Cronache di Older Town

di LaMusaCalliope
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Era notte. La luna brillava impavida nella volta celeste. L’intero villaggio di Older Town era profondamente addormentato. Una casa sola era illuminata. Una piccola casetta al confine con History Town, una casa come le altre si potrebbe dire, ma non era esattamente così. Una grande magia si stava verificando tra quelle mura. Una donna e sua figlia rischiavano la vita a causa di un potere più grande di loro. Il destino però volle che la bambina si salvasse. La donna era a terra, senza vita. La bimba era nella culla in lacrime. Quelle lacrime svegliarono l’intero villaggio. Per prima arrivò una fata, una creatura minuscola, ma così lucente da sembrare una stella. Era Dolly, la fata più giovane e allo stesso tempo più esperta di Older Town. Dopo di lei arrivarono i dottori per controllare la salute della piccola e verificare la causa della morte della madre. Infine accorsero i cittadini. Erano presenti tutti, perfino il Sindaco. “Come sta la bambina?” chiese preoccupato al dottor Clarence. “Lei sta bene, ma la madre è morta in circostanze misteriose. Il suo corpo è pieno d’aria. È ovunque, tranne che nei polmoni, lì c’è l’acqua. Ha le mani ustionate e i polsi e le caviglie legate con rami d’ortica. Ho paura che la causa della morte potesse essere …” “No, ma come è possibile? L’ ultima volta che è successa una cosa simile è stato più di mille anni fa, e …” “ Non ci sono dubbi Harry. Sono stati gli Spiriti.” “ E la bambina? Dove andrà?” “ Di lei si sta prendendo cura Dolly. Poi le cercheremo una famiglia che se ne occuperà.” Il sindaco si avvicinò alla bambina. Era piccola e aveva un colorito pallido. In quel pallore spiccavano due occhi bellissimi verdi accesi come il colore dell’erba nei prati. I suoi capelli erano biondi come il colore della luce che illumina il giorno. La prese in braccio e in quel momento decise che si sarebbe preso lui cura di lei. I cittadini accolsero la sua decisione con un clamoroso applauso. Il giorno seguente, sulla bacheca accanto al municipio c’era un cartello. “ INIZIA OGGI IL CONCORSO PER DARE IL NOME ALLA NUOVA VENUTA. PER INFORMAZIONI RECARSI IN SEGRETERIA”. Si presentarono in molti e i nomi furono svariati: Lucilla, Clara, Effigemia, ma nessuno sembrare soddisfare il povero Harry, finché non le capitò tra le mani il biglietto che aveva messo Dolly. Quel giorno il concorso si terminò. Il nome era stato scelto. La bambina avrebbe portato il nome che una fata aveva suggerito. Si sarebbe chiamata Fanny.




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