E il sogno realtà, diverrà! di AnnaGori (/viewuser.php?uid=38866)
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Una giornata assieme
Michele aprì gli occhi, colpito da tante piccole lame di luce
calda proveniente dalle tapparelle. Guardò alla sua destra e
vide balenare sul muro le cifre rosse proiettate dalla sveglia:
10.26... Aveva dormito un sacco! Lui che era sempre mattiniero, che
persino la domenica mattina, unico giorno in cui gli era possibile
dormire, si alzava alle 5.45 per andare a correre, per evitare la
calura, e che passava la mattinata in palestra per tenersi sempre in
forma. Lentamente si mise seduto ul letto, un po' accaldato. Si diede
la sua solita stiracchiata e si stropicciò gli occhi. Che sonno
aveva!! Forse erano stati i tre boccali di birra bevuti la sera prima...
Già...La sera prima... Era stata proprio una bella serata!
Serena era in sala da pranzo, sveglia da circa due orette, distesa in
poltrona a leggere. Non aveva voglia di studiare quella mattina... Era
anche sabato, e poi all'esame mancava ancora un mese e mezzo.
Finalmente, dopo il giorno prima, riusciva a concentrarsi e aveva
davvero tanta voglia di leggere un libro per puro e banale diletto!
"Ciao io vado!" si affacciò Betta alla porta "Torno lunedì sera!"
"Certo... Salutami quel grand uomo di tuo padre e quella brava donna di tua madre!"
"Sarà fatto... Ma sicura che parli dei miei?!?!" disse l'amica avviandosi alla porta.
"Certo che ne sono sicura...!"
"Vabè, ciao!"
"Cia.." la porta si chiuse sbattendo.
"Chi è uscito?! Gennarino o Betta?!" chiese Sebastiano entrando nel salotto a torso nudo...
"La Betta... Gennaro mi sa che dorme!" rispose senza distogliere gli occhi dal suo libro.
"No.. Gennaro sta occupando il bagno per la precisione... Penso che
dovremmo comprare un semaforo... Ogni mattina tre ore per tirarsi su i
capelli col gel...Anzi... Adesso gli spruzzo dalla fessura il profumo
quello pestilenziale che mi ha regalato mia nonna... Ahioooo!!!!" disse
Seba correndo fuori dal salotto.
Serena sorrise e pochi secondi dopo si udirono urla dal bagno: "Ma va
fancul a tte e a chi nun to dice...Cornut e ricchiò..." (*)
"Fanno spesso così!?!" si affacciò Michele alla porta, ridendo.
"Eh, sapessi! Pure peggio!" rise Serena abbassando il libro.
"Eeeee. Chi pizzinnu coglioni..." (**) sbuffò, ancora ridendo
Sebastiano. Intanto Gennaro era entrato pure lui in salotto. "We,
guaiò!!!!" salutò. "Miiii... Sabastià!!! Quanto
sì bruttoooo!!! E' kiù facile che nu iatt acchiann
nu top ca na donna acchiann a tia!!!"(***)
"Tutta gelosia la tua!" disse rivolto a Gennaro.
"Mizzecaaa!" disse, facendo cenno a Michele di uno che sta esagerando!
"Io vado da Giorgia... Torno forse domani..."
"Che significa torno forse?!" chiese Serena.
"Che forse rimango lì..." rispose l'amico uscendo. "Ciao cicirì!"
"Vabbuono" esordì quindi Gennaro. "Me ne vad ang ie..! Ciao ragà!" e anche lui si chiuse la porta alle spalle.
"Siam rimasti io e te!" disse Serena a Michele. "Che ti va di fare?"
"Ma stavi studiando?!"
"No, no... Stavo solo leggendo!"
"Ah... Beh, allora mi andrebbe di fare colazione!"
Dopo che Michele ebbe preso il caffè, i due decidettero di
uscire. Serena doveva prendere dei testi nuovi per l'università
e così decise di approfittarne per andare un po' a negozi e per
"...mostrare la città" all'amico. O almeno così gli aveva
fatto credere: la sua vera intenzione era portarlo con sè a fare
spese.
Così, lasciarono vuota la casa e si avviarono, a piedi, verso il centro di Ferrara.
"È stata proprio una bella serata ieri..." esordì Michele, continuando a guardare avanti, ma sorridendo.
"Già..."
"Sei diventata di poche parole, mi sembra..."
"Forse non sono mai stata di molte..."
Queste rispostine pungenti, a modi freccatine, le uscivano bene! Le
erano state molto utili in passato con lui, soprattutto le volte in cui
voleva che lui cogliesse le sue provocazioni. Non sempre riusciva a
farlo inciampare nelle sue piccole trappole, ma le volte che le era
riuscito ne era rimasta pienamente soddisfatta!
D'altro canto, Michele adorava le sue rispostine pungenti. Erano sempre
state un elemento di gran fascino in quella ragazza. Alle volte
però erano riuscite a fargli dire cose che in condizioni
normali non si sarebbe mai sognato di dire. Ma per natura era un
permaloso, e a certe provocazioni era solito rispondere. Questa volta,
però, decise di sorridere.
Michele era perso nelle sue riflessioni quando, all'improvviso si
sentì prendere per mano e tirare verso una vetrina di un negozio
non ben identificato.
"Oddioooo!!! Guarda che carini!!!"
Serena lo aveva trascinato davanti a un negozio di animali e in quel
momento stava indicando quattro cuccioli di labrador color champagne
che stavano giocando, chi rincorrendosi la coda, due l'uno assieme
all'altro, e un'altro, il più cicciotto di tutti, che stava
spaparanzato a pancia in su rotolandosi di tanto in tanto sulla schiena.
Lui la guardava, mentre con gli occhi grandi guardava affascinata e del
tutto presa quei piccoli cuccioli di cane. Le brillavano gli occhi,
come se fosse tornata bambina. Vedeva in lei una dolcezza che non era
mai riuscito a cogliere, forse perchè poco interessato a
quell'aspetto di lei. 'No, Michele! Stao scherzando!? Non ci pensare nemmeno!' (la sua coscienza...)
"Sì, davvero teneri..." le rispose, "Andiamo avanti?!"
"Sì," si staccò quasi di malavoglia lei dalla vetrina.
'Vedi?! È ancora una bambina!'
"Uh....Guadra!!" e Serena involontariamente lo riprese per mano,
tirandoselo dietro, davanti ad un negozio di vestiti a basso prezzo.
"Guarda che bello quel vestito!"
In vetrina, tra mille magliette e pantaloni, gonne e giacche da donna,
spiccava un abitino rosso, senza maniche, lungo fin poco sotto al
ginocchio, che presentava sul petto un cartellino con il prezzo scritto
a penna: "ultima taglia, capo a 20 euro".
"Entriamo un attimo?!"
'Davvero una ragazzina'
"Certo, dai!" rispose lui, fingendosi allettato, forse quasi con ironia.
Michele si stava guardando intorno, seduto su di una piccola seggiola in legno, quando...
"Tahdah!!!!!!!!!!Che ne dici?!" Serena era uscita dal camerino e aveva fatto una piccola giravolta su se stessa.
'Coscienza del cavolo!!!! Questa c'ha tutto tranne le caratteristiche della bambina o ragazzina che dir si voglia...'
"Wow! Stai una favola!" le rispose lui
Ed era vero: la scollatura le incorniciava il seno alla perfezione e le
cadeva sul sedere quasi a pennello; il rosso poi le donava moltissimo!!
Usciti dal negozio, si recarono in libreria, e poi in un negozio di
vestiti da uomo, dove Serena lo aveva costretto a misurarsi una
maglietta a righe veramente orrenda per poi ripiegare su una camicia
davvero bella, per non contare il pits stop ad una macchinetta per le
fotografie, dove, seppur Michele fosse un po' scettico, avevano fatto
quattro foto bellissime.
Il resto della giornata la passarono girando per la bella Ferrara: ogni
tanto si ripeteva la scena del 'trascinamento', ma in fin dei conti
Michele si stava anche divertendo..........
(*) dal napoletano: ma va "a quel paese" te e chi non te lo
dice...cornuto e omosessuale (senza ovviamente voler
offendere nessuno...sono frasi fatte)
(**) dal sardo: letteralmente: che bambino rompicog****, per dire a uno che si lamenta come un bambino
(***) dal napoletano: variazione di un proverbio: è più
facile che un gatto acchiappi un topo piuttosto che una donna acchiappi
te
Ciao
a tutti!!! Eccomi qui con un altro capitolo.... Questo forse mi
è uscito un po' maluccio: le idee sono tante e forse ho voluto
un po' strafare.... Spero comunque di no! (fatemi sapere voi....piccola
captatio benevolentiae... ^_^°)
Che altro dire!?!?! Grazie a chi finora ha recensito e chi mi ha incoraggiata in quest'avventura....
Spero di non deludervi mai!
un bacio immenso e buonanotte (visto che è l'1 e 46 di notte.. -.-)
__AnnaGori__
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