Zombieland in my life

di ale_alexia
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Su una delle foto ci siamo mia sorella ed io sedute sul divano
di pelle giallo in soggiorno. Sembra che mi stia raccontando
una bella storia. Il divano è ancora dov'era, ma io ho deciso
di non andare più nella vecchia casa. Ora vivo inseme a mia nonna
in un piccolo paesino a pochi km da New York.
Quasi dimenticavo, il mio nome è Alice Bell, ho i capelli biondi
e mossi, occhi azzurri e gambe lunghissime. Con il metro e
settantacinque sono la più alta della maggior parte dei ragazzi della
scuola e spicco ovunque. Non posso andare da nessuna parte senza che qualcuno
mi lanci un'occhiata della serie ma-che-sei-una-giraffa?
Ho da poco compito 17 anni e la notte del mio sedicesimo compleanno ho
perso la madre che amavo, la sorellina che adoravo e il padre che non ho
mai capito finchè non è stato troppo tardi.
Come ogni mattina mi sto preparando per andare a scuola, oggi ho optato
per un paio di jeans neri stretti, una maglietta verde a maniche lunghe 
per coprire gli ultimi segni e botte sulle braccia e le mie amate converse
nere. Il trucco è poco visibile con un po' di mascara, correttore e blush.
Dopo aver fatto colazione esco per andare a prendere il pullman, ma in strada
vedo la Jeep Wrangler bianca infangata di Cole. Io e cole ci siamo conosciuti
circa un anno fa' quando mi sono trasferita in questa piccola cittadina.
La prima volta che i nostri sguardi si incontrarono mi si inaridì la bocca
e scordai tutto ciò che mi circondava. Lui era tutto quello che potevo-volevo-
vedere. In una frazione di secondo non eravamo più una da una parte e uno daall'altra
parte del corridoio, ma schiacciati una contro l'altro, le sue braccia strette
intorno a me, le mie strette intorno a lui, e ci stavamo baciando. Miracolo dei
miracoli, lui era almeno dieci centimetri più alto di me e mi faceva sentire
piccina. Fantastico! E oh, cielo, quello che stavamo facendo mi piaceva un sacco...
Non avevo mai baciato nessuno prima, ma la sua lingua era nella mia bocca e viceversa,
non c'erano dubbi, e  ci stavamo praticamente mangiando la faccia a vicenda.
<< Al i>> sussurrò lui attirandomi a sè e stringendomi ancora più forte.
<< Cole >> mormorai a mia volta. Non mi bastava mai e non mi sarei voluta fermare.
Era caldo, così caldo quando io avevo avuto freddo tutta l'estate. Per quante coperte
mi mettessi addosso, avevo sempre freddo. E adesso, oh, avrei voluto restare lì, così,
per sempre. Le mie dita gli si insinuarono tra i capelli, facendogli cadere il cappellino.
Lui inchinò il capo, impossesandosi della mia bocca in modo più profondo e deciso.
<< Sai di buono >> disse con voce arricchita dal desiderio. Profumava di legno di sandalo
e di fruttta, come un leccalecca al lampone appena scartato. << Parleremo più tardi,
adesso bacia >>.




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