Ok,
questa flashfic non mi soddisfa. Ma è la prima che scrivo su
Gossip Girl, e la seconda in assoluto non su HP...Quindi ho deciso di
pubblicarla per sapere cosa ne pensate, in attesa che mi colga
l'ispirazione per scrivere qualcosa di meglio. Mi raccomando, siate
brutali XD Adoro questi due insieme, sono una coppia stupenda!
Questa storiella riguarda i pensieri di Rufus sul suo incontro con
Lily durante il primo episodio, da cui sono state tratte le frasi qui
sotto...E' da un po' che non scrivo qualcosa di così mieloso,
non so cosa mi sia preso -.-
Comunque
buona lettura!
_
Flea _
*
Rufus:
Lily. Are you shopping for some art to match your furniture? Lily:
Why is my daughter going to one of your concerts? Rufus:
'Cause we're awesome. Lily:
With your son. Rufus:
Dan scored a date with Serena? Lily:
Mm hm. Rufus:
Well our kids were bound to meet. It's a small island.
*
Manhattan
è una piccola isola. E' una piccola isola, per i nostri
figli. Serena
e Dan. Chi
l'avrebbe detto, Lil? I nostri figli insieme ad un concerto dei
Lincoln Hawk. Ti ricorda qualcosa?
No,
non ho dimenticato tutti gli spettacoli a cui hai assisto dal
backstage. Tu, i tuoi capelli biondi e la tua macchina
fotografica. Ero convinto che il mio gruppo avrebbe avuto una
carriera trentennale, eppure non è successo. Ero convinto che
le camicie di flanella fossero il massimo, eppure i miei figli ridono
spudoratamente di me quando le indosso. Ero anche convinto che ci
saremmo sposati, è vero. Sono ridicolo, non credi? Mi sembra
quasi di sentirti, mentre cammini nel mio appartamento con una
bottiglia di birra in mano...Sei
patetico, Rufus! Allora
mi prendevi in giro, ma adesso? Mi sorridi, ma i tuoi occhi
sembrano freddi. La tua voce ha una sfumatura divertita, ma non è
la stessa voce che cantava le mie canzoni mentre viaggiavamo in
macchina.
Vent'anni
fa sei apparsa dal nulla in quel locale quasi deserto e hai sconvolto
la mia vita. Oggi sei apparsa nella mia galleria d'arte, e hai di
nuovo mescolato le carte in tavola. Però è tutto
diverso. Quando leggevo dei tuoi matrimoni sul Times buttavo il
giornale nel cestino, e ti dedicavo una delle mie battute
sarcastiche. Quando mi chiedevo se eri felice scrivevo qualche verso
arrabbiato per una canzone, e iniziavo a suonare la mia vecchia
chitarra. Quando mi veniva voglia di vederti...Rimanevo immobile e
chiudevo gli occhi. Non volevo comparire davanti alla tua porta ed essere
rifiutato. Di nuovo, dopo anni. Ancora. Non ho voluto
rischiare. Sono rimasto a Brooklyn con i miei perché, i miei
figli e un matrimonio costruito sulle macerie che avevi lasciato.
Sì, proprio io. Rufus Humphrey, il cantante senza macchia
e senza paura.
Mi
sono reso conto troppo tardi di essere stato un grandissimo coglione.
Un
mese fa ho preso un taxi, e sono sceso davanti al tuo attico sulla
Fifth Avenue. Una squadra di muratori stava abbattendo un muro, e
un arredatore sbraitava al cellulare perché era arrivata la
tappezzeria sbagliata. Te n'eri andata, e non sapevo più
dove cercati.
Scusami
Lil, mi ero perso. Manhattan
è una piccola isola troppo grande per me.
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