WAKE UP, ROXAS!
Roxas aprì lentamente gli occhi, infastiditi dalla
luce
leggera del sole che filtrava attraverso le persiane.
Impiegò un po’ per spalancarli del tutto.
Aveva un sonno
incredibile, ma sapeva che sarebbe stato inutile provare
a riadddormentarsi.
Sbadigliò un paio di volte.
Porca miseria, era davvero assonnato.
Ma a che cavolo di ora era andato a dormire per
essersi
ridotto in quello stato?
Pigramente cercò di alzarsi, ma si accorse per la
prima
volta di essere bloccato da qualcosa.
Sollevò il lenzuolo.
Un braccio gli cerchiava la
vita.
“Roxas” pensò “che cazzo hai combinato ieri sera?
Possibile
che non ti ricordi un cavolo?”
Guardò il braccio con attenzione.
Non era di una donna.
Si sentì sollevato al pensiero che non fosse
Larxene.
Qualunque cosa fosse successa, era meglio con un
maschio che
con quella specie di spina elettrica ambulante.
Si voltò con cautela verso l’altro lato del letto.
Oh…mio…Dio…
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!”
“Merda, Rox, ma che ti urli??
Porca miseria!”
Axel sollevò il busto, gli occhi socchiusi, e si
grattò
dietro al collo con nervosismo, il tutto mentre Roxas si teneva a
debita
distanza, piegato sulle ginocchia e con le lenzuola che lo coprivano
dal ventre
in giù.
“Cosa cazzo ci fai tu qui? Nel mio letto?” chiese
terrorizzato.
Axel gli sorrise.
“Buongiorno anche a te.”
“BUONGIORNO UN CORNO!” sbottò l’altro,
terrorizzato “i può
sapere come mai sei nel mio letto, nella mia stanza, insieme a me?”
Si guardò il petto nudo, isterico: “Mentre io sono
mezzo
nudo, oltretutto!!”
Axel continuava a guardarlo.
Sembrava si stesse divertendo un mondo, cosa che
irritava
Roxas ancora di più.
“Ehi, Rox, shut up. Prendi fiato, che sennò ci
rimani
secco.”
“Molto divertente”
disse Roxas acido, che nonostante tutto
gli diede retta e iniziò ad ispirare e a far uscire l’aria dalla
bocca.
Axel sorrise di nuovo.
Lo adorava quando si innervosiva.
Diventava tutto rosso
in viso, e cominciava ad affannare.
Avrebbe mentito dicendo che non faceva nemmeno un
pensiero
perverso quando Roxas si comportava così.
“Ok, sono calmo” concluse Roxas dopo pochi minuti.
Guardò Axel dritto negli occhi.
Cercò di non pensare a quanto erano terribilmente
belli.
“Adesso tu mi dici cosa è successo ieri sera. La
verità.
Niente cazzate.”
Axel non riusciva a togliersi quel ghigno
divertito dalla
faccia.
Sapeva che faceva innervosire Roxas, e questo lo
convinceva
a non tornare serio.
Per un attimo
considerò l’idea di mentire, magari raccontando di come avevano passato
la
notte a realizzare le più perverse fantasie che la mente umana avesse
mai
potuto immaginare.
Sarebbe stato divertente, ma sicuramente Roxas
sarebbe come
minimo morto d’infarto, perciò decise di essere sincero.
“Ieri sera era la festa di Demyx. Tu sei andato a
dormire
prima perché eri stanco.”
“Questo me lo ricordo, grazie. Possiamo per favore saltare il riassunto delle puntate precedenti
e passare direttamente al sodo?” lo interruppe bruscamente Roxas.
Axel gli lanciò un ‘occhiata di fuoco.
“Punto uno: prendi una pasticca e datti una
calmata. Punto
due: pensavo che non ti ricordassi ‘il riassunto delle puntate
precedenti’,
visto che quando sei salito eri ubriaco come una scimmia.”
Roxas inarcò un sopracciglio.
“Le scimmie si ubriacano?” chiese, tra il curioso
e lo
scettico.
Axel allontanò la domanda scomoda con un gesto
della mano.
“Posso finire?”
“Vai” gli concesse Roxas.
Axel continuò.
“Verso le undici e mezza sono salito qui al terzo
piano per
andare in camera, e passando davanti la tua stanza ho sentito che
urlavi.”
Roxas sobbalzò, sorpreso.
“Come sarebbe a dire ‘urlavo’?”
“Sì, urlavi, hai presente quella cosa che si fa
con la voce?
Vuoi che ti prenda il dizionario?” chiese Axel, sbadigliando.
“ ‘Fanculo, sai cosa intendo.”
Axel si fece improvvisamente serio.
“Non sarei entrato, altrimenti.”
Silenzio.
Roxas era ammutolito di colpo.
“Quindi... sei entrato solo per controllare”
disse,
sollevato
“Certo! E poi scusa, mica potevo continuare a
camminare
facendo finta di niente! Vabbè che mi dite sempre che sono insensibile,
ma
anche io ho un accenno di cuore!”
Roxas lo guardò,
confuso.
“Era una metafora.”
“Oh.”
“E comunque davvero, sono entrato solo per questo.”
“Ho capito, ho capito.” Si affrettò a dire Roxas,
voltandosi
dall’altra parte.
“Non è successo niente, dico sul serio. Sono
entrato e ti ho
svegliato.”
Roxas tornò a guardarlo.
“….parlavo nel sonno?”
“Urlavi nel sonno. Ti ho dato uno scrollone e ti
sei
svegliato. Eri spaventato.”
“”Davvero?” chiese Roxas, stavolta con
un tono di voce diverso, quasi preoccupato.
Axel lo notò, e il suo sorriso finalmente svanì,
ma Roxas
non l’aveva notato.
Guradava le lenzuola, giocando con il lembo, ed
era
arrossito visibilmente.
“Roxas…cosa stavi sognando?”
“…nono mi ricordo” rispose con un filo di voce.
“Bugiardo Eri terrorizzato. E quando mi hai
visto…volevi che
restassi.”
Roxas ascoltava senza sollevare lo sguardo.
All’improvviso si era ricordato il suo sogno. Il
suo incubo.
“…e io sono rimasto. Non potevo lasciarti solo.
“Grazie.”
Axel lo guardò intensamente.
Era bellissimo.
“Te l’avevo detto che non avevamo fatto niente.
Non potrei
mai fare una cosa del genere. Meno che mai a te.”
Roxas continuava a non guardarlo.
Axel insistette con dolcezza.
“Dài, me lo dici cosa hai sognato?”
Roxas lo guardò negli occhi, finalmente, e si
sforzò di
sorridere.
“Non era niente di che. Davvero. Un incubo. Solo
un incubo.”
Axel, invece di ricambiare il sorriso, venne
travolto da
un’ondata di tristezza.
Roxas non parlava mai a nessuno dei suoi problemi.
Nemmeno a lui.
Il più giovane cotninuava a sorridergli,
sforzandosi e pregando
che Axel non si accorgesse dei suoi sentimenti reali.
Ma l’altro si sollevò un poco dal letto e,
chinandosi su di
lui, gli sfiorò la fronte con le labbra.
Sentì Roxas avere un fremito, e
quando si sdraiò di nuovo lo vide più rosso
di prima.
“Sei troppo carino.” Disse sorridente.
Roxas si alzò di scatto dal letto, tenendo il
lenzuola
davanti a sé.
“TU SEI UN PAZZO FURIOSO!” gridò, di nuovo
isterico “MA CHE
TI SALTA IN TESTA?!”
“Eddai, era solo un bacino! Però, se devi fare
così ogni
volta, non te ne do più!”
“Ah, ci mancherebbe altro! Senti, grazie mille per
stanotte,
di debbo un favore eccetera eccetera, ma adesso esci di qui, chiaro?”
esclamò
il più piccolo, velocemente.
Axel tornò a sogghignare.
Rieccolo, quel sorrisetto del cavolo.
Roxas lo odiava con tutto sé stesso.
“Vuoi che mi alzi?” chiese Aexl divertito.
“Sì, grazie” rispose l’altro, un po’ sollevato che
Axel
obbedisse con tanta facilità.
Axel si mise a ridere.
“Ai suoi ordini, signore!”
Con un gesto rapido si tolse di dosso il lenzuolo
che lo
aveva coperto sino ad allora, e subito dopo Roxas lanciò qualcosa come
il
novantaduesimo grido nell’arco di trenta minuti, per poi girarsi
dall’altra
parte.
“Sei uno stronzo! SEI UNO STRONZO!”
“Eddai, come ti scandalizzi con poco!” rideva Axel.
“Muori!!”
“Ma mi hai detto te di alzarmi!!” fece finta di
lamentarsi
Axel, che reputava la scena degna del miglior film comico.
Roxas aveva il viso infuocato, un po’ per la
rabbia, un po’
per l’imbarazzo, e continuava a dare le spalle al letto.
“Ma che cazzo ne sapevo che eri nudo, porca
miseria! Vattene
subito!”
“D’accordo, allora mi alzo…”
“NO!” fece Roxas “Bastardo, prima mettiti le
mutande!”
“Non ricordo dove le ho messe!!” fece Axel con
finta voce
innocente.
“Mettiti i pnataloni senza, allora!”
“D’accordo, me li passi?” chiese quello, piegato
in due
dalle risate.
Roxas sospirò, vide i pantaloni sul
pavimento accanto a lui e li raccolse:
chiudendo gli occhi, si girò e li buttò a casaccio,, per poi rigirarsi
subito.
“Thank you”
“Vai a cagare” rispose un Roxas furioso “Sei un
bugiardo di
merd. Ti avevo chiesto di dirmi la verità! Si può sapere che è successo
ieri
sera?!”
“Quello che ti ho detto!” rispose Axel, infilando
i jeans.
“E allora perché eri nudo?!”
“Io dormo sempre così. Te lo giuro. E poi ero
stanco e mezzo
ciucco, non ero molto consapevole delle mie azioni.”
Roxas si arrese.
“Ok, ho capito, ma appena vedo le tue mutande gli
dò fuoco.”
“Come vuoi. Puoi girarti, ho fatto.”
Roxas non si mosse per alcuni minuti, valutando se
fidarsi o
meno.
Poi decise di voltarsi.
Axel (con indosso i jeans, ringraziando il cielo)
era seduto
sul letto, le mani raccolte davanti alla bocca.
“Posso farti una domanda?”
“No.”
“E io te la faccio lo stesso.”
Roxas sospirò.
Tnato era inutile, doveva sempre averla vinta lui.
Peggio dei bambini.
Axel indicò il lenzuolo.
“Si può sapere perché non hai mollato quel coso
neanche per
un secondo da quando ti sei alzato? Che c’è, sei nudo anche tu? Guarda
che io
non mi scandalizzo come te!”
“Chissà perché, la cosa non mi sorprende.” Disse
Roxas
sarcastico “ e comunque no, non sono nudo.”
“E allora perché ti nascondi lì dietro?”insistette.
Roxas lo guardò per un attimo.
“Io…”
Prima che potesse aggiungere qualcosa, Axel lo
acchiappò per
un braccio, trascinandolo sul letto.
Roxas cercò di opporre resistenza, ma Axel lo
teneva ben
saldo per la caviglia, e con curiosità gli tolse di dosso il lenzuolo.
“…”
“Sei un cretino!!”
“Pff..”Axel cercò di trattenersi, ma non riuscendo
nell’intento sbottò a ridere sguaiatamente.
Roxas arrossì ancora una volta e rotolò dall’altra
parte del
letto, ma Axel era troppo preo dalle risate per acchiapparlo di nuovo.
“Oh mio Dio! OH MIO DIO!!” gridava Axel,
sentendosi male dal
ridere, che era sdraiato sul letto e si
reggeva la pancia.
Roxas voleva uccidersi.
O forse voleva uccidere Axel?
No, meglio ancora, prima lo avrebbe ammazzato, poi
si
sarebbe suicidato dopo aver nascosto il corpo.
Una strage era più che equa.
“Sei un cretino! Ti odio!”
“Oddio, non ci posso credere! Sei peggio di un
bambino!!
Ahahahahah!!”
“Non sono un bambino! Tutti gli altri boxer sono
in
lavanderia, mi era rimasto solo questo paio!!”
Ma Axel continuava a ridere, sapendo che Roxas
stava
perdendo davvero la pazienza.
“Oh mio Dio! Ahahah! Non credevo avessi della roba
simile
sotto i pantaloni!”
“Sono-solo-dei-boxer!”
“Con delle banane che sorridono stampate sopra!”
“E allora?! Te l’ho detto, gli altri
stanno in lavanderia!”
Axel sembrava non lo stesse nemmeno ascoltando.
Roxas, furioso, si avviò verso la porta.
“Eh? E ora dove vai?” chiese Axel, cercando di
riprendere
fiato.
Roxas lo squadrò.
“Da nessuna parte. Sei te che te ne vai.”
Axel, ancora esausto per le risate, sorrise di
nuovo.
“Va bene, va bene.”
Si alzò e si avvicinò alla porta, che Roxas teneva
aperta
mentre batteva un piede sul pavimento.
“Ti odio” disse quest’ultimo.
“Io no. Ti va di uscire stasera?”
Roxas sussultò.
Non se lo aspettava.
Inarcò un sopracciglio.
“A dire il vero ho un po’ di sonno arretrato.
Vorrei andare
a dormire presto.”
Axel, stranamente, si fece serio.
“Ah. Capito.”
Senza aggiungere altro uscì sul corridoio e prese
la chiave
della sua stanza dalla tasca dei jeans.
Strano…era come se si sentisse…triste?
“Axel!”
Si voltò, e vide Roxas affacciato sul corridoio,
in boxer.
Era del rosso più scuro che Axel avesse mai visto,
ancora di
più dei suoi capelli.
“…va bene domani pomeriggio?”
Axel sorrise.
Guardò per un attimo le banane sorridenti stampate
sulle
mutande di Roxas.
Forse anche lui se ne sarebbe comprato un paio.
Sorrise, un sorriso diverso dal solito.
“Ancora meglio.”
NOTE DELL’AUTRICE
Helloooooo!! Allora, la storia è come al solito
una
one-shot, è come al solito un AkuRoku e come al solito l’ho scritta a
scuola
XDXD.
Per la prima volta ho inserito delle parolacce,
perché pensavo
avrebbero dato più realismo alla vicenda.
Se il risultato è stato sgradevole, avvertitemi e
non le
metto più, giuro >////
Che dire di questa storiella? Mi piace molto, lo
ammetto.
Non tanto per come è scritta quanto l’idea, la
situazione.
E poi, diciamocelo…chi non vorrebbe avere
nell’armadio un
paio di mutande (boxer o slip che siano) con le banane sorridenti
stampate
sopra XDXDXD?
Ho pensato a lungo alla scena di nudo (aaaaaah,
Axel
nudooooo OççççO nd Fangirls), e non appena ho capito che poteva essere
originale l’ho inserita.
Per la prima volta (almeno credo) non c’è un bacio
^__^ O meglio, c’è ma è sulla fronte! Adoro i
baci
sulla fronte, mi danno un enorme senso di dolcezza e protezione, più di
quelli
sulle labbra!
Spero che la storia vi sia piaciuta! Come al
solito, vi
invito a commentare in molti, ma se avete anche delle critiche da fare
sono ben
accette! Mi raccomando, però, fatelo con educazione ^////^, e io vi
risponderò
ringraziandovi per avermi aiutata! Un bacione enorme a tutti, e grazie
per aver
letto!
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