Save
me
Tre
volte in cui Yuma salva Shark ed una in cui è Shark a
salvarlo
E va sempre
così...
che tanto
indietro non si torna
La prima volta, Yuma lo salvò
involontariamente. Voleva solo aiutare il suo amico a riprendersi il
deck. Mai si sarebbe aspettato di trovare qualcuno posseduto da una
carta Numero e sopraffatto dai suoi sentimenti più negativi.
Odio. Rabbia. Rancore.
Tutte quelle emozioni negative avevano avvelenato l'anima di Shark, a
Yuma non ci volle molto per capirlo.
Non era più un duello per riprendersi un deck rubato e la
Chiave di suo padre. No, era diventato tutta un'altra cosa. Era un
duello per salvare un ragazzo da se stesso.
E Shark non capiva perchè quel ragazzino,
nonostante l'evidente divario di abilità tra loro, non si
arrendesse. Ecco,
iniziò tutto da lì.
Salvami e allunga le tue mani verso me
Prendimi e non lasciarmi sprofondare
La seconda volta, fu quando Shark aveva abbandonato la scuola ed era
entrato in una banda di motociclisti ancora più pericolosa
della prima.
Sapeva che nessuno avrebbe potuto rallentare il suo inesorabile
declino. Ma si sbagliava. C'era qualcuno che non voleva abbandonarlo.
'' Vattene - ringhiò contro Yuma, - Non ho bisogno
del tuo aiuto.''
'' Ma... no, non posso farlo! - esclamò, guardandolo fisso
negli occhi - Non posso lasciare che ti distrugga da solo!''
'' Non sono affari che ti riguardano.''
'' Invece si... siamo amici, capito? E gli amici non ti abbandonano nel
momento del bisogno.''
Alle sue parole non
riuscì a rimanere indifferente. Ed iniziò a sperare.
Salvami
ed insegnami ad amare come te
e ad essere migliore
La terza volta, Shark si sentiva debole, il duello dei quarti
di finale l'aveva sfiancato sia fisicamente che psicologicamente. Tutto
il potere che Tron gli aveva dato, la sensazione inebriante che si era
impossessata di lui, l'aveva logorato molto più di quanto
lui stesso si aspettasse.
Si sentiva un'idiota, perchè per la seconda volta aveva
ceduto al potere di una carta Numero. Il buio lo circondava, la
stachezza l'invadeva prepotentemente. Sentiva freddo, un
freddo crudele, che si impradroniva del suo corpo e del suo cuore.
Che fosse giunta l'ora della sua morte? Chiuse gli occhi. Se
quello era il prezzo da pagare per i suoi errori, per tutti i suoi
peccati... si, era pronto a pagarlo.
'' Shark! Svegliati! Non
ti arrendere proprio ora che ti sei liberato di Draghetto Squalo!''
Si costrinse ad aprire gli occhi e
la prima cosa che vide furono i lucidi occhi rossi di Yuma. Era
preoccupato per lui. Non riusciva a crederci.
Voleva piangere. Dopo tutto quello che gli aveva fatto, dopo che
l'aveva quasi ucciso per vincere il duello, Yuma era ancora
lì con lui. E
lì capì che si era innamorato di una persona che
non meritava.
E va sempre così...
che vuoi cambiare ma non
servirà
soltanto una promessa...
Yuma
stava cadendo da cento metri di altezza e, per un terribile attimo,
Shark temette che fosse morto.
Scacciò
quel pensiero e corse verso di lui, cercando di afferrarlo. Il cuore
gli batteva a mille, la preoccupazione non lo faceva pensare
lucidamente.
Voleva picchiare a sangue Misael, fargli pentire di quello che aveva
fatto a Yuma. E avrebbe
voluto urlare contro Kite, contro di lui ed il suo maledetto
orgoglio, quello stesso orgoglio che l'aveva fatto intervenire nel
duello solo per dimostrare la propria supremazia sul Drago Fotonico del
Bariano.
'' Yuma!''
Riuscì ad
afferrarlo per una mano, evitandogli di cadere giù nel
baratro creato da Misael. Purtroppo il terreno non
riuscì a sopportare il loro peso e cedette, facendoli
cadere. Shark l'abbracciò, col chiaro intento di fargli da
scudo. Se c'era una
persona che meritava di essere salvata, quella era Yuma. Non lui.
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