Nota alla
fiction: questa
one-shot è su The Host, il
nuovo capolavoro di Stephenie Meyer.
L’ho
comprato venerdì e l’ho finito proprio ieri sera.
E’ davvero molto bello, ve lo
consiglio.
Dalla
trama può sembrare palloso, ve lo assicuro, ma la narrazione
è coinvolgente e
attira sul serio.
Ecco
qui
la prima shot su questo fantastico libro.
Missing
moment tra il capitolo 58/59.
SPOILER PER
CHI NON
HA LETTO IL LIBRO.
Campagna di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰
del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.
Le
mani di
Doc si muovevano veloci, ormai sapeva cosa fare. Come
fare.
Incise
piano sul suo collo con la lama che risplendeva nella stanza illuminata
dalla
lanterna al propano. Il bisturi affondò nella pelle piano,
sporcandosi di
sangue.
Con
cautela affondò due dita nell’apertura del collo e
aprì leggermente, scoprendo
la creaturina argentea.
Lasciando
scoperta Wanda davanti agli occhi dei presenti. Due occhi azzurri
intesi la
fissarono per qualche secondo, per poi tornare a Doc. La sua attenzione
cadde
sui quei movimenti così semplici in apparenza che
l’avrebbero portata alla
morte.
Fece
scorrere le dita nella ferita, fino a trovare la cresta minuscola di
cui le
aveva parlato Wanda.
Massaggiare
con delicatezza, quella era la chiave. Obbedì alle parole
silenziose nella sua
mente, le stesse che le aveva detto l’anima durante
l’operazione della
Guaritrice.
Quando
sentì la creaturina muoversi, lasciò che si
ritraesse da sola.
La
prese
piano nella sua mano, porgendola al suo assistente. Lo
guardò per qualche
secondo con tristezza e lasciò il nastro argentato sulla sua mano.
«Doc.» implorò con la
voce spezzata.
«Ho
dato
la mia parola, Ian.» Una lacrima silenziosa gli scese sulla
guancia. «Devo farlo.»
Ian
abbassò lo sguardo su Wanda, sulla sua vera forma. Era bellissima.
Non
era il
suo corpo umano che amava. Aveva sempre amato quel piccolo filo
argentato.
L’avrebbe amata per quello che era, in qualsiasi corpo si
fosse trovata.
Senza
accorgersene, le lacrime cominciarono a rigargli il volto.
«Addio, Wanda.» Il suo respiro
arrivò
fino alla creatura, talmente si era avvicinato a lei. Si mosse
lentamente,
priva di forze, quasi avesse sentito la sua voce.
Doc
allungò una mano, pronto a riprendere Wanda e a compiere il
suo dovere.
Combattendo contro il suo volere appoggiò la creaturina
sulla sua scrivania,
aspettando che morisse lentamente, come gli aveva detto Wanda. I
movimenti
diventarono sempre più deboli.
In
quello
stesso istante Jared piombò nell’ambulatorio,
armato di un coltello.
«Non
lo
fare, Doc.»
«Jared,
è
finita. Sta morendo.» gli disse, senza trattenere le lacrime.
Osservò
Ian per un attimo. Il ragazzo era immobile, con lo sguardo fisso a
terra.
«Non
credo
proprio.» disse, deciso.
Si
avvicinò
a Doc, allontanandolo da Wanda e alzando il coltello
all’altezza del suo collo.
«Ian,
prendi un crioserbatoio e non permettere che Wanda muoia.»
Ian
non se
lo fece ripetere due volte. Con uno scattò si
abbassò e ne prese uno. Premette
il coperchio e girò la manopola verso il basso,
così come aveva fatto Jared
durante la prima operazione.
«Tu
occupati di Mel intanto.» Il tono di Jared era minaccioso, ma
non aveva
intenzione di fare del male a Doc. Sapeva benissimo che non voleva
uccidere
Wanda e che lo faceva solo perché era un uomo di parola.
Doc si
avvicinò al corpo ancora incosciente di Mel e
pensò alla ferita. Dopo aver
usato Guarisci, sistemò la cicatrice con il Leviga. Sul
collo di Melanie rimase
sono una sottile linea rosa.
Nel
frattempo Ian aveva trasferito delicatamente l’anima nel
crioserbatoio. Serrò
il coperchio e lo strinse a sé.
Non lo
avrebbe lasciato per nulla al mondo.
×××
Come
aveva
fatto Wanda, si era rifugiato nella stanza dei giochi, in solitudine.
Rimase
per
almeno tre giorni nella stanza, tenendo stretto l’involucro
che conteneva
l’anima. L’anima che lui amava, che voleva
proteggere.
Si
dondolava leggermente, come se la cullasse. L’unica luce che
poteva vedere era
il led rosso del serbatoio che indicava che era occupato.
Jared
aveva
avuto indietro la sua Mel, che si era ripresa facilmente. Avevano
raccontato
anche a Jamie ciò che Wanda aveva deciso di fare e tutti si
erano mobilitati
per trovarle un corpo. Per farla tornare a vivere.
Mormorando
parole confuse che solo lui poteva sentire, attese il ritorno dalla
missione di
Mel, Jared e Jamie.
Voleva
rivederla. Voleva abbracciarla e baciarla, senza problemi e senza
limiti.
«Torna
presto.» sussurrò, avvicinando le labbra
all’involucro. «Torna presto, Wanda. Ti
amo.»
Solo
tenendo in mano il suo vero corpo, durante l’operazione, si
era reso conto di
quanto fosse bella. Quel sottile nastro argentato era diventato tutto
per lui.
«Torna da me.»
La sua
solitudine venne disturbata dall’arrivo di Melanie.
«L’abbiamo
trovato,Ian.» sentì i suoi passi avvicinarsi a
lui. La leggera luce del led le
illuminò lievemente il viso, mostrando il suo sorriso.
«Abbiamo un corpo per
Wanda.»
Sentì
il
suo cuore gonfiarsi di gioia, il respiro venne meno. Fissò
Melanie con gli
occhi gonfi di lacrime.
«Grazie.» sussurrò.
L’avrebbe
rivista.
L’avrebbe
potuta amare.
Avrebbe
riavuto la sua Viandante.
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