Il popolo del mare e quello della superficie

di serah95
(/viewuser.php?uid=166757)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Erano passati 5 anni dal giorno dell ofuneiki dove il popolo del mare e quello della superficie collaboravano.
L'unica persona scampata al letargo del popolo del mare era Chisaki.
Nel giorno delle tre lune, chiamato cosi dalla gente che non si ricorda la definizione esatta, come per magia, Hikari viene trovato da Tsumugu sulla superficie del ormai mare ghiacciato.

“Dove sono? Chi sei” Chiese Hikari con una voce molto spaventata, ovviamente il ragazzo non capiva più niente ed era normale tutto intorno a lui era cambiato.

Tsumugu ormai era diventato un ricercatore e disse “Sono tsumugu e lei è maiyu” indicò la ragazza poi continuò a parlare “Sei al sicuro, tranquillo”
Giorno dopo giorno alle 17:00 Suona una canzone rivolta al popolo del mare (Shioshio)

Poco dopo circa quasi 3 giorni dal suo risveglio, Hikari cercava con ogni mezzo a sua disposizione di raggiungere il suo villaggio, il posto in cui era nato.
Non aveva difficoltà a nuotare, e quindi, neanche a respirare sott'acqua perchè è ricoperto di Ena.

Ogni giorno gli ritornava in mente le parole di Manaka “Sventola la bandiera in modo che nessuno si perda”

Quello stesso giorno, passeggiava sulla sabbia.
 Il mare o meglio la distesa ghiacciata che lo ricopriva cominciava a sciogliersi e sembravano tanti piccoli iceberg.

Hikari vide che a galla c'era una ragazza, capelli marroni, la divisa della scuola media. Come d'istinto il ragazzo si precipitò in mare andando a riprenderla.
“Manaka! Manaka!” Gridò allarmato.
Pian piano la piccola si svegliò e quei grandi occhi blu videro di nuovo la luce.
“Hii-kun” Lo abbracciò forte piangendo.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2422413