Claude

di DraGiuppy
(/viewuser.php?uid=521676)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


~~
Claude

Il grido era forte,schiumante,formidabile. La voce sciabordava fuori dalle viscere di Claude senza che alcuna forza di questa natura immane potesse porvi ostacolo, e senza che nemmeno Claude potesse porre alcun limite alla passione che lacerava tutti i tessuti del suo corpo da mesi. Piegato all'indietro,le mani aperte e l'espressione straziata del condannato a morte che riceve il primo colpo di una lunga serie, gli occhi quasi chiusi, il naso arricciato,le sopracciglia che si incontravano sopra il naso più in alto che mai.
Piano,il corpo di Claude iniziò a riprendere la calma infernale della quale tutti i disperati prima o poi sono preda,accartocciandosi su se' stesso sul pavimento bagnato della cella,mantenendo l'espressione martoriata e accasciandosi in maniera ancora più evidente,con la testa in giù, gli occhi a terra,i pochi capelli grigi sugli occhi.
Ancora più sconvolta,distrutta e terrorizzata era Esmeralda,accucciata su se' stessa in un angolo buio dietro la scala che congiungeva la cella con il piano superiore,attraverso la botola, e che era ora illuminata di una luce innaturale e abbagliante (del colore che noi fortunati definiremmo 'giallo Van Ghogh' o 'giallo disagio').
Claude ripetè la sua amara e misera parte in questa vicenda,con uno slancio formidabile in un estremo scatto di disperazione, andando verso Esmeralda e scuotendole le spalle sopportando le grida disperate di lei che sentiva le mani di Claude non dissimili da pinze arroventate sulla sua pelle.
-'Voi mi avete fatto vostro con la forza di un demonio! E io! Io! Non vivo più,io! Capite o no, che io vi amo! Vi amo! Vi amo!'-
Lo aveva ripetuto tante volte che Esmeralda non avrebbe potuto contare, appoggiata al muro scuotendo in segno di no la testa rivolta all'indietro, con i capelli spettinati e sconvolti che scoprivano il volto, i vividi occhi rigati dalle lacrime che pulivano le guance luride lungo il loro corso. Le braccia cadenti lungo il corpo,le ginocchia strette contro il petto in una contrazione nervosa e innaturale.
-No!No!No!-
Andava ripetendo nel pianto.
Claude si scosse,vedendola. Tolse le mani tremanti paurosamente dalle spalle sudicie, si spolverò la  tonaca nera, si rimise in piedi, e riassunse l'atteggiamento austero che aveva solitamente.
Ma gli occhi nascondevano una lacrima minuscola,tremolante,invisibile nell'azzurro chiaro dell'iride. E le labbra erano ancora dischiuse lasciando l'aria correre tra i denti bianchi.
Mantenne la calma apparente. In attesa.
-Phoebus...-
Mormorò in un soffio Esmeralda,per poi chiudere gli occhi piegando la testa da un lato. Altre lacrime rigarono le guance sporche che Claude tanto avrebbe voluto baciare fino a consumare.

-Se è così che stanno le cose...-

Sputò le parole sdegnoso,Claude,quasi Esmeralda l'avesse tradito e lui l'avesse colta sul fatto.
Corse su per i piccoli gradini di legno in preda al dolore e al fuoco nero che lo divorava dalle viscere.
Lasciava Esmeralda al buio, sulla pietra umida,sudicia,vestita di una leggera vestina di cotone di scarto,inadatta al gelo patito.
Ma la sua pelle non sentiva nulla, non tremava più,non sanguinava più,non prudeva più. Era rimasta immobile con la bocca socchiusa e gli occhi vividamente spalancati. Un'ultima lacrima scorse giù dal suo occhio. Poi più nulla.

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2411407