La conclusione di un discorso

di ilmalandrino
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Ero nel letto quando mi accorsi di quanto tutto fosse inutile. Cercavo costantemente qualcosa da inventarmi per giustificare ogni suo comportamento. Provavo insistentemente la sordità parziale delle mie orecchie da quelle orribili parole...
Pian piano cercava di arrivare dove voleva, con concetti lontani e con nessi tra loro impercettibili.
Io già capivo, perché nessuno ormai la conosceva meglio di me, ma mi fingevo tonto...
Io ero muto, incredulo ed inemotivo. Avrei voluto trovami altrove, o almeno senza cuore, per reggere quei discorsi, discorsi che, già sapevo, avrebbero cambiato tutto...
Alle sue parole struggenti non riuscì a trattenere una lacrima, che sola scendeva nel mio viso...
Cercai in tutti i modi di sviare i suoi sforzi di rovinar tutto, ma il pensiero che non venisse da lei quella voglia mi demoralizzava e mi distruggeva sempre più...
Rimasi nel letto, immobile, senza nulla a cui pensare. Ero completamente vuoto e assente, ed il mio sguardo perso lo dimostrava.
Con tutta la forza che avevo in corpo cercavo di reagire, di rialzarmi, di lottare, ma ogni sforzo era vano.
Non avevo mai trattato nessuno così.





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