Titolo: It’s really you
Fandom: Pretty Little Liars
Pairing(s): Emily/Alison
Timeline: 4x16
Note: Questa minuscola flashfic è una delle cosine più inutili e piene di dolore random (ç.ç) che la mia testolina bacata abbia mai sfornato. In ogni caso, siete liberi di picchiarmi; ormai io e l’angst siamo una cosa sola, sigh.
“Sei davvero tu”
La sua affermazione suona più come una domanda disperatamente bisognosa di una risposta positiva. Perché, “sì, sono io, e non me ne andrò mai più”, è proprio ciò di cui ha bisogno di sentirsi dire in quel preciso istante.
Da lei, da Alison.
Non dalla signora DiLaurentis, non dalla Dott.ssa Sullivan, non dalle sue amiche. Perché per quanto loro si sforzassero di rendersi utili e, per quanto credessero di attenuare quel dolore implacabile, ad Emily risultava davvero difficile sforzare un sorriso pieno di gratitudine. Troppo difficile, da quella notte.
Emily sente il bisogno di accertarsi che non si stia trattando dell’ennesimo, stupido, sogno. Perché, se lo fosse stato davvero, avrebbe sicuramente iniziato a valutare l’ipotesi pazzia.
“Già, mi sei mancata tanto.” la risposta di Alison non tarda ad arrivare, ed Emily non riesce a spiegarsi cosa stia realmente provando mentre la guarda ancora tremante, con il respiro a metà tra l’emozione e il sollievo.
Non riesce a fare chiarezza dentro di sé; dentro la sua testa e, sì, dentro il suo cuore.
Le risulta tutto troppo frettoloso e surreale.
Chiude gli occhi per una frazione di secondo e la prima cosa che le rimbalza in testa è la foto di Alison sulla prima pagina di tutti i notiziari locali; quel “still missing”, a carattere cubitali, posto al centro del foglio fresco di stampa.
Li riapre e Alison è ancora lì, davanti a lei, più viva che mai.
E in quel momento non sente ragioni, le si fionda tra le braccia e chiude gli occhi di nuovo, pensando a quanto le risultino familiari spezzoni di scene simili, già sognate ed immaginate per tutto quel tempo.
“Non hai idea di quanto sia stata dura stare lontano da tutto.”
Emily si sente morire.
Con chiunque e ovunque fosse stata, Alison rimaneva sempre il suo pensiero primario.
Al solo pensiero che potesse essere in pericolo, Emily sentiva una morsa imprigionarle lo stomaco in un turbinio di emozioni contrastanti e troppo pesanti da gestire.
Non riusciva a darsi pace, non riusciva a superare il fatto che fosse davvero scomparsa da qualche parte in mezzo al nulla e che non l’avrebbe sicuramente più rivista.
Poi le vacanze estive terminarono, la scuola riprese regolarmente, Aria tornò dall’Islanda, i rapporti con le altre iniziarono a ricucirsi e tutto sembrò attenuarsi pian piano.
Senza Alison.
Riuscì a farsene una ragione, forse con un po’ più di fatica rispetto alle altre.
“E allora non farlo più”
La stringe un po’ più forte, prima di staccarsi e iniziarle a chiedere spiegazioni riguardo dove fosse stata per tutto quel tempo, con chi, perché e di chi continuasse ad avere paura.
Ma Alison la interrompe, spiazzandola.
“Non hai mai smesso di volermi bene, vero Em?”
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