Ciao a tutti! State
bene?
*i due lettori
ricambiano con un cenno*
Ecco a voi una mia
creazione fresca fresca, portata a termine in pochissimi giorni di
repentina ispirazione. Lo so, dovrei finire di postare quella
cag… ehm, quella long intitolata Mann gegen Mann, ma al
momento sono più concentrata nel produrre cose nuove, e sto
lasciando un po’ da parte quel papiro di ingenuità
PWPosa.
Ritorno con una shot
puramente Thivian, senza inciuci à la Beautiful, o altre
cose strane. Spero che vi piaccia, anche se questa volta non
è zozza, e vi auguro buona lettura.
Unico avvertimento: se
siete particolarmente sensibili, munitevi di fazzoletti, anche se, a
rileggerla, mi sembra che non emani neanche un decimo dei feelings che
dovrebbe scatenare.
La storia è
basata su questa
canzone, che
a mio parere è bellissima. Mi chiedo ancora come faccia ad
essere solo una B-Side dell'edizione giapponese del loro terzo album
(cari Lovex, sappiate che, la prossima volta che mi combinate una cosa
del genere, vi picchio).
Oh già, che
oca, dimenticavo il solito disclaimer: i personaggi non mi
appartengono, i fatti qui narrati non sono mai realmente successi, e
non scrivo per amor della pecunia.
Without a cause
Non posso credere che
tutto ciò sia successo. Ti sono qui accanto, e prego ad
occhi serrati e pieni di lacrime; l’angoscia di perderti mi
stringe il cuore in una morsa dolorosa. Se solo potessi essere sicuro
che tu mi senta…
Invece devo fare i
conti con il tuo forzato silenzio, e delle carte, che non avrei mai
voluto avere tra le mani. I documenti in cui tu delegavi a me la
facoltà di scegliere tra la vita e la morte, nel caso tu non
fossi stato in grado di comunicarlo direttamente.
Il fatto che ci siamo
lasciati urlandoci le cose peggiori non conta nulla. Non oserei mai
terminare la tua esistenza, nemmeno in uno di quegli accessi di rabbia
che mi prendono, quando ripenso alle ultime cose che ci siamo gridati,
e men che meno vorrei lasciarti eternamente attaccato a questi congegni
da TSO per una qualche vendetta.
Viv, perché
proprio a me? Io non avrei mai il coraggio di staccare quella spina. Ti
amo, e non fraintendermi, non vorrei mai che tu soffrissi inutilmente,
ma credo di non avere abbastanza sangue freddo per farlo. Rimarrei con
il rimorso a vita, perché in cuor mio avrei sempre la
speranza che tu ce la faccia.
Puoi capirmi, vero?
Ho paura di non aver
fatto in tempo a comunicarti quello che provo ancora per te, nonostante
tutto. La mia voce è solo un sussurro convulso e spezzato
dai singhiozzi, parole escono a fiotti tremanti e rotte in suoni poco
intelligibili: nella mia mente tutto ciò che rimane
è sconforto, e nelle mie orecchie risuona una musica triste.
I see surrender, I see defeat
On grounds of victory
And these moments turn
into memories
Screams into echoes
Vederti qui, immobile,
attaccato ad una macchina e con le braccia violate da flebo e cannule,
è come una sconfitta. È vero, quei maledetti
facinorosi sono stati allontanati, da un capannello di gente che
è intervenuta, chiamando la polizia e mettendoli in
fuga… e alcuni di loro sono anche già stati
riconosciuti e arrestati… o almeno così mi hanno
raccontato, quando mi hanno fatto riavere dallo svenimento…
ma la sensazione di impotenza, per non essere riuscito a proteggerti,
poiché sono stato messo subito KO dall’urto della
nuca contro il marciapiede, non mi dà pace.
Tu eri lì,
da solo contro cinque o sei, a difendermi strenuamente, mentre io
giacevo privo di conoscenza, finché il tuo fisico non ha
retto a tutte le percosse e ti sei accasciato di fianco a me.
E dire che non eri
nemmeno tenuto a farlo, dato che non ci parlavamo più da
giorni, ed entrambi avevamo espresso il desiderio di non volerci
più sentire. Anzi, ci eravamo appena incrociati sulla
strada, salutandoci a fatica, reprimendo tutte le emozioni,
perché volevamo dimostrare di essere duri e di non dipendere
l’uno dall’altro.
Invece no: se io sono
qua, che posso parlarti e pregare perché anche tu ti salvi,
devo solo ringraziare te… amore mio.
Posso chiamarti ancora
amore, vero? Anche se non abbiamo fatto ufficialmente pace, tutto
questo vale come un riavvicinamento? Dimmi di sì, ti prego.
I can see we're not perfect
There's a cause for every
effect
Riesaminando il nostro
comportamento, direi che siamo stati delle vere e proprie teste di
cazzo. Litigare ferocemente, fino a troncare, dopo esserci quasi messi
le mani addosso.
Tu e il tuo impuntarti
sulla questione di voler nascondere tutto, quando anche la cosa ormai
era palese.
Io e il mio essere
fisso sull’idea contraria, quella di vivere la nostra
relazione alla luce del sole, ingenuamente, senza tenere in conto
l’odio di tutti questi ignoranti qua in giro, che ci si
sarebbe potuto riversare addosso.
Ormai conoscevano me,
purtroppo, e infatti si sono rivolti all’inizio proprio
contro la mia persona; tu appena mi hai sentito urlare ti sei voltato,
e senza pensarci, sei giunto in mio soccorso. Mi sento in colpa,
Viv…
Se solo fossimo stati
in grado di capirci, al posto di alzare la voce difendendo ognuno la
propria idea, saremmo ancora uniti, e tutto ciò non sarebbe
successo.
Vorrei solo che si
potesse tornare indietro.
Vorrei solo chiederti
perdono.
Vorrei solo dirti che
ti amo.
There'd
be no sinners
If there would be no saints
Se non esistesse il
male, non esisterebbe neanche il bene. Ma tu, tutto questo male, non lo
meritavi. Perché nonostante tu sia - sì, voglio
credere che tu mi oda ancora, che non sono questi macchinari le uniche
cose che ti permettono di vivere - uno impulsivo, dalla testa dura e
dalla lingua svelta, che quando si infervora non capisce che rischia di
ferire le persone con le sue parole di fuoco, hai un cuore
d’oro, anche se lo nascondi sotto quell’aria
tenebrosa.
Perché tu,
sebbene abbia quello scudo, che potrebbe far pensare ai più
di essere uno snob che guarda tutti dall’alto in basso, sei
la persona più speciale che io abbia mai conosciuto.
L’ho
scoperto da quando ho avuto il coraggio di parlarti, fuori dalla scuola.
Ricordo come mi tenevi
timidamente la mano ai nostri primi appuntamenti, e non avevi mai il
coraggio di baciarmi, perché avevi il terrore di fare la
prima mossa. Il tuo sobbalzo, quando finalmente mi sono deciso io a
poggiare le mie labbra sulle tue, è stato impagabile, per
non parlare di come tu abbia preso sicurezza subito dopo.
Ti mancava solo
qualcuno che ti desse il “la”. Poi, a momenti,
stavamo per suonare tutta la sinfonia, su quella panchina del parco.
Sorrido amaramente al
ricordo. Dio, che ragazzo sei. Non potrei sopportare di perderti.
Se te ne vai, muore
anche una parte di me.
There's no jail without walls
No love without a cost
No war without loss
No tear that drops
without a cause
There is no fire without
smoke
No ashes without flames
I suoni di queste
diavolerie mediche sono snervanti. Non fanno altro che ricordarmi ogni
secondo che la tua vita è appesa ad un filo. Tuttavia, ad
ogni “beep” breve che si sussegue, tiro un sospiro
di sollievo. Il terrore di sentirne di prolungati è tanto, e
i miei nervi sono a pezzi.
Come se ne avessi
bisogno. Invece no, tutto quello di cui necessito è sentire
il tuo calore, sapere che ci sei, che questo che vedo non è
un corpo senz’anima, il cui motore batte ancora per
degli impulsi che nulla hanno a che fare con la vita.
Stando attento a non
farti male, ti prendo la mano gonfia e segnata da ematomi. È
così fredda… ma mi sovviene quanto fosse calda e
trepidante, quando decisa esplorava il mio corpo assieme alla sua
gemella.
Ti prego, svegliati.
Mi manchi tanto.
Non spegnerti come una
candelina… ho bisogno di te…
There'd be no sinners
If there would be no
saints
There's no jail without
walls
No love without a cost
No war without loss
No tear without a cause
No love without cause
No love without a cost
No war without loss
And no tear that drops
without a cause
I minuti ormai
sembrano ore, e ogni volta mi sento sempre più in gabbia,
come se ci separasse un muro invisibile e gelido.
“Non
c’è amore, senza un costo”
Non
c’è nulla di più terribile, di amare
una persona che da giorni non accenna a svegliarsi. I medici mi
rassicurano, dicendo che “le condizioni sono
stabili”, ma a me non basta. Forse non brillo per pazienza,
ma a me gli stillicidi, le agonie lente, quelle in cui ti sembra di non
vedere mai la luce alla fine del tunnel, fanno soffrire come non mai.
Da dieci giorni faccio
avanti e indietro dall’ospedale, quasi non mangio nulla.
Credo di essere già dimagrito, dato che ormai in questi
jeans ci ballo dentro, se non stringo la cintura fino
all’ultimo buco. La notte, quando sono a casa, non riesco a
dormire, tanta è la paura che tu possa andartene in completa
solitudine, senza qualcuno di caro al tuo fianco.
Per ovviare a questa
cosa, eccomi qui, per la terza notte consecutiva, accanto a questo
letto d’ospedale dalle lenzuola bianche, che rende ancora
più pallido il tuo incarnato. Nonostante tutto, il tuo viso,
seppur marchiato da lividi, rimane bellissimo, nella compostezza della
tua incoscienza. Accarezzo le guance tumefatte, passo il dito su quelle
labbra che non smetterei mai di baciare, nella speranza che tu avverta
qualcosa, che tu abbia una reazione, anche magari di
fastidio… qualsiasi segnale che mi faccia capire che sei
vivo andrebbe bene.
Invano.
Non riesco a smettere
di piangere… ho un disperato bisogno di sentire il tuo
cuore, Viv.
Avvicino ulteriormente
la sedia al tuo capezzale e, stando ben attento a non combinare
disastri con le varie cannule delle flebo, riesco finalmente ad
appoggiare la testa al tuo petto, che non rinuncio ad accarezzare fra i
singhiozzi.
È
così gradevole, sentire il battito regolare, anche se
debole, del tuo cuore…
Cause
and effect
You give what you get
***
Siamo
in sala prove, con il nostro ultimo brano, che ho scritto apposta per
te. Appena intono l’ultima strofa prima
dell’assolo, ecco che la porta della stanza si apre, e ci sei
tu, come un’apparizione angelica. I tuoi riccioli ribelli, i
tuoi occhi vispi, quel sorriso un po’ malizioso che mi fa
sciogliere ogni volta… ti avvii, zoppicando leggermente,
alla tua postazione, imbracci la chitarra e la connetti
all’amplificatore, e aspetti che riprendiamo con il brano.
Julian ti dà il via, e le tue dita iniziano a muoversi,
decise e sicure come non mai sul manico del tuo strumento, mentre
chiudi gli occhi e ti lasci trasportare dalla musica che tu stesso stai
creando e dalle emozioni che essa ti dà. L’assolo
più bello e commovente che io abbia mai visto, il segnale
del tuo ritorno, così, di sorpresa…
***
Mi sono
addormentato, col viso sul tuo petto. Noi cinque, la sala prove, il tuo
ingresso, la gioia di rivederti finalmente insieme a noi…
era tutto un sogno. Mi ritrovo catapultato in questa stanza buia che sa
di disinfettante, mentre i “beep” dei macchinari
sovrastano fastidiosamente il battito del tuo cuore, che pure
è l’unica cosa in grado di consolarmi e darmi
speranza ora.
Credo di stare
diventando matto.
Credo di aver sentito
il tuo cuore accelerare lievemente.
Mi metto in piedi, pur
con le gambe che mi pesano dalla stanchezza, e sfidando gli occhi che
minacciano di chiudersi di continuo, ti osservo con attenzione per
diverso tempo, per poter captare il minimo segnale di
ripresa… un gesto, una smorfia, un lamento…
Nulla.
Era solo
autosuggestione.
Sarebbe stato troppo
bello. Perché devo illudermi e torturarmi così?
There's
no jail without walls
No love without a cost
No war without loss
No tear without a cause
No love without cause
No love without a cost
No war without loss
And no tear that drops without a cause
Colto dalla
disperazione, crollo sulla sedia e, tremante, afferro di nuovo la tua
mano; non capisco se sono io, che mi sto aggrappando a te per non
cadere nel baratro di una crisi di nervi, oppure se sto cercando di
strapparti alle grinfie di un’oscura forza invisibile che
cerca di portarti via.
La tengo serrata,
convulsamente, nella mia, finché non sobbalzo dalla
sorpresa, al sentire che tu ricambi debolmente la mia stretta.
Non era suggestione,
allora.
Sei vivo. Ti stai
riprendendo.
Le lacrime scorrono
ancora più violente di prima sul mio viso, ora non
più per lo sconforto, ma per la gioia di averti ancora qui.
“Mi fai
male, Theon” - la tua voce, anche se fioca, è
quanto di più gradito possa arrivare alle mie orecchie,
stanche di quei monotoni “beep” dei marchingegni
del TSO.
Mi rendo conto di aver
stretto troppo la presa intorno al tuo povero polso, e la allento
immediatamente. Perdonami, per aver schiacciato un attimo quella
cannula.
“Scusami,
Viv… e non solo per la mano adesso, ma proprio per
tutto…” - mormoro in un soffio, con la voce rotta
dai singhiozzi - “se solo fossimo riusciti a non urlarci
addosso, dicendoci cose orribili, se solo fossimo stati in grado di
ascoltare l’un l’altro… saremmo rimasti
uniti, e non avresti rischiato la vita. Ti chiedo perdono,
Viv…”
“Shh,
Theon… è tutto ok, adesso. Mi
riprenderò. Abbiamo sbagliato tutti e due, lasciarci con
l’amarezza di… tutte quelle cattiverie…
è stato terribile. Volevo fare l’orgoglioso del
cazzo, salutandoti a malapena… ma quando ti ho visto nei
guai, è come se si fossero annullate tutte le offese; ho
capito che, nonostante tutto, ti amavo, e come tu avevi bisogno di me
in quel momento, io avevo bisogno di te…” sussurri
tutto d’un fiato, quasi febbrilmente, tenendo ancora gli
occhi chiusi.
“Sei stato
incosciente. Da solo, contro cinque o sei persone… per
difendere una persona che pochi giorni prima ti aveva coperto di
ingiurie. Mi hai salvato la vita, maledetto pazzo. Io,
invece…”
“…l’hai
salvata a me. Io non potevo risponderti, ma ti sentivo. Avvertivo ogni
tuo movimento, e anche la presenza degli altri, durante la
giornata… ma il mio corpo semplicemente non rispondeva. Tu,
con il tuo continuo stuzzicarmi, mi hai tenuto in vita, hai impedito
che io scivolassi… verso l’abisso.”
Sospiri, avverto la
fatica nel proferire queste parole. Vorresti dire altro, ma non riesci:
stai tranquillo, tesoro… rilassati, hai bisogno di
recuperare le forze. Solo, lascia che io ti esprima un mio desiderio:
è urgente metterlo in chiaro.
“Viv…
non so se tu sia d’accordo o meno… ma mi
piacerebbe che mettessimo una pietra sopra al nostro
litigio… e tornare insieme, come se nulla fosse
successo” butto fuori, mentre ti accarezzo le braccia, che
finalmente hanno ripreso un po’ di vigore.
Il tuo annuire stanco
mi riempie il cuore di felicità; non posso fare a meno di
slanciarmi verso di te, ben attento a non farti male, e baciarti come
non ho più fatto da quel triste giorno. Ricambi con gioia,
finché, troppo presto rispetto ai nostri soliti ritmi, non
rimani senza fiato.
“Scusa,
dolcezza… sono proprio esausto: ah, ma non vedo
l’ora di uscire da qui… mi rimetterò in
forze.” - fai per sollevare una mano, sfiorandomi lievemente
la guancia- “Ti amo, Theon…”
“Anche io ti
amo, Viv. Ora riposati… ci vediamo domani.”
Ti mando un bacio
dalla distanza, prima di uscire dalla camera.
There's no tear without a cause
There's no tear without a
cause
All’uscita
dall’ospedale, altre lacrime di gioia si riversano senza posa
sulle mie gote. Ora devo avvertire anche gli altri… voglio
organizzare una festa di bentornato al nostro chitarrista.
Stavo perdendo un
ragazzo speciale, ma grazie a un miracolo, l’ho ritrovato, e
ci amiamo più di prima.
Grazie di esistere,
Vivian.
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