Ciclamino

di cecchino_2028
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chetamente:

Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasialegalo con l’intelligenza del cuore.Vedrai sorgere giardini incantatie tua madre diventerà una piantache ti coprirà con le sue foglie.Fa delle tue mani due bianche colombeche portino la pace ovunquee l’ordine delle cose.Ma prima di imparare a scrivereguardati nell’acqua del sentimento.
Alda Merini

Ciclamino

 
Trisha si sistema il polsino della camicia bianca, tirando appena anche la giacca, così che scopre il bracciale di diamanti, mentre l’ascensore segna l’arrivo agli ultimi piani, e l’uomo dietro di lei sorride piano. La donna si volta un attimo prima che le porte si aprono e finalmente riconosce la persona che ha fatto tutto il viaggio dietro di lei, gli sorride appena, dolcemente, mentre un ricordo si fa spazio nella sua mente.
È una limpida e soleggiata giornata di aprile, la piccola casa in campagna dei genitori di Trisha ulula delle grida e delle risate dei bambini, ma la festeggiata è sdraiata sulla paglia, le trecce scomposte e dei ciuffi di capelli sfuggiti all’elastico. Ryan è seduto accanto a lei, delle strisce colorate in mano ed un filo tra le labbra, mentre Trisha guarda il suo aquilone con aria triste. «Non preoccuparti, Trisha, lo aggiusto io!» la rassicura il bambino. Trisha gli sorride felice ed arrossisce, mentre poggia un lieve bacio sulla bocca del bambino, mentre le sue gote divengono ciclamino per la vergogna, come quelle di Ryan.
L’uomo dietro di lui le cede il passo cortese, Trisha esce dall’ascensore, lasciandosi dietro una scia di profumo che sa ancora di paglia e primavera, come il giorno del suo compleanno di quasi vent’anni prima. Ryan la raggiunge sulla porta dell’ufficio del caporedattore, la affianca e le mormora «L’aquilone è mai volato?». Trisha sorride, comprendendo che anche lui l’ha riconosciuta e gli accarezza piano la guancia ispida di barba, posandogli un bacio e – sorprendentemente – entrambi si colorano di ciclamino. 

 





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