Era
da un po’ che avevo voglia di scrivere una storia sui protagonisti di Harry
Potter, ne ho letto un’infinità di FF su EFP avendo come protagonisti Harry –
Hermione – Ron – Draco, appassionandomi più di quanto credessi a questi filoni
alternativi alla storia scritta da zia Jo XD…
et voilà approfittando di una notte in bianco il meccanismo
della creatività si è messo in moto ed è uscita questa storia…. Dove andrà a finire? E chi lo sa…
chi mi conosce sa benissimo che i personaggi hanno vita loro e sono imprevedibili…
che pairing ha? A saperlo… potrebbe essere
Harry/Hermione (in fin dei conti sono sempre fondamentalmente un Auror) ma si
potrebbe evolvere in una Draco/Hermione… saranno loro a decidere, o meglio sarà
Hermione che porterà la storia dove il cuore le
comanda.
Buona
lettura di H2
Light
Era
un tranquillo pomeriggio primaverile di maggio. Il sole splendeva alto in quel
bellissimo cielo limpido di un azzurro cristallino e i suoi raggi inondavano di
luce i verdi prati di Hogwarts.
Il
tempo della guerra era ormai lontano, la grande lotta
era terminata, l’oscuro era stato distrutto e di esso era rimasto solo una
piccola parte.
Hermione,
appoggiata al tronco della grande quercia con il libro
posato sulle gambe, guardava beatamente il viso di Harry che dormiva disteso
sull’erba accanto a lei. Il leggero venticello gli scompigliava i capelli
accarezzandogli il viso.
Era
da un sacco di tempo che non lo vedeva così sereno e quella
sua espressione beata gli inondava il cuore di felicità. La giovane vita
del ragazzo era stata sempre messa a dura prova fin dalla nascita, ma ora
poteva godersi il suo nuovo futuro pieno di speranza e sogni di giovane mago e
chissà di Auror.
Neanche
quando stava con Ginny era così disteso e rilassato. Le faceva ancora uno strano
effetto immaginarli insieme, come coppia, loro erano i suoi amici, quasi come
due fratelli, non potevano essere una coppia era così assurdo, come qualcosa di irrazionale, di fastidioso che in fondo al cuore quel
pensiero suscitava ancora al solo pensarlo. Chissà poi perché? non se lo era mai riuscito a spiegare. In fin dei conti la
loro relazione era durata pochi mesi, dopo la fine della guerra, giusto il
tempo di rendersi conto di quello che lei aveva sempre sostenuto: solo una grande amicizia scambiata per il grande amore.
Sorrise
tra sé ripensando a quella chiacchierata nel parco.
Harry, come un fiume in piena, si era
sfogato con lei, rivoltandole addosso ad un’infinità di parole confuse per
riuscire a capire che cosa provava il suo cuore messo sottosopra dopo che Ginny
l’aveva lasciato.
Alla fine di quel lungo monologo, dove per
la maggior parte lei era stata in silenzio ad ascoltarlo, gli aveva sorriso,
appoggiato una mano sulla guancia e gli aveva detto:
- Visto Harry, non era poi così difficile, bastava
mettere solo un po’ di ordine…- con uno sguardo tenero
gli aveva passato la mano sulla testa e scompigliato i capelli.
- Da quanto in qua siamo così sagge?- Le
aveva chiesto sorpreso.
- Niente saggezza… ci sono passata prima io
di te.- Gli rispose alzandosi e passando una mano sulla gonna per togliere le
pieghe.
- Che intendi dire?- Le
chiese confuso.
Lei si era girata a guardare Ron e Luna che erano seduti qualche metro più avanti di loro abbracciati
teneramente in riva al lago beandosi di quella calda giornata invernale.
Harry seguì lo sguardo della ragazza e solo
allora capì ricomponendo i pezzi del puzzle.
Hermione si era inginocchiata vicino a lui e
gli aveva posato una mano sul petto.
- Non ti preoccupare Harry, capirai quando
sarà quella giusta, il cuore inizierà a battere forte bum,
bum, bum…- mosse lievemente
la mano ritmando i battiti – e solo allora saprai senza esitazione che è quella
giusta.-
I suoi occhi si fusero in quel lago verde
ricco di sfaccettature.
Lui istintivamente le prese la mano, la fece
fermare e la guardò ancora più intensamente stringendola dolcemente ma con
fermezza nella sua.
- Grazie.- Quasi le sussurrò.
Lei lo ricambiò con un sorriso dolce – Ora vado che devo finire di studiare.- Si alzò facendo scivolare
la mano dalla sua dirigendosi verso la biblioteca.
Chiuse
il libro come se avesse chiuso quei dolci ricordi in un cassetto del cuore, lo
appoggiò per terra e si avvicinò ad Harry
distendendosi accanto a lui a pancia in giù. Puntò i gomiti sull’erba, incrociò
le mani, ci appoggiò il mento e rimase ad osservarlo attentamente. Uno sguardo
furbo le passò sugli occhi. Sostenendosi con il braccio sinistro appoggiato per
terra, con la mano destra iniziò a fargli solletico sul viso con un filo
d’erba. Inizialmente il ragazzo scacciò con la mano come se qualche insetto si
fosse appoggiato sul viso. Hermione si trattenne dal ridere chinando lievemente
il capo, smettendo per un attimo di infastidirlo. Dopo quel momento di pausa
riprese a passargli il filo d’erba sui lineamenti del viso e nuovamente Harry
alzò la mano per scacciare quel disturbo. A quel gesto la ragazza non poté
trattenersi e le sfuggì una risatina divertita
continuando imperterrita a dargli noia. Il giovane mago
sorrise lievemente e con un gesto fulmineo le afferrò il polso aprendo i
suoi occhi e incatenandoli ai suoi.
Per
la sorpresa Hermione trattenne il respiro e rimase ferma a guardarlo immersa in
quel suo sguardo che amava troppo.
Un
lampo di furbizia scivolò negli occhi di Harry, ma prima che la riccia potesse
intuire che cosa gli stesse passando per la mente, si
sentì tirare su lui perdendo l’equilibrio cadendogli completamente addosso.
Un
brivido le percosse la schiena rendendosi conto di quello che l’amico voleva
fare.
- No
Harry ti prego…- iniziò a dire già semi ridendo – …sai che
non lo sopporto.- Lo pregò con uno sguardo da cucciolo indifeso girando
la testa verso di lui.
Un
ghigno comparve sul viso del ragazzo che senza ascoltare le sue parole
incominciò a farle il solletico mentre l’amica iniziava a divincolarsi ridendo
come una pazza.
- Ok
basta, basta…- iniziò a dire con le lacrime agli occhi per il
troppo ridere tenendosi le braccia strette allo stomaco – ti prego non ce la
faccio più.- lo pregò soffocata dal riso.
Harry
ebbe pietà di lei e si fermò accarezzandole il braccio.
- E
va bene… per questa volta passi.- Rise divertito.
Hermione
si appoggiò con la testa sul petto dell’amico smettendo di ridere. Tirò su i
capelli lasciandoli ricadere delicatamente sul torace di Harry. Lui le prese
una ciocca in mano e se le passò delicatamente tra le dita.
Gli
piaceva la sensazione che gli dava avere i suoi capelli tra le mani: erano cosi
soffici e il profumo di vaniglia che emanavano lo rendeva sereno.
Hermione
aveva una mano appoggiata sulla pancia mentre l’altra era su di lui con il
palmo verso l’alto. Harry le prese a fare dei piccoli segni circolari con il
dito indice.
Lei
sorrise ma non levò la mano.
-
Harry senti?- Disse dopo un po’.
- Cosa?- Le chiese aprendo di nuovo gli occhi e guardandola.
Lei
si girò e gli sorrise. – Niente. Non senti che pace?-
Lui
rimase sorpreso e si rimise ad ascoltare.
-
Sembra un sogno, tutta questa pace.- Quasi sussurrò la ragazza.
- No
Hermione è tutto reale.- Sospirò godendo appieno di quella sensazione di
serenità.
La
ragazza si girò a guardarlo appoggiando tutte e due le mani su di lui.
-
Comoda?- Le chiese vedendo come si era posizionata.
- Lo
sai che sei perfetto come cuscino?- Lo canzonò.
-
Guarda come mi sono ridotto…- scosse leggermente il capo – da grande eroe che
ha sconfitto il Signore Oscuro a cuscino della sua
migliore amica, e io che pensavo di diventare Auror.- terminò con
un’espressione comica triste sul viso.
Hermione
rise di gusto che alla fine contagiò anche Harry.
- Mi
fa male la pancia da quanto abbiamo riso.- Disse dopo un po’ asciugandosi le
lacrime che le erano scivolate sulla guancia rimettendosi in posizione supina
appoggiandosi sempre al petto di Harry il quale riprese a giocare con i suoi
capelli.
- Oh
finalmente ti ho trovato Granger!- Disse Draco avvicinandosi ai due.
-
Ciao Draco.- Lo salutò Harry sorpreso di vederlo lì.
Hermione
invece lo guardava in silenzio.
-
Sempre a fare i bambini voi due.- Li prese in giro il biondo.
La
ragazza rimase in silenzio e continuava a fissarlo.
Le
sembrava così strano essere diventati amici, o
qualcosa di simile, anche perché al momento non si sentiva proprio di definirsi
una “sua amica” invece per Harry era
tutto così naturale il cambiamento del principe dei serpeverdi. Da nemici erano
passati a ottimi amici abbassando ogni rivalità,
soprattutto da quando Ron si era messo con Luna passando ogni minuto di tempo
libero con lei, trascorrevano molto tempo insieme. Li trovava due amici così
diversi. Draco e Harry, erano come il giorno e la notte, il buio e la luce, di
nessuno si poteva farne a meno. Durante la guerra avevano
combattuto uno a fianco dell’altro, guardandosi le spalle a vicenda, e
salvandosi la vita più volte.
Come era strana la vita un giorno si è nemici e un altro
giorno si è grandi amici.
Sorrise
pensando a quello strano capovolgimento dei ruoli.
-
Granger ti dai una mossa, non abbiamo mica tutto il
pomeriggio per fare questa benedetta relazione.- Le disse porgendole la mano
per aiutarla ad alzare.
- Va
bene Malfoy, sempre il solito guastafeste.- Afferrò
la sua mano sorridendogli.
Harry
sorrise “quei due sono incorreggibili, dopo tutto questo tempo non riescono
ancora a chiamarsi per nome” pensò sentendo gli appellativi che si dicevano i
due amici.
Draco
le strinse la mano e la tirò su verso di lui usando però più forza del previsto
che Hermione gli finì praticamente tra le braccia.
Le mani di lei si appoggiarono sul suo petto, i loro visi si
avvicinarono e i capelli della ragazza gli accarezzarono il viso.
Istintivamente lui l’abbracciò per la vita respirando il suo profumo.
- Mmmm buono … - respirò di nuovo guardandola poi negli
occhi.
Hermione
si bloccò sotto il suo sguardo non riuscendo a distoglierlo.
Ritornò
indietro nel tempo e riprovò la stessa sensazione di quel giorno di battaglia.
Draco l’aveva salvata proteggendola tra le sue braccia da un attacco di un
mangiamorte. Nonostante la terribile maledizione che
si era preso al suo posto, lui l’aveva stretta a sé e l’aveva guardata con
calma e calore rincuorandola. Proprio come allora il cuore della ragazza mancò
un battito.
Un
lieve rossore comparve sulle guance della riccia.
Harry
osservò tutta la scena e notò il lieve imbarazzo dell’amica.
“Perché fa così?” Si chiese non capendo la sua reazione.
Draco
avvicinandosi all’orecchio di Hermione le sussurrò.
- Se
continui a guardarmi in questo modo non rispondo più
delle mie azioni.- Le sorrise.
Scossa
da quelle parole si staccò da lui e lo guardò storto.
-
Amico scusaci ma te la rubo per il resto del
pomeriggio.- Disse Draco rivolgendosi a Potter.
- Sei un’idiota Malfoy.- Rispose Hermione seccata – ci vediamo a cena Harry
sempre se non lo uccido prima.- Si avviò verso la biblioteca.
I
due rimasero a guardarla.
- Malfoy ti muovi!!- Gli urlò notando che non si era ancora
avviato.
Lui
si passò una mano sul viso disperato.
- Te
la sei voluta, non so che gusto ci trovi a stuzzicarla
sempre.- Gli disse Harry ridendo.
- Che ci vuoi fa, è più forte di me, mi piace troppo quando fa
la scontrosa…- gli fece l’occhiolino – ora fammi andare e nel caso in cui non
mi vedi per cena, fammi un favore, vienimi a cercare.- Disse ridendo.
Harry
rimase a guardarli. Vide Draco avvicinarsi ad
Hermione, appoggiarle il braccio sulla spalla avvicinandola a lui e baciarle
lievemente la testa. A quel gesto il cuore gli si fermò un attimo, trattenne il
respiro e istintivamente strinse i pugni a terra racchiudendo nella mano un po’
di terra con dell’erba, ma quando vide la reazione dell’amica si lasciò andare.
La riccia si scostò da lui minacciandolo con la bacchetta e li vide scomparire
dietro la colonna.
Non
capiva perché ogni volta che Draco le si avvicinava
doveva essere così tutto appiccicoso “Che le piacesse?” si chiese, poi scosse
la testa, “mi sa di si” sospirò.
Dopo
la guerra il rapporto che Harry aveva con Hermione si
era ancora di più intensificato, avevano legato e riuscivano a capirsi con un
solo sguardo. Crescendo, poi, era diventata una bella ragazza, una rosa fresca
e delicata. Si accorgeva sempre più spesso che molti ragazzi a scuola l’osservano con attenzione e rimanevano imbambolati al suo
passaggio. Lui ogni volta li aveva squadrati con aria truce intimandogli con lo
sguardo di smetterla. Gli dava fastidio Hermione era
una sua amica! A volte era stato infastidito pure delle stesse attenzioni che
Ron le rivolgeva, anche se si dava dello stupido
subito dopo sapendo benissimo che loro due erano grandi amici.
Si
distese di nuovo a terra immergendosi in quel cielo azzurro. Chiuse gli occhi
un attimo e rivide la reazione che poco prima Hermione aveva avuto ritrovandosi
tra le braccia di Draco.
“Che le piacesse Draco?” si chiese avendo quasi timore di
quella risposta.
Continua…