DP
DOG POO
Un bambino di nove anni dai capelli castani spettinati e con
delle vistose macchie di sporco sul viso si alzò dal suo letto.
"Yawn..." sbadigliò "Che palle... odio il lunedì"
Il castano uscì dalla sua camera e si trascinò senza troppa voglia nella cucina.
"Buongiorno Dog Poo! La colazione è pronta!" disse cordialmente una donna dai capelli castani raccolti in una treccia.
Dog Poo.
Cacca di cane.
Il soprannome del bambino.
All'inizio gli faceva un pò schifo ma, con il tempo, aveva
imparato ad accettarlo: da cosa derivava? Semplice, dalla sua scarsa
igiene personale.
Odiava fare il bagno e, a peggiorare le cose, suo padre era il
direttore della discarica di South Park e lo aiutava nel tempo libero:
non riusciva mai a credere a quanti tesori, quante ricchezze si
potessero trovare in mezzo a quella che per tutti era solo spazzatura.
In fondo già dal suo pigiama si poteva capire quanta attenzione
desse alla pulizia: di un colore indefinito, con macchie di sugo,
cioccolato, latte e chi più ne ha più ne metta.
Fortunatamente sua madre Veronica era riuscita perlomeno a convincerlo a lavarsi i denti per evitare di andare dal dentista.
Dog Poo finì la colazione e tornò in camera sua ed aprì l'armadio.
Era pieno di vestiti, alcuni addirittura con l'etichetta del prezzo attaccata; ma lui prese un abito lercio e sporco.
il suo abito.
Certo, non aveva amici per la sua scarsa igiene.
Ma a lui non importava.
Lui era Dog Poo, lo studente più sporco della scuola.
Lui voleva essere lui.
Anche se, ultimamente, non avrebbe voluto essere così sporco.
*
La scuola fu un vero tormento per il piccolo bimbo: non per le lezioni,
i suoi voti erano abbastanza sopra la media (anche se non ai livelli di
Kyle Broflovski), ma per i compagni di classe.
Erano solo compagni di classe.
Nessuno di loro era un amico.
Almeno all'asilo, quando gli avevano affibiato il soprannome Dog Poo, lo schernivano e ciò gli faceva male.
Ma almeno lo pensavano.
Ora, invece, non era che un fantasma vivente: se fosse morto nessuno avrebbe notato la mancanza di Dog Poo.
Quattro suoi coetanei gli arrivarono quasi addosso e si scansò all'ultimo momento.
Uno aveva un cappello blu con un pon pon rosso ed una giacca marrone;
un'altro un cappello verde con i paraorecchie ed una giacca arancione;
un'altro era ciccione, con una giacca rossa ed un cappello azzurro con
un enorme pon pon giallo; l'ultimo invece era completamente imbaccucato
in un parka arancione.
Stanley Marsh, Kyle Broflovski, Eric Theodore Cartman e Kenneth McCormick.
"Fottuto culone" disse Kyle non poco arrabbiato "ridammi il mio compito!"
"gna gna gna gna gna gna! Scordatelo sporco ebreo!"
"Adesso basta ragazzi" disse Stan mettendosi in mezzo assieme a Kenny.
Dog Poo li fissò malinconico.
Loro si che erano amici.
Prima di andare a casa, fece una capatina dal signor Mackey, lo psicologo della scuola.
"Signor Mackey..." fece il bambino, disteso sul lettino "Ho dei problemi a relazionarmi con gli altri"
Un uomo magrissimo, vestito con una maglias verde con sopra una
cravatta e pantaloni blu e con un enorme testone su cui c'erano degli
altrettanto enormi occhiali gli rispose "beh... vedi Dog Poo... ti
posso dire da subito che il problema non sta nè nel tuo
astteggiamento nè da una ipotizzabile invidia"
"Ah, e da cosa allora?"
"Dalla tua scarsa igiene personale"
Quelle parole furono una pugnalata al petto per il piccolo bimbo dai capelli castani.
Quindi per farsi degli amici, si sarebbe dovuto lavare?
Ma neanche morto l'avrebbe fatto.
Decise di chiedere consiglio a chi nonostante i suoi problemi, quasi peggiori dei suoi, era riuscito a farsi molti amici.
*
"Kenny McCormick?" chiese lo sporco bimbo al coetaneo con il parka arancione.
"Mphfph hg, mphfg mfpg h'g?" (Sono io, che cosa c'è?) chiese Kenny.
"Ecco... volevo sapere come hai fatto a farti tutti quegli amici anche se sei il più povero del paese"
"Mghpfhp: hgpfg gfhpmghf gfhpfm hg hfgpm" (Semplice: sono stato solamente me stesso) rispose l'incappucciato.
Dog Poo non sapeva più chi ascoltare: lo psicologo diceva che
doveva lavarsi, mentre Kenny gli consigliava di essere se stesso.
Che cosa avrebbe dovuto fare?
Beh, sarebbe rimasto caratterialmente lo stesso...
... ma si sarebbe lavato.
*
"Buongiorno Dog Poo!" diss Veronica appena suo figlio entrò in casa.
Il bimbo salutò la madre e poi salì le scale.
"Vai a fare i compiti tesoro?"
"No, vado a lavarmi"
Veronica fissò il figlio non senza stupore.
Dog Poo che si lavava?
Il castano entrò nel bagno.
Titubante fissò la doccia.
Pulita, dato che sua madre la usava spesso.
Con titubanza si tolse i suoi vestiti e, appena rimase nudo, entrò dentro la doccia.
Aprì il rubinetto.
"AAAAAAAAAH!!!" urlò Dog Poo: l'acqua era gelida!
Con grande velocità Dog Poo girò l'altro rubinetto, e l'acqua diventò tipida.
Il bimbo iniziò a pensare che poi non era così male lavarsi, era quasi... piacevole.
Ma, tra tutta la sporcizia, veniva fatto scomparire anche il vecchio Dog Poo.
*
Il giorno dopo, a scuola, Garrison stava facendo l'appello.
Finchè non arrivò a...
... "Dog Poo" disse l'uomo.
"presente" disse un ragazzo dai pettinati capelli castani, con una maglietta gialla a manica corte ed un paio di jeans.
"Ehi, ragazzi" disse Cartman "A voi non sembra che Dog Poo sia cambiato?"
"Già" ammise Stan "sembra quasi... figo"
In sala mensa, il gruppo di Stan si avvicinò al tavolo dove di norma stava Dog Poo, solo.
"Ciao Dog Poo" disse Stan "Come va?"
"Non c'è male, voi invece?"
"Stiamo bene... volevamo dirti" attimi di silenzio carichi di tensione "Cartman da una festa domani... vuoi venire?"
"Con piacere!" disse il bimbo castano sorridendo.
*
I giorni passarono, e Dog Poo si era abituato alla sua nuova vita.
Finalmente aveva molti amici, era invitato a tutte le feste e tutti gli davano a parlare.
Era felice, finalmente.
Si sentiva accettato, importante.
Eppure...
Ogni giorno si sentiva sempre più vuoto.
E ciò gli faceva paura: decise di parlarne con suo padre Josh.
Il padre di Dog Poo entrò in casa proprio in quel momento: era
un uomo dall'aspetto un pò trasandato, con una barba incolta e
dei capelli neri spettinati, ma dietro all'apparenza un pò rude
si nascondeva un animo gentile.
"Papà..."
"Si Dog Poo? Che c'è?"
"Tu hai mai provato a non essere te stesso?"
Il padre capì subito dove il figlio voleva andare a parare.
"Senti Dog Poo, probabilmente tu credi che fingendo di essere
ciò che non sei riuscirai a farti degli amici... ma non è
questa la verità. La verità è che devi essere te
stesso. Solo così avrai dei veri amici: altrimenti, avrai solo
gli amici della tua maschera"
Dog Poo sorrise.
Certo, avrebbe perso i suoi nuovi amici.
Ma suo padre aveva ragione: loro non erano suoi amici, erano amici di un bimbo che si lavava sempre, non erano amici di Dog Poo.
*
Il giorno dopo, Dog Poo era tornato come tutti lo conoscevano.
E, prevedibilmente, nessuno si curò di lui: persino Garrison lo saltò nell'appello.
Sospirò.
Era chiaro che Dog Poo non avrebbe mai avuto amici.
Però, appena andò vicino al suo armadietto,
incontrò due bambini della sua classe: uno aveva i capelli neri
come Stan ed una maglietta azzurra, mentre l'altro aveva una giacca
viola, capelli castani ed una fronte spaziosa.
"Ciao Dog Poo!"
"C-ciao" fece lui timdamente.
"Come va? Io mi chiamo Kevin, e lui è Jason" disse il moro.
"Molto piacere"
"Scusa se te lo chiediamo ma... ti va di essere nostro amico?"
Dog Poo sorrise.
"Si"
Si sbagliava.
Dog Poo poteva avere amici.
*********************************************************************************
Ecco, cel'ho fatta: la prima fanfic su Dog Poo mai scritta! E' un
personaggio di tappezzeria di South Park, il tipo sporco che va in
classe con Stan e co., che non ha mai fatto nulla ed ha parlato
solo dieci secondi in tutta la serie! Pensavo meritasse un pò di
attenzione, e così ho scritto questa fanfiction.
Spero vi piaccia e renda popolare Dog Poo ^^!
Alla prossima! E ringrazio momoko89, ValHerm e Barlume Crepuscolare per i commenti!
|