Conforto

di Prof
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Conforto








Uno scossone del carro più forte di tanti altri riporta bruscamente Jean alla veglia, strappandolo a un sonno inquieto e pieno di incubi.
Apre gli occhi su un cielo al tramonto, nuvole che sfrecciano veloci sopra il suo sguardo ancora confuso. Tutt'attorno è lo scalpicciare di cavalli al galoppo e ruote di carri pesanti che solcano strade sterrate, come quello sul quale è stato lasciato.

Sospira, permettendosi di accarezzare una pallida sensazione di sicurezza (è più che altro un'illusione, ma bisogna pure sapersi accontentare); nemmeno ci prova a tirarsi su a sedere, ché tutto il suo corpo è un fascio di dolore, e la testa gli pulsa così tanto da non essere sicuro di non svenire non appena abbandonata la posizione sdraiata.
Sta persino pensando di ricadere nell'incoscienza - tanto rimanere sveglio in quelle condizioni è puramente inutile, e se proprio un gigante deve venire a divorarlo forse è meglio che lui continui a dormire - quando un secondo scossone del carro porta a far scivolare morbidi capelli contro la sua guancia.

Jean si volta, pronto a reclamare il suo spazio vitale con tutta la veemenza del caso, e si ritrova sotto il naso un Eren addormentato, calmo come solo da incosciente può essere (a parte quando diventa titano, ma quello è un altro discorso, totalmente). Sul viso porta ancora i solchi della trasformazione, ma è l'espressione tesa e sofferente a catturare l'attenzione del ragazzo.
Lascia perdere l'iniziale intenzione di spingerlo via con malagrazia, e in un moto che non sa spiegare egli stesso per primo porta la mano a carezzare il viso di Eren; ha il volto caldo, così come lo è tutto il corpo. Non si risveglia, ma distende appena i tratti, più rilassato dal contatto gentile.
Jean gli sistema alcuni ciuffi scuri di capelli sulla fronte, prima di ritirare la mano e nasconderla sotto la cappa; cerca quella di Eren, e la stringe intrecciando le loro dita.

L'ultima cosa a cui bada attenzione, prima che la stanchezza lo trascini di nuovo in un lungo sonno senza sogni, è il tiepido sorriso che si distende sulle labbra di Eren.










Note: ispirata a queste fanart
E niente. Volevo scrivere qualcosa su loro due perché sono troppo belli. ;v; E perché ho bisogno di fluff. ;v;  Ho già detto che sono belli?




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