Green

di cecchino_2028
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Green


Radijya ha gli occhi di un verde molto particolare, lo stesso verde della foresta dietro la sua piccola casa di Vancouver, lo stesso verde delle foglie di marijuana che sta trinciando per prepararsi una canna, lo stesso verde della polo che portava il giorno in cui è stata ferita dall’unico uomo che aveva promesso di non farle mai del male. Ora vorrebbe solo annegare, lasciarsi andare nell’oblio e smettere di pensare, affogare i suoi sentimenti nel fumo e nella brezza settembrina.  Se Leonard fosse lì si lascerebbe cadere sulla sabbia accanto a lei, le porgerebbe un fiore, una rosa rossa, che lei accetterebbe con un sorriso appena accennato; ma Leonard non c’è e lei non può far altro che riportarsi la canna alle labbra. Chiudere gli occhi, dimenticare ed annegare. Non necessariamente nell’ordine. Leonard le sorride e le accarezza piano i capelli biondi, nella sua fantasia, forse si morderebbe il labbro, lo ha sempre fatto. A Radijya sfugge una lacrima salata, rotola sullo zigomo e s’infrange sulle labbra, rimane sdraiata sulla sabbia senza muoversi per quelle che sembrano ore, poi dimentica l’orgoglio ferito e torna da Leonard, magari solo per chiedergli scusa e condividere una canna ed un po’ d’amore.

 





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