VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
“TRIIIIIINNNN....
TRIIIIIINNNN... TRIIIIIINNNN...”
Vi siete mai chiesti quale
possa essere il suono più fastidioso che da anni tormenta il
genere umano?
Bhe, sono certa che almeno
una volta nella vita vi sarà capitato, esattamente come quella
mattina accadde alla nostra protagonista. Costei infatti, mentre
ricopriva il giovane volto con le lenzuola, vano tentativo per
attenuare quel maledetto rumore, concluse che il suono della sveglia
vinceva il premio di rumore più fastidioso dell'anno.
Lamentandosi, uscì
a fatica la mano per afferrare e sgretolare la povera sveglia che
emise un ultimo e lamentoso “Triiiuuuunn...”.
Facendo ricadere l'ormai
defunta sveglia a terra, nascose nuovamente la testa turchina sotto
le coperte sperando di riprendere sonno.
Non seppe con precisione
quanto tempo trascorse dall'omicidio della sveglia, ma quando riaprì
gli occhi ebbe l'impressione di vedersi allo specchio, uno specchio
invecchiato almeno di 30 anni.
“Umm... mamma...”
“Buongiorno, tesoro.
Coraggio è ora di alzarsi”
“Ancora cinque
minuti...” le rispose girandosi su un fianco.
“Ma è tardi,
non hai sentito la sveglia?”
Sbadigliando, la giovane
indicò con un dito il pavimento.
Bulma abbassò lo
sguardo per poi riportarlo sulla figlia.
“Insomma Bra, è
la terza che rompi questa settimana. Più passa il tempo e più
somigli a tuo padre! Adesso alzati e vatti a lavare, io nel frattempo
ti scelgo i vestiti, sono stufa di vederti addosso sempre quel
completino rosso” le diede le spalle e avviandosi verso il
gigantesco guardaroba cominciò a rovistare tra i suoi
indumenti “ma guarda che carina questa gonnellina... e queste
scarpe... no sono meglio queste...”
Senza degnarla di una
sguardo si alzò dirigendosi in bagno. Una volta chiusa la
porta vi si appoggiò chiudendo gli occhi e tirando un lungo
sospiro di sollievo.
Grazie a Dio non si è
accorta di niente, pensò mentre si spogliava per poi entrare
nella doccia dove lasciò che il caldo getto d'acqua
l'accarezzasse.
Fortunatamente, il rumore
dell'acqua riusciva ad isolarle la voce della madre che quasi in
estasi continuava ad ammirare i suoi vestiti.
Avvoltasi in
un'asciugamano uscì trovando sul letto una serie di completini
che sua madre aveva scelto per lei.
“Ah, sono sicura che
con uno di questi sarai un incanto, tesoro! Sbrigati, io vado a
preparare la colazione” le disse uscendo dalla stanza.
Bra diede una rapida
occhiata ai vestiti accuratamente disposti sul letto e una smorfia
amara le si disegnò sul volto.
Adesso mi sceglie pure i
vestiti? Si disse mentre frustrata afferrava a caso una paio di jeans
e una canottiera bianca su cui lateralmente spiccava una piccola rosa
rossa.
Velocemente si vestì
e tornando in bagno cominciò a truccarsi, dopo si guardò
allo specchio ammirando lo splendido risultato, anche se sentiva che
ancora mancava qualcosa. Aprì un cassetto, quello in cui
teneva gli accessori per i capelli, e dopo una rapida ricerca adagiò
sulla chioma azzurra un cerchietto binaco.
“Così va
meglio!”
Afferrò lo zaino di
scuola e corse fuori dalla sua stanza, scendendo di corsa le scale e
arrivando in cucina.
Il tavolo rotondo era
pieno di ogni delizia culinaria.
Si sedette e pronta a
gustarsi quella magnifica prima colazione, afferrò alcune
fette di pane tostato su cui cosparse burro e marmellata.
Non aveva ancora dato il
primo morso, che la voce di sua madre le trapanò il cervello.
“Bra sbrigati o
farai tardi! Inoltre non dovresti strafogarti, devi stare attenta
alla linea...”
Dopo aver fatto una
smorfia di disappunto, la saiyan diede un rapido sguardo
all'orologio.
Era tardissimo!
Scattò dalla sedia
con ancora la fetta di pane tostato in bocca e dopo aver afferrato lo
zaino e aver farfugliato un “Sciuao mumma” volò
via dalla finestra.
Guardando la figlia, Bulma
alzò un sopracciglio e si disse:
“Ma è
possibile che io sia l'unica ad usare la porta in questa casa?”
Nel cortile dell'Orange
star la campanella aveva smesso di suonare da circa un paio di
minuti.
Nelle aule, gli studenti
avevano preso posto e chiaccherando aspettavano l'arrivo del
rispettivo docente.
In una di queste, una
ragazza dai capelli corvini adornati da una bandana arancione, stava
seduta e tamburellava le dita dul tavolo guardando il banco vuoto
vicino al suo..
“Ma dove è
finita Bra?”
Era certa che quel giorno
sarebbe venuta!
“Buon giorno
ragazzi”
L'ingresso in aula del
professore fece zittire il vociferare dei giovani che risposero al
saluto.
L'anziano, basso, in
sovrappeso e con due giganteschi baffi bianchi, aveva preso posto
dietro la cattedra e dopo aver aperto il registro iniziò a
fare l'appello.
“Aiuga?”
“Presente”
“Aruko?”
“Presente”
“Brief?
L'unica risposta fu il
silenzio.
“Brief?”
chiese nuovamente il professore.
“Ah, brillanti e
viziati... questi Brief sono tutti uguali” commentò, ma
proprio quando stava per segnare l'assenza, la porta si spalancò
ed apparve una Bra ansimante.
“Oh, signorina
Brief... stavo parlando proprio di lei”
“Mi scusi per il
ritardo” disse avvcinandosi alla cattedra e sperando di non
ricevere una nota, ma l'inclinazione maligna che prese il sorriso
dell'uomo le fece immaginare che non sarebbe statocosì.
“Signorina... io lo
farei, ma... vede nelle ultime settimane è arrivata spesso in
ritardo e quindi sono costretto a prendere dei provvedimenti”
prese un bigliettino su cui scrisse qualcosa e lo porse alla giovane.
“Vada dal preside”
Bra fissò il
biglietto e dopo l'uomo con lo sguardo penetrante che aveva ereditato
dal principe dei saiyan.
Brutto tricheco, pensò,
mi ha fatto una nota!?
“Le ho detto di
andare dal preside”
Alle spalle di Bra, Pan
osservava la scena e come tutti gli altri studenti temeva che la
situazione precipitasse.
Il caratterino della
giovane Brief era famoso in tutto l'istituto...
“Brief! ho...”
“Non c'è
bisogno che urli, ci sento” e strappando il biglietto dalle
tozze mani del professore uscì fuori dall'aula sbattendo la
porta.
La giornata non aveva
avuto un buon inizio...
Continua...
Sperando
che vi piaccia...
Lady Gaunt
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