~First Meeting ~
-…Ed
è per questo, bambini, che non vi dovete allontanare da me,
il bosco può essere molto pericoloso!-
-Si, Signora maestra! – dissero in coro.
La classe si addentrò nella boscaglia, sorpresa dalle mille
forme e dalle moltitudini di colori, era divertente fare una lezione
fuori! La maestra li guidava sicura per lo stretto sentiero con mille
raccomandazioni. Raggiunsero un ruscello arancione e lì si
fermarono. Per ascoltare, i bambini circondarono la maestra che
comunque parlava forte per farsi sentire da tutti.
-Questo fiume è il Fiume del Caramello Inverso. E’
chiamato così perché scorre dal mare fino alle
Montagne Fredde.-
Entusiasti i bambini guardavano l’acqua-caramello scorrere
rapida al contrario, portando via i sassolini che i più
monelli lanciavano dalla riva.
-In fila per due, forze! Dobbiamo ancora raggiungere la radura
– disse paziente la maestra –Fate attenzione quando
attraversate il ponte!-
Continuarono ad inoltrarsi seguendo il tracciato e passarono davanti ad
una stranissima Casa sull’ Albero. Il piccolo Gumball si
fermò un istante ad osservare la complessa geometria
dell’ architettura.
-Sai che lì ci abita un demone? – disse un suo
compagno di classe che amava terrorizzarlo.
-Non è vero!- rispose –Lo dici solo per
spaventarmi!-
-E’ tutto vero invece! Si dice che abbia gli occhi color
sangue e i denti appuntiti come coltelli!- ghignò. Vedendolo
impaurito proseguì – Si dice anche che la notte si
possano udire i lamenti delle sue vittime e i suoi malefici ululati!
– Decise che era abbastanza, poi però gli
balenò un’ idea in testa. –Ehi Gumball!
Andiamo a vedere!- Afferrò il braccio del Principino e lo
trascinò fino alla base dell’albero.
-A..aspetta!- gridò ma l’altro lo derise
–Sei solo un fifone!-
-Non è vero!- Tento di difendersi quello.
-Non è vero, non è vero!- Lo
prese in giro, scimmiottandolo –Allora dimostralo, la porta
è aperta! Entra se hai coraggio!-
La porta si aprì, cigolando in modo sinistro.
-N…Non possiamo andare lì dentro- Il piccolo
Gumball si mise tra lui e l’uscio.
-Chi ha detto che saremmo entrati insieme?- Disse ridendo, spinse il
Principino e con una linguaccia chiuse la porta, correndo poi dietro i
suoi compagni.
Il povero Gumball non riusciva più ad aprire la porta,
disperato sbatteva i pugni sul uscio facendo un gran fracasso, ma
niente, i suoi compagni erano andati via lasciandolo lì da
solo al buio.
-Guarda guarda, abbiamo un piccolo intruso qui- disse una voce
femminile proveniente dall’ombra che in quella stanza regnava
sovrana. Gumball si girò terrorizzato e si
ritrovò davanti una strega con gli artigli protesi verso di
lui e lo sguardo minaccioso. Fu troppo per lui, che lanciò
un urlo terrorizzato e svenne.
- -
Era
sicuro che qualcuno l’avesse spostato, sentiva delle voci ma
non voleva aprire gli occhi per nessun motivo.
-L’hai spaventato Ashley!- disse una voce maschile
–Mi hai tolto tutto il divertimento- sbuffò.
-Ma non ho fatto niente!- disse la stessa voce che aveva sentito prima
di svenire, la strega che da quel che aveva capito si chiamava Ashley.
Si arrischiò ad aprire un occhio per guardare la scena. La
voce maschile apparteneva ad un ragazzo molto pallido con i capelli
neri, che stava svolazzando. Spalancò anche
l’occhio destro, eh sì stava proprio volteggiando
in aria! E sottosopra!
-Certo! Ma se è anche svenuto!- disse indicandolo
– Io volevo divertirmi e giocare con lui!-
-Ma se avrà cinque anni al massimo! E poi te lo giuro
Mar-Mar, non ho fatto un bel niente- soffiò sulle unghie
appena smaltate di giallo- sarà che sono troppo carina-
disse scrollando la chioma candida.
-Oppure è stata una delle tue magie
–continuò lui inarcando un sopracciglio.
Continuarono a battibeccarsi ma lui non ci fece più caso,
non voleva rimanere un minuto di più, doveva fuggire! Si
alzò piano, senza fare il minimo rumore, raggiunse le
scale…
SBAM!
Era così concentrato che non si accorse di una piega del
tappeto, cadde a terra sbucciandosi un ginocchio. Trattenne uno
strillo, nell’altra stanza predominava il silenzio. Si fece
piccolo piccolo, mentre un’ ombra si allungava verso la sua
direzione. Chiuse gli occhi rassegnato al suo destino.
-Ehi tu!- qualcuno gli stava tirando la maglietta, aprì gli
occhi ritrovandosi davanti un bambino di circa la sua età
-Chi sei?- chiese inclinando la testa
-M..Mi chiamo Gumball- quel bambino non sembrava pericoloso e
assomigliava parecchio al ragazzo volante, forse era il figlio? Si
accorse di essere ancora disteso per terra, perciò si
alzò – I..invece tu c..chi sei?-
Il bambino ignorò la domanda –Gumball. Che nome
complicato! Ti chiamerò Bubba invece- disse annuendo,
spalancò gli occhi cremisi e disse –Fa male?-
indicando poi il ginocchio sbucciato.
-Non molto in verità è solo un po’
fastidioso- Gumball indietreggiò piano, quei due potevano
arrivare da un momento all’altro!
-Allora puoi giocare!- disse contento poi gli prese la mano e
impaziente la strinse scuotendola -Andiamo!- disse poi e lo
trascinò giù per le scale, spalancò la
porta e un raggio di sole li sfiorò.
-Oh, aspetta!- corse nella stanza accanto, prese un enorme cappello e
se lo mise in testa –Tieni! – disse poi porgendogli
un cerotto rettangolare. Gumball ringraziò e
applicò il cerotto sul ginocchio. “Che strano
bambino” pensò “ è
così pallido da sembrare malato e invece è pieno
di energie!” Gli sorrise.
Come se gli avesse letto nella mente, Marshall gli afferrò
il braccio e lo trascinò fuori dalla porta -Forza, andiamo a
giocare!- disse poi lo guardò da sotto il cappello con un
enorme sorriso - A proposito io sono Marshall. Marshall Lee -
- -
Trascorsero
il pomeriggio nel bosco, inseguendo gli animali, arrampicandosi sugli
alberi e a rincorrersi. Passato lo grande spavento Gumball si
divertì molto, anche se il bosco lo preoccupava parecchio,
non aveva paura perché Marshall non lo lasciava mai da solo
neanche per un istante.
-Gumball! Grazie a Glob! Ti abbiamo cercato dappertutto!- La maestra
spuntò nella radura in cui loro due stavano giocano, insieme
a tutti i suoi compagni. Aveva una faccia spaventatissima! Lei gli
corse incontro e lo abbracciò – Non allontanarti
mai più!- lo redarguì –Il bosco
è pericoloso soprattutto se si è da soli e sta
calando il buio! Non sai mai chi potresti incontrare!-
-Ma io non sono solo- disse il piccolo Gumball e indicò un
punto nella radura – c’è lui con me!
– disse sorridendo.
-Tesoro caro- disse guardandolo negli occhi –Qui non
c’è proprio nessuno. –
Gumball si girò, ma la radura era deserta. –N..non
capisco – disse avvilito – lui era qui, Signora
maestra, con me. –
-Va bene – disse lei, scoccandogli una strana occhiata
– e com’è fatto?-
-E’ alto un po’ più di me, è
pallido, ha i capelli neri e gli occhi rossi e … e due
piccoli canini che sporgono ai lati della bocca- disse allegro
– indossa un buffo cappello che gli copre la faccia, una
felpa nera a maniche lunghe. – Concluse con un sorriso. La
maestra scosse la testa preoccupata. Forse aveva preso troppo sole.
-Gumball è meglio andare.- Lo prese per mano anche se lui
tentò di scappare riluttante all’idea di andare
via senza il suo nuovo amico. Lei serrò la presa,
radunò gli altri bambini e li spinse gentilmente fuori dalla
radura con lo scopo di riportarli a casa.
Sul ramo di un albero, un pallido bambino aveva osservato la scena in
silenzio. Aspettò il buio e poi sorrise.
- Hai giocato abbastanza per oggi Mar-mar?- l'albina
sbadigliò sonoramente.
Il bambino la guardò divertito – Lo sai che non mi
stanco mai di giocare- ghignò.
-Non si è neanche accorto che vi seguivo e tu sei stato
abile a riportarlo indietro, io avrei preferito spaventarlo a morte.-
-A spaventarlo ci hai già pensato tu- puntualizzò
– e poi – il bambino si trasformò in un
ragazzo – dovresti sapere che questo bosco può far
perder il senno a chi ha smarrito la strada. È un luogo
terrificante soprattutto di notte. –
Volò giù dall’albero guardando il cielo
notturno –Un luogo terrificante pullulato da esseri demoniaci
- latrò per salutare la luna - e anche molto
pericoloso –
concluse ridendo.
~Angolo dell’autrice ~
Ehilà! Finalmente ho avuto tempo per rivedere le storie che
ho scritto (tre in tutto) e di scriverne una nuova, di
all’incirca 5000 parole.
Non so ancora se riunirle e fare una serie o lasciarle sparse
nell’universo delle Fanfiction xD
Per fortuna ho avuto anche il tempo di guardarmi le quattro serie di
Adventure Time, capire meglio la storia e come interagiscono tra loro i
personaggi.
Boh, che dire, mi sto divertendo un mondo a scrivere Gumlee e spero di
migliorarmi man mano che andrò avanti.
Detto questo… Spero vi siate divertiti a leggere questa
storia almeno quanto io mi sono divertita a scriverla ;)
Come al solito, sono aperta a critiche e suggerimenti quindi, forza! Parlate Scrivete!
:D
Un saluto a tutti gli avventurieri ;)
EiryCrows o Eiryna Nemesis of The Crows
P.S.
~Nightmare~ non è scomparso. Semplicemente non mi piace
più il modo in cui ho scritto la storia, perciò
la riposterò solo dopo averla modificata per bene.
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