Neanch’io so dirvi con esattezza da quanto tempo sto correndo; i ruggiti e i versi
dietro di me, mi spingono a correre sempre più forte, sono ricoperto di sudore e di
sangue dalla testa ai piedi. Non sarei mai dovuto entrare dentro quel varco nel
muro, ma in quel momento mi sembrava la scelta migliore, come potevo
immaginare che la stanza fosse collegata a… neanch’io so come definire questo,
forse una parola ci sarebbe: inferno. Da qualche minuto ho perso di vista sia Eileen
che Frank, so di essere un vigliacco ma ho il terrore di tornare indietro; se sono
stati raggiunti da quelle creature, ormai è tardi. Credevo che esseri del genere
vivessero solo negli incubi, la mia professione mi obbliga a portarmi sempre dietro
una macchina fotografica, speravo di fotografare quegli esseri e portare le foto
alla redazione, ma ormai ho capito da tempo che non posso uscire vivo da qui. In
questo momento sto correndo (più che altro mi sto trascinando) verso il varco, ho
lasciato le foto in giro per “l’inferno” dietro vi ho scritto alcuni appunti, sperando
che possano essere utili a qualcuno. Dopo qualche minuto, vedo davanti a me il
buco nel muro, lo stesso che mi aveva fatto accedere dalla mia stanza all’inferno.
Appena tornato nel mio appartamento provo a bloccare il buco con un mobile; so
che è del tutto inutile, ma voglio guadagnare un po’ di tempo per poter lasciare un
ultimo messaggio. Spero che nessun altro sia così pazzo da comprare questo
appartamento, ma per sicurezza devo metterlo in guardia. Mi precipito verso il
salone, provare ad uscire da qui sarebbe del tutto inutile, le porte e le finestre
sono scomparse; prendo dal cassetto una penna e un foglio.
È Henry Townsheld che parla.
A chiunque voglia comprare questo appartamento,
non aprite per nessun motivo il mobile sotto il bagno…
ma un rumore proveniente dall’altra stanza lo fece bloccare per la paura. Molto
lentamente si girò: era terrorizzato ma per niente sorpreso, sapeva che “lui” lo
avrebbe raggiunto. Era immobile davanti a lui, con quel ghigno folle e
raccapricciante, mentre dalle mani gli colava del sangue fresco: Henry tremava
all’idea che quel sangue fosse di Eileen. -È giunto il momento Henry Townsheld, tu
sarai il prossimo “sacramento”-. Il giorno dopo sulla prima pagina della cronaca
nera della città di South Ashfield comparve la seguente notizia
il famoso e giovane fotografo, Henry Townsheld scomparso nel nulla, una
settimana fa, è stato ritrovato privo di vita nel suo appartamento: South Ashfield
Heights. È morto a causa di una ferita da arma tagliente, ma sul suo corpo sono
state trovate altre numerose ferite, causate da un corpo contundente. La polizia
sospetta si tratti dell’opera del famoso serial killer della città, sul corpo del
giovane sono stati trovati questi numeri“16121” fatti con un coltello. Sono ancora
in atto le ricerche di Eileen Galvin e di Frank Sunderland, scomparsi insieme ad
Henry Townsheld.
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