GB
Yellow.
Charapter one.
"The
truth is I got lost without you."
"Niall..." No.
"Niall, dai." No.
Una carezza sulla guancia.
"NIALL!" ed in un nano secondo la mia faccia si ritovò a
salutare il pavimento. Ora
lo picchio.
Era
quasi la fine di marzo e stavamo registrando il nuovo album "Midnight
Memories", mentre continuavamo a spostarci nelle arene di tutto il
mondo, finendo il Take me home tour.
"Liam, che vuoi?" sussurrai ancora sul pavimento, mentre mi
rannicchiavo su me stesso, infreddolito. Odiavo essere svegliato, poi
in quel modo rischiava la flagellazione. Maledetto Payno.
"Devi finire di registrare Half a heart... ah, adoro quella canzone." sospirò
con i calssici occhi sognanti.
"Dimmi quale non ti piace, che facciamo prima..." dissi alzandomi, e
dirigendomi verso il bagno per lavarmi i denti.
"Che ore sono?" chiesi mentre mettevo il dentifricio sulle spazzole,
ancora mezzo assonnato.
"Primo, quello è lo spazzolino di Lux. Secondo, le due e
venti di mattina." mi stroppicciai meglio gli occhi e osservai bene lo
spazzolino. Rosa con i brillantini e una dolcissima scritta
stropicciata che diceva "Lux". Poggiai
lo spazzolino e presi il mio. Le due e venti di mattina, cazzo. Spero
che almeno quando uscirà il film le fan lo apprezzeranno.
Posai lo spazzolino e mi diressi verso il comodino. Lo
aprì.
"Che ci facevi in piedi?" chiesi, mentre si sedeva su una sedia.
Spostai i calzini e finalmente trovai quello che cercavo.
"Era il mio turno di registrazione e visto che ora è il tuo,
mi hanno mandato a chiamarti." Aprì il pacchetto, presi una
sigaretta e l'accesi.
"Paul ti uccide se ti vede." si passò una mano tra
i capelli, sapendo che non me ne importasse niente.
"Fanculo Paul..." sussurrai mentre mi infilavo un paio di pantaloni
della tuta.
"Niall..." iniziò con la sua ramanzina, ma lo troncai
all'inizio.
"Con chi vado?" Speravo di essero solo, perchè con quel tipo
di canzone l'ultima persona con cui vorrei essere andato era...
"Harry." feci un profondo tiro prima di rilasciare il tutto dal naso e
poggiarmi alla parete.
Harry, Harry Styles.
Non c'è molto da dire... beh, in realtà
sì, ma non so da dove iniziare, nè finire.
Sono innamorato di lui dalla prima volta che l'ho visto in
tv, credo. Perchè mentre cantavo So sick, l'unica cosa a cui
riscivo a pensare era la sua testa riccia, le sue fossette e la sua
voce. Perchè amo quando mi abbraccia quando sono nervoso.
Perchè amo come riesce a gestire i miei sbalzi d'umore,
rispetto ai ragazzi. Perchè amo il fatto che quando ride o
mi guarda anche solo pochi secondi, sono incantato. E' il mio
tabù, il mio enigma. E' l'esplosioni di colori sul
mio foglio bianco. E' il paradiso sulla terra. Forse puoi capirmi? Non
so.
Perchè amare Harry è come sdraiarsi sulla strada
durante un acquazzone e aspettare di ammalarsi. Come cercare di trovare
un qualcosa di logico nella pazzia. Come un suicidio per cui morirei
ogni giorno. E credo non sia normale amare una persona così
tanto.
E
ovviamente Liam lo sa, come il resto della band, tranne lui. Ho sempre
così tanta paura che possa scoppiare a ridere se glielo
dicessi, scompigliandomi i capelli e sussurrandomi di smetterla di fare
certe scommesse con Louis.
"Niall, lo so che potrà essere difficile dire quelle parole
con Harry davanti ma..."
"Stai tranquillo, Liam. Ce l'ho fatta con More than this e ci riesco
ogni sera con Little things; ce la posso fare anche con questa." lo
fermai di nuovo. Venne ad abbracciarmi. Lo strinsi forte.
Liam aveva imparato a scoprirmi lentamente; conosceva ogni mia
sfaccettatura. Era inutile fingere che andasse tutto bene. Sapeva che
provavo a fare il ""duro"", ma che non faceva per me. Sapeva che ero
debole come un pungo di sabbia al vento.
"Vuoi che ti accompagni, Nì?" chiese genitlmente, sapendo
che sicuramente sarei crollato. Scossi la testa...dovevo affrontare la
cosa.
Misi una maglietta a maniche corte, gettai la sigaretta nella tazza del
gabinetto e mi avviai verso "lo studio di registrazione" improvvisato
con due materassi e alcune tende. Entrai piano, notando che non c'era
nessuno. Mi sedetti su una sedia, aspettando che qualcuno si facesse
vivo.
Dopo un paio di minuti, mi alzai e impreda al nervosismo incominciai a
fare avanti e indietro per la stanza, ripetendo mentalmente le parole
della canzone. Forse se stringevo un altro po' i pungi, le unghie
sarebbero penetrate nei palmi.
All'improvviso mi sentì toccare la spalla e sobbalzai.
Sentì una piccola risata e subito dopo vidi un sorriso da
contorcersi lo stomaco. Harry era arrivato.
"Buongiorno, biondo." disse sorridente, abbracciandomi. Chiusi gli
occhi e ispirai segretamente un po' del suo profumo dalla maglia. Avrei
potuto morirci in quel modo.
"Ciao." dissi solo abbassando lo sguardo e arrossendo un po', senza
farmi vedere.
"Come stai?" chiese, sistemandosi sulla sedia.
"Benissimo, tu?" Bugia numero uno. Alzò
lo sguardo. La mia mente incominciò a sbarellare, come una
bussola imbrogliata da una calamita. Era bello come il sole.
"Bene... sì, bene." bisbigliò con la sua solita
voce roca, così profonda da cospargermi di brividi. Ma la
sua faccia diceva tutta un'altra cosa, così agì
di getto.
Mi avvicinai piano e strinsi le braccia intorno al suo collo; dopo un
po' sentì le sue intorno al mio petto e il suo corpo scosso
dai sighiozzi.
Non penso ci sia cosa peggiore. Avrei voluto averli io i suoi
dolori, avrei voluto io piangere le sue sofferenze.
Gli passai una mano tra i ricci, accarezzandoli piano.
"Hazza...?" tremò la mia voce.
"Stai zitto." singhiozzò mentre mi stringeva più
forte.
Di solito non era mai così initmo con me, il che mi fece
sentire ancora più impotente.
"Non... non piangere, ti prego." gli sussurrai piano, mentre asciugavo
le piccole lacrime.
Sorrise lievemente e tirò su col naso.
"Hai mai provato quella sensazione di smarrimento, confusione? Tipo
quando, mentre sogni senti quel vuoto, come se stessi per cadere e
allora ti svegli col cuore che ti sta per spaccare la gabbia toracica?"
Annuì tristemente.
"Moltiplicalo per cento." abbassai la testa, torturandomi le mani.
"Che posso fare? Che posso fare per non farti stare così?
Vuoi che ti porto da mangiare? Vuoi bere? Vuoi che ti lascio solo? Vuoi
prendermi a parolacce? Fallo."
"Niall mi fai scoppiare la testa se conti..." iniziò
massaggiandosi le tempie.
"La smetto, giuro." sussurrai, abbracciandolo. La mia voce
tradì una nota di esasperatezza.
Pianse di nuovo e ancora più forte; misi le mani
nei capelli. Mi guardai intorno: ero nel panico. Squadrai la stanza
quando notai una chitarra appesa al muro. Corsi a prenderla mentre
sentivo ancora i singhiozzi di Harry. Forzai i chiodi e
riuscì a staccarla, così lo raggiunsi veloce e mi
misi con la gambe incorciate, seduto sul pavimento. Mi guardava
leggermente stranito e le lacrime non smettevano ancora di disperdersi
veloci sui suoi zigomi.
L'accordai un attimo e incominciai a suonare Little birddi Ed
Sheeran, sapendo che era la sua preferita. Mentre le mie mani si
muovevano veloci sulle corde, incominciai a cantare.
Più la canzona andava avanti e più
sorrideva, cosa che mi riempì di gioia. Sorrisi a mia volta
e intonai con gli occhi incastrati ai suoi:
"But if I kiss you, will
your mouth read this truth?
Darling how I miss you, strawberries taste how lips do..."
Rise piano e inziò a cantare con me; saremmo
potuti scomparire in quella stanza, in quel momento.
Se mi avesse amato di serate gliene avrei fatte finchè le
mie mani non si sarebbero sgretolate sulle corde; lo avrei fatto
sentire perfetto, se solo... mi avesse amato.
Passarono quei tre minuti e finì di suonare la canzone.
Stava per parlare quando Buddie, l'uomo che dirigeva tutte le
attrezzature, irruppe nella stanza.
"Buongiorno
ragazzi, scusate il ritardo ma ha chiamato mia moglie e sapete
com'è quando suc...Niall! Che diamine?!" disse -
(urlò) - riferendosi alla chitarra.
"M-mi dispiace, io..." boccheggiai.
"Non importa! Vai dentro che dobbiamo cominciare, siamo nel
più massimo ritardo!" risi.
Era sempre quella la sua frase, "nel più massimo
ritardo!"; non si poteva sentire. Con suo accento
scozzese, poi.
"Okay!" sogghignai.
Mi alzai e in fretta riposai la chiatarra alla parete, ma prima di
entrare nella cabina chiesi
"Uhm, possiamo spegnere le luci? Giusto per creare
l'atmosfera." Bugia
numero due. Volevo spegnere le luci in caso fossi
scoppiato a piangere.
"Vado." Disse solamente Harry. In quel momento, se è
possibile, lo amai più che mai.
Entrai, sistemando bene le cuffie e concentrandomi più che
altro sull'intonazione. Prima che si spegnessero le luci, diedi il via
a Buddie e ricevetti due pollici alzati e un sorriso da Harry. La mano
incominciò a tremare.
Appena partì la musica, le gambe stavano quasi per cedere e
avrei potuto piangere anche in quel momento. Presi un bel respiro,
chiusi gli occhi e cominciai.
"Thought I tried to get
to out of my head..." prima lacrima. "...the truth is I got lost without
you." seconda lacrima. "...and since then I've been waking
up to, only half of blue sky..." ormai le lacrime
viaggiavano libere sulle mie guance, mentre il mio pensiero fisso era
Harry, i suoi occhi verdi, il suo sorriso e i suoi ricci. "...candid there, but not quite. I'm
walking around with just one shoe..." presi tutto
il coraggio che avevo e cantai l'ultima strofa. "...I'm half a heart without you."
e mentre le note degli strumenti e la voce già registrata di
Zayn con i suoi "without
you, oh without you!" mi riempivano le orecchie,
mi asciugai le lacrime velocemente. Volevo andere via. Volatilizzarmi.
La musica mi aveva sempre riparato; fin da piccolo, era stata sempre
una valvola di sfogo, ma in questo momento, mi stava uccidendo.
Harry riaccese le luci e quando alzai la testa per salutare tutti con
un "ciao" generale, mi senti contro il suo petto profumato.
Mi avrebbe ucciso, lo sentivo.
"Grazie di tutto, Niall. Ti voglio tanto bene." E io ti amo.
Sorrisi timadamente e mi avviai verso l'uscita.
Avrei voluto piangere ancora e ancora, fino a prosciugare tutti i
liquidi presenti nel mio corpo. Amavo quel ragazzo più di
qualsiasi cosa, e lui mi vedeva come un "ti voglio tanto bene".
Avevo bisogno di Liam, in quel preciso istante. Avevo bisogno di
parlargli, sfogarmi. Credevo si annoiasse ogni volta a sentire le mie
storie, ma non sapevo che altro fare.
"Ehi, Horaaan!" mi gridò dalla fine del bus.
"Paaayno!" urlai a mia volta.
"Vuoi abbassare la voce? Ti sentiranno tutti!" rispose quattro volte
più forte.
"Testa di minchia, stai gridando quanto me!"
Ricevetti un grazioso dito medio e un gesto che mi incitava a venire
verso di lui.
"ORA CI SFONDIAMO SU GTA!"
Risi, raggiungendolo.
Oh, Lord.
*
"I'm half a heart
without you." ed ecco la fine della canzone. Era difficile
non cantarla, evitando di pensare a quegli occhi ghiaccio, a quelle
lentiggini, a quei capelli biondi che profumavano sempre di miele. Non
facevo altro che pensare al gesto che aveva fatto, non sapendo che era
proprio per lui che piangevo. Niall Horan.
Non so quando e non so come, ma quel piccolo irlandese era riuscito a
prendermi il cuore. Non so descrivere come mi faccia sentire. Forse
è il massimo grado di felicità che una persona
possa provare, la verità è che credo sia amore.
Perchè quando cerca di non arrossire quando lo abbraccio, mi
fa sentire in pace col mondo. Ogni volta che mi bisbiglia cose
deficienti solo per farmi ridere, credo di ridere solo per farlo
contento, perchè non so, ma ci tengo così
dannatamente alla sua felicità. Niall è la
piccola utopia in cui mi posso nascondere. Niall è quella
persona che si isola dal mondo, e si abbandona alla nota sbagliata che
a lui pice tanto. Perchè il mio Niall è un
sussurro in un mondo di urli. Perchè il mio Niall
è una di quelle persone che se dice che sta bene, prega che
tutti gli credano. E' il raggio di sole che perfora le nuvole. E' tutto
e niente, senza di lui. Non riesco a immaginare di svegliarmi la
mattina e non trovarlo in cucina che si smangiucchia l'undicesima
merendina. Oppure
non sentire quando si chiude nello stanzino e si mette a suonare per
un'ora buona la chitarra, dimenticando tutto. Non riesco a immaginarmi
di vivere senza la sua voce delicata. Quando poi, stava registrando il
suo assolo, avevo chiuso gli occhi, godendomi i brividi lungo le
braccia. Credo di non farcela più. Ho davvero bisogno di lui.
Non l'ho mai detto a nessuno, neanche a Louis, non so perchè.
"Arrivederci Buddie!" salutai con una mano alzata.
"Ciao, Harry! Ricordati domani dobbiamo registrare You&I!" Questa è proprio una
via crucis.
"Porta il biondo e Zayn!" Ce l'hai con me, dillo.
"Non ti preoccupare. A domani." dissi solo, andandomene
definitivamente.
Ho un sonno pazzesco. Prima vado a svegliare Lou, che
è il suo turno.
Mi incamminai verso la cabina di Lou quando sentì Liam e
Niall.
"Non sai quanto sto male."
"Dovresti dirglielo,
Niall. Non puoi più andare avanti così; sopporti
da tre anni."
"Ho paura, Liam."
"Ricorda sempre: la
paura è una scelta. Tu scegli di avere paura, non hai paura.
Io ti dico solo: buttati. Sii coraggioso."
"Grazie Payno."
Mi venne un forte nodo alla gola. Perchè Niall stava male? E
perchè non me l'aveva detto?
"Haz...?" Mi girai, Louis si era svegliato da solo. Menomale. Sorrisi.
Aveva tutti i capelli sparati in aria e la maglia stropicciata.
"Quei coglioni mi hanno svegliato. Stanno giocando a GTA, eh? Fai che
non li becco, sennò li faccio esplodere come
talebani. Gli hai messo pepe al culo?Ma
che ore sono per stare già in piedi?"
Risi. Solito umorismo mattutino.
"Boo, ti dovevi alzare comunque perchè Buddie ti aspetta in
sala di registrazione; sono quasi le tre del mattino e devi finire Half
a Heart. Sono già in piedi perchè hanno finito."
"Uhm." sbadigliò e mi guardò con gli occhi mezzi
socchiusi. Poi si avvicinò e mi battè una mano
sulla palla.
"Tu non stai bene. Cos'è successo?" Louis mi conosceva
meglio di tutti e me lo leggeva in faccia che stavo male.
"Lou, tu vai. Quando torni parliamo." Dissi solo mentre abbassavo gli
occhi.
"Sicuro?"
"Sicuro." sforzai un sorriso e lo vidi andarsene e passo di lumaca.
"Fai schifo a mentire."
E' vero. Faccio davvero schifo a mentire. Non ci riesco proprio. E'
più forte di me.
"Lo so." risi.
Mi avviai verso la sala della tv per vedere cosa facevano quei due.
Avrei scoperto di più... dovevo.
Mi avvicinai piano, Liam continuava a chiedere ad un tipo che
ore erano, mentre lo colpiva ripetutamente. La risata di Niall
riempì la stanza. Sorrisi istantaneamente.
Finsi uno sbadiglio e mi andai a sedere vicino a lui, tutto
spaparanzato.
"Buongiorno Lee yum." dissi prendendo il mio cellullare.
"Giorno, riccio." biascicò tutto preoccupato a rubare una
macchina, mentre Niall correva verso di lui.
"Biondo" salutai sussurrando, in modo che solo lui sentisse. Sorrise
lievemente.
"Harry..." ricambiò regalandomi un sguardo rapido con quei
suoi due occhioni ghiccio. Stesi il braccio sulla spalliera del divano,
giocando con la manica della sua maglia.
"E pensare che oggi c'è lo spettacolo a Dublino e poi due
settimane di pausa. Mi mancherete." disse solo Liam.
"Oh, Payno, basta sentimentalismi." rise Niall, mentre si accaniva
contro i tasti del joystic.
"Quello che voleva dire è che mancherai anche a noi." lo
coressi, notando l'espressione offesa di Lee. Il biondo
poggiò la testa sulla mia spalla mentre continuava a muovere
le dita veloci. Il mio cuore prese a palpitare dall'agitazione. Come
dovevo comportarmi?
Non la presi troppo sul serio, continuando a scorrere la cronologia di
twitter, come se non fosse niente.
Poi la suoneria di Liam riempì la stanza.
"Oh, è Sophia. Un attimo. " mise 'pausa' poi si
alzò e se ne andò, lasciando me e Niall soli.
Aveva acora la testa sulla mia spalla e si era rannicchiato su se
stesso. Era adorabile.
"Ehy..." quei due oceani che aveva al posto degli occhi, mi smarrirono
per qualche secondo.
"Io ti volevo solo ringraziare per prima." dissi tutto d'un botto,
imbarazzato.
"L'importante è che stai bene." fece spallucce, sorridendo.
Quella frase si disperse nella mia mente come un eco.
Lo vidi rabbrividire.
"Hai freddo?" annuì, chiudendo gli occhi, così mi
alzai un attimo, presi una coperta e gliela poggiai sopra. Poi mi
avviai verso l'uscita.
"Io ti dico solo: buttati. Sii
coraggioso." le parole di Liam tornarono in dietro come
una molla.
Niall
James Horan, tira fuori le palle. Cazzo.
Dì
qualcosa, DI' QUALCOSA!
"Harry? Non... non andare via. Vieni qui." lo fermai, sperando che non
se ne fosse andato e di non aver parlato al vuoto.
Sorrisi felice e con il cuore a mille, ritornai in indietro,
imbucandomi sul divano, stringendolo al mio petto. Posai le labbra
sulla sua testa bionda e chiusi gli occhi. Non potevo stare meglio di
così.
Vorrei potermi addormentare così sempre. Mi venne
istintivamente voglia di piangere contro il suo petto profumato, ma
repressi il tutto, chiudendo gli occhi e abbandonandomi alle braccia di
Morfeo... e le sue. Sentii il calore inondarmi le guance.
Ti amo, Harry.
Dopo neanche due minuti, lo sentì russare sulla mia spalla.
Sorrisi.
Ancora assonnato si sistemò sul mio petto alzando il viso,
rimandendo a pochissimi centimetri distanza dal mio. Sorrisi e gli
passai il pollice sulle labbra. Erano morbide, piccole e rosse come il
sangue. Perfette.
Avvicinai piano la testa solo per godermi il suo respiro sulla faccia.
Chiusi gli occhi e feci scontrare delicatamente i nostri nasi in modo
che non si svegliasse. Una piccola lacrima scese sulla mia guancia,
immaginando un amore tra me e Niall. Uno di quelli belli da
far male; fatti di baci, carezze, mani intrecciate...semplice amore.
Seconda lacrima.
Poggiai la testa sopra la sua, dimenticando quei pensieri.
Ti amo, Niall.
Spazio
autrice. lalala.
Allora,
si scopre che si amano. Bene.
Si
incomicia con un paio di lacrime, che poi saranno tutte ricopensate,
don't worry.
Che
dire? Grazie alle mie Narrys e grazie alle lettici silenziose. Spero
che la storia piaccia.
Anche
perchè forse più avanti qualcuno mi
odierà. AHAHAH
Vabbè
ora vi lascio, big loooove. *w*
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