«Noi dobbiamo chiarire
delle cose.» lo aggredì Jimmy
spingendolo in una stanza in modo che nessuno li sentisse.
Thomas lo guardò stupito.
Quel comportamento era strano, ma
dopotutto lo capiva: aveva compiuto un passo falso, aveva rischiato e
perso, e
ora aveva la vaga impressione che Jimmy volesse prenderlo a pugni
«M-mi
dispiace…» tentò di scusarsi
indietreggiando, spaventato non tanto dalla
possibilità del dolore fisico quanto da quella di sentire
altre parole di
disprezzo che lo avrebbero portato solo a odiarsi di più.
«Tu non puoi entrare in
camera mia e baciarmi mentre dormo!»
esclamò «Tu non…»
«Lo so.» lo
interruppe il moro «Mi dispiace, scusami.»
«ti rendi conto di cosa hai
fatto?» il suo tono si abbassò
ma l’altro non parve rendersene conto e abbassò lo
sguardo, incapace di
sostenere ancora l’accusa che vedeva brillare negli occhi
celesti dell’altro.
«Sì, e mi
dispiace.» ripeté in un mormorio confuso, senza
saper dire altro se non quel “mi dispiace” o un
qualche suo sinonimo.
Sentì la porta chiudersi a
chiave e incassò la testa tra le
spalle, preparandosi psicologicamente a non avere più una
faccia presentabile
per i giorni seguenti, ma quando i passi di Jimmy si avvicinarono
nessun colpo
lo raggiunse. Sollevò titubante lo sguardo ma trovandosi il
biondo davanti lo
riabbassò subito.
«Mr. Barrow.» lo
richiamò.
«Chiamami
Thomas.» mormorò in un sussurro quasi
incomprensibile che però l’altro riuscì
a cogliere.
«Thomas.» lo
chiamò quindi «Non puoi fare una cosa simile
mentre sto dormendo.»
«Lo so, e mi
dispiace.» disse per l’ennesima volta «Ma
avevo
capito, insomma, avevo capito che…»
«Non ho mai detto nulla di
simile a nessuno.» gli fece
notare muovendo un passo verso di lui.
«E io ho frainteso, ho
capito male, perdonami.» vide la mano
di Jimmy avvicinarsi e chiuse li occhi, spaventato, ma poi un paio di
dita
scivolarono sotto il suo mento e lo costrinsero con gentilezza a
sollevare il
viso.
Thomas lo guardò stupito,
senza capire cosa quello stesse
facendo, ma poi i suoi occhi furono catturati da quelli celesti
dell’altro che
bruciavano, che lo facevano avvampare e gli impedivano di parlare o
anche solo
di ragionare.
La mano del biondo si
spostò sulla sua spalla e in breve il
ragazzo accorciò la distanza che li separava, posando le
labbra sulle sue che
si schiusero per la sorpresa, lo baciò delicatamente, ora
entrambe le mani
sulle sue spalle, e aspettò che Thomas si riprendesse dallo
stupore e gli
rispondesse.
Il moro non si fece attendere a lungo
e gli prese il viso
tra le mani, inclinando il proprio per poterlo baciare meglio; rimasero
intrappolati in quel contatto per quelle che potevano essere state ore
come
secondi, finendo con l’appoggiarsi a un davanzale per essere
più comodi, poi si
separarono e rimasero a guardarsi.
Quando riuscì di nuovo a
essere in grado di pensare Thomas
lo fissò con gli occhi verdi pieni di confusione.
«La prossima volta che vuoi
baciarmi svegliami.» spiegò
prima di uscire dalla stanza con un sorrisetto.
Note della
Vecchia
Volpe
E dopo il fandom di The Avengers sono
venuta a infestare
anche questo con del sano slash.
Spero che questa piccola follia vi
sia piaciuta e vi
ringrazio per aver letto.
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