Libertà

- Tu non capisci! - gridò furiosa oltre ogni dire. - Non mi importa nulla del denaro e me ne frego della nave. Quello a cui anelavo era la libertà. - Prese un lungo sospiro per calmarsi e continuò. - Non è stata l’oscurità dell’universo a liberarmi, non era il vento che cercavo fra i miei capelli. Quello che ho sempre bramato eri tu. Amare te è stata la mia liberazione, volevo che le tue dita si perdessero nelle mie ciocche bionde mentre le tue labbra mi baciavano. Questo, solo questo avrei voluto. - Una sola lacrima rabbiosa sfuggì al suo controllo.

Il Capitano la guardò con il suo solito fare stoico. Yuki si sentiva così stupida, non era un comportamento adeguato al primo ufficiale dell'Arcadia. Non sapeva a cosa era dovuta quella crisi isterica, forse allo spavento di qualche ora prima, durante l’attacco aveva davvero avuto paura di perderlo. Un’idea sciocca, in fondo stava parlando di Harlock, ma il suo sentimento cresceva, giorno dopo giorno. Preoccuparsi per l’uomo che amava, quello si che era un comportamento normale. Passarono dei lunghi secondi prima che il Capitano facesse la sua mossa. Nella mente di Yuki ormai rimbalzavano pensieri di ogni genere e natura, stava per andarsene, quando la forte mano guantata la costrinse a fermarsi. Il suo sguardo si incrociò con quello di Harlock, che non perse tempo e la baciò. Senza una parola e senza preavviso; in fondo era proprio questo che amava di lui, anche se pensava di conoscerlo lui sarebbe sempre stato in grado di stupirla.