Erede al trono

di kestrel88
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EREDE AL TRONO

Un battito regolare e rassicurante, fu questo il suono che diede al piccolo squalo il benvenuto al mondo.

Quella pulsazione lo aveva sempre accompagnato, ma solo quando il suo udito si sviluppò completamente l’embrione fu in grado di riconoscerlo come il battito del cuore di sua madre.

La femmina di squalo nuotava nel profondo oceano Pacifico lasciandosi talvolta trasportare dalle fredde correnti che lo attraversavano, ma lui si trovava ancora nel suo ventre, luogo decisamente più caldo e sicuro, di cui aveva imparato a riconoscere l’odore grazie al suo già raffinato olfatto.

Mano a mano che i suoi sensi si sviluppavano, lo squalo acquisiva una sorta di coscienza di sé, la consapevolezza di essere al mondo, ma fu solo dopo qualche tempo che comprese il vero scopo della sua esistenza.

Infatti, quando finalmente si sviluppò anche la debole vista, il piccolo riuscì ad esaminare il luogo in cui si trovava e per la prima volta percepì distintamente la presenza di un altro essere vivente.

Era un suo simile, ormai anch’ esso quasi del tutto formato, ma di dimensioni notevolmente ridotte rispetto alle sue.

In quel momento il piccolo squalo sperimentò una nuova sensazione, la verità lo colpì con la chiarezza dell’ istinto e, guidato da un cieco bisogno, si avventò contro suo fratello, divorandolo rapidamente

Fu in quel momento che imparò la lezione più importante della sua vita.

Lui era uno squalo toro, il sovrano degli oceani, e l’ unica legge alla quale doveva obbedire era quella della sopravvivenza.





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