unita e -sinceramente-
non ci avevi nemmeno sperato, ma ora è ancora più
terribile.
Strizzi gli
occhi, scacciando via quei ricordi.
Ora
c'è solo il presente, e ti mette davanti un'altro
cambiamento, più soffocante, sostanzioso.
Non sai se
l'avevi sognato, ogni tanto, questo momento.
Forse
sì, in qualche notte dimenticata.
Fei ti sorride,
stringendoti la mano.
-Paura?- Mormori,
tirando sul viso un sorrisetto.
Ti riesce bene
mentire persino adesso.
-Da morire.-
Ribatte lui, ridacchiando nervoso.
Alzi le spalle,
ma il verde sa che anche tu sei terrorizzato.
Lo siete tutti in
quella camera, anche se c'è chi riesce a nasconderlo meglio.
-Ma ci pensi?-
Continua Fei, sognante. -Sta per succedere... Non riesco a crederci...-
Ha gli occhi che
brillano, lo pensi con attenzione.
Quasi quasi ti
lasci trascinare dal suo tono entusiasta, e vi scambiate due parole,
qualche frase così, futile.
Per ammazzare il
tempo, per attenuare la paura, per convincersi che non
cambierà niente.
Oh, invece
cambierà eccome.
Cambierà
tutto, completamente, la tua esistenza verrà stravolta e
questo ti blocca, perchè non sai come farete.
Condividi la
felicità di Fei, ma poi
che farete?
Ora siete
lì e aspettate qualcosa che non conoscete, va bene fidarsi,
l'hai imparato da poco, ma c'è comunque un dopo che anche la
fiducia non può cancellare.
Per quanto prima
possa essere stata una situazione precaria, era bello essere certi di
quello che sarebbe successo dopo.
Non sai
più nemmeno cosa sognare, cosa sperare.
Una vita normale?
Tanto non l'avrete mai, anche dopo quel giorno.
Una famiglia? Ci
hai rinunciato da tempo.
Compagni, amici?
Ce li hai già e ti vogliono bene.
Non capisci, ma
sai che c'è qualcosa di più, sai che
c'è qualcosa da sperare, c'è ancora qualcosa da
ottenere.
L'orologio a
pendola batte nove rintocchi e la porta si apre.
Troppo piano, per
te.
Cigola,
lentamente, sembra gridarti che è scaduto il tempo.
Asurei sorrise,
ti fa cenno di avvicinarti.
Hai scelto tu di
andare per primo, perchè sai che non è certo che
funzioni, vuoi proteggere i tuoi compagni, sei il loro empera, e se
c'è qualche pericolo, qualche possibilità e
qualche effetto collaterale, vuoi essere tu a testarlo per primo.
Ti costringi a
sorridere, ma incurvi le labbra in modo storto; nessuno se ne accorge,
però.
Muovi i piedi,
gelati dalla paura, e quando ti trovi davanti all'uomo ghigni in un
falso moto di coraggio.
-Ci siamo,
finalmente.-
Lui sorride,
rassicurante, e lanci uno sguardo ai tuoi compagni, che resteranno
lì in attesa di sapere se potranno rivedere il loro Saru, il
loro Empera, il loro amico, il più grande e importante.
-Vieni.-
E tu li lasci
lì, entrando con una tranquillità così
falsa da far vomitare.
Ti siedi sulla
sedia, la stanza è incredibilmente bianca.
Ci sono due o tre
scienziati e dottori che trafficano, una siringa che gira attraverso le
loro mani.
Non vuoi essere
tu a fare quell'iniezione, non vuoi essere l'artefice di quel addio al tuo essere
diverso, perchè in un certo senso, nonostante la gioia
incredibile di questo momento, sai che ti mancherà qualcosa
dopo, sentirai un pezzo di te strappato via e sei già sicuro
che non saprai cosa fare senza, dopo.
Dopo, dopo,
perchè il presente non esiste, c'è solo passato,
futuro e l'attimo che fugge veloce e diventa già trascorso
prima che l'abbia visto.
Speri che non te
lo chiedano nemmeno, che ti iniettino quella sostanza bluastra loro,
magari anche uno di quegli scienziati dal viso poco raccomandabile, non
importa chi.
Ma probabilmente
non è questo che hanno in programma per te; la siringa
è lì, immobile e tutto è
improvvisamente fermo.
Lanci uno sguardo
ad Asurei, in piedi di fianco a te, e a tutti quei dottori che ti
guardano. Aspettano.
Aspettano che tu
compia il passo, che ti senta pronto.
Non lo capiscono,
che tu non sarai mai
pronto?
No, nemmeno fra
un miliardo di anni, mai, mai, mai.
Prendi un
respiro, combattendo contro la voglia di fuggire via, di correre, di
restare te, e prendi con mano tremante la siringa.
Sospiri, e guardi
ancora Asurei, lui abbassa appena il capo, come a darti il permesso, a
incoraggiarti, a dirti che è giusto così.
Ti dà
fastidio, ma ti rassicura al tempo stesso.
Prendi ancora un
respiro, avvicinandoti l'ago al braccio, silenziosamente, tutto
è incredibilmente fermo in questo momento.
Ti trema un po'
la mano, ma riesci a controllarti.
Chiudi gli occhi
e non attendi più; l'ago trapassa la pelle senza far rumore
e tutti trattengono il respiro.
Tu no: tu sei
già avanti, avanti col tempo, con la mente, e vorresti
esserlo anche con il corpo.
Vorresti che
fosse già domani e che l'oggi fosse trascorso senza
irrompere davvero nella tua mente.
Ti senti
trascinare in un valico oscuro, ti senti scomparire e riapparire
improvvisamente, tutto vortica, mentre percepisci una luce spegnersi in
te.
Hai paura e lotti
contro l'istinto di boccheggiare.
I volti dei
presenti si confondono, vorresti sentire la voce di Fei, ma ovviamente
non vieni accontentato.
Ti senti tremare
e improvvisamente si alternano il caldo e il freddo, la gioia e la
tristezza, l'amore e l'odio, la rabbia e la quiete, tutto accompagnato
da tremiti bollenti che ti percorrono.
Senti come ti
strappassero qualcosa da dentro, qualcosa di radicato e profondo,
qualcosa di importante.
Lo senti
scivolare via, facendo troppo rumore per essere ignorato, vorresti
trattenerlo, ma ormai il vaccino è entrato e non
uscirà più.
Vaccino...
come se
i tuoi poteri fossero una malattia.
Come se fossero
un'epidemia da curare.
Vorresti
prenderli a pugni, quei dottori, chi si credono di essere, si fingono
santi ma ti tolgono la tua fonte di vita, giustificandosi con un "E'
giusto così".
E'
incredibilmente sporco il mondo degli adulti, lo capisci solo adesso
quando non puoi più tornare indietro.
Senti le lacrime
salire gelide agli occhi e poi crolli in un buio infinito, senza
più quella luce che ti aveva sempre guidato e che ora
è spenta.
*****
Quanto ti svegli, hai l'impressione di essere chiuso in una scatola,
una bara.
Ovviamente non
è così, ma l'aria è soffocante.
Strizzi gli
occhi, cercando di mettere a fuoco la tua visuale.
-Come ti senti,
Saru?-
Ti gira la testa,
e la gravità sembra improvvisamente molto più
forte.
Grugnisci
qualcosa, mettendoti a sedere, mentre l'alto e il basso si mischiano e
resisti all'impulso di vomitare.
-Non lo so.-
Borbotti poi, confuso e infastidito dalla presenza di Asurei e quei
dottori.
Sopratutto di
quest'ultimi, che ti guardano come fossi la loro creazione.
Che palloni
gonfiati...
Ti porti una mano
alla testa e ti senti vuoto.
Non fa male,
è solo un pezzo che manca.
Tutto gira un
po', ma passata una manciata di secondi tutto torna normale.
E questo ti fa
stare anche peggio: come può
essere tutto normale?
No, niente
è normale, ti senti privo di forze, non riesci a pensare e
la mente sembra compressa.
Fai una smorfia.
-Va tutto
bene...- Mormori poi, senza troppo interesse, spostando lo sguardo
altrove.
Sembra quasi che
i colori siano diventati meno luminosi.
-Sicuro?-
Ti sta
tormentando lo sguardo di Asurei e istintivamente cerchi di capire cosa
pensa.
Ovviamente
fallisci miseramente, accorgendoti non riuscire a sentire altro che i
tuoi pensieri, la tua mente.
E' davvero
così essere umani?
E' deludente.
Non credevi fosse
così... poco. Credevi che ti saresti sentito rinato,
improvvisamente più felice e vivo, ma è tutto il
contrario ora, decompresso dentro questa bolla che chiamano mondo dove
non c'è spazio per quelli diversi.
Sa tanto da
condanna.
-Possiamo farlo
anche agli altri.- Sospiri dopo un attimo di esitazione.
Perchè
non importa quello che pensi tu, l'importante è che sia
sicuro e che non abbia effetti collaterali.
I dottori ti
fanno le ultime analisi, e tu collabori svogliatamente, senza troppa
enfasi.
Hai solo voglia
di un abbraccio.
Ci si sente
davvero così deboli ad essere umani?
E' terribile.
Ma è
solo psicologico e quindi va bene, possono farlo anche gli altri.
-Andiamo.- Asurei
ti fa strada e tu lo segui quieto, quasi svuotato, quasi tutti i
pensieri che avevi e tutto quel vorticare prima di svenire ti avessero
tolto tutto.
Quando ritorni
nella stanza, ti accoglie un applauso.
Vedi la gioia
pura sul volto dei tuoi compagni, e ne rimani sbigottito.
Ti senti
frastornato da quel battere fastidioso e rozzo di mani, e non capisci.
Ti sforzi di
sorridere, un po' sghembo.
Asurei ne chiama
un altro, e tutti sembrano incoraggiati.
Perchè
se ce l'ha fatta il loro Empera possono farcela tutti.
E' strana, detta
così.
Sorridi, pensando
che rimarrai sempre il loro capo, il loro riferimento.
Il loro faro,
anche se la tua luce si è spenta già da minuti.
Continua a essere
amaro, questo domani.
Ma in fondo va
bene così.
Di sicuro ci
metterai un po' ad abituarti a smettere di usare come nome del gruppo
Second Stage Children.
Perchè
ormai state diventando come tutti.
E al diavolo
tutti quei discorsi smielati di "Siamo tutti speciali".
Assolutamente no.
Ci fingiamo
ribelli nella nostra conformità.
E
ormai il "ci" comprende
anche voi.
Ciao!!!
^.^/
Eh,
già, di nuovo io, che credete?
Che
vi abbandoni così?
Per
una volta sono piena di idee e -sopratutto- ispirazione, quindi mi
avrete fra i piedi per un po'. U.U
E
Saru ha preso di nuovo il sopravvento.
Avevo
da qualche mesetto(?) quest'idea in mente, e ora ho trovato la voglia e
il tempo per farlo.
Contenti?
*.*
Dai,
ho scritto di quando vince, quando muore e dovevo scrivere di quando
diventa umano! >.<
E'
una questione di principio. U.U
Probabilmente
mi direte che è OOC, ma non capisco proprio
quest'avvertimento: non si può andare fuori dal personaggio,
perchè una persona non ha solamente una faccia, ma
può averne mille per ogni sfaccettatura del suo carattere.
Quindi,
per quanto mi riguarda, Saryuu può essere anche
così.
Va
beh, ringrazio tutti quelli che hanno recensito e letto, ora devo fare
i compiti.
Ah, empera significa imperatore in giapponese! ;)
Ciao
ciao! *evapora (?)*
Lucchan
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