Io sono solo un'ombra e tu il sole

di pensamiancora
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2. Quella mattina

La sera prima, quando mi avevi guardato negli occhi, io l'avevo capito. Forse avrei dovuto dirtelo, anche se era troppo presto, anche se non era il caso. Avrei dovuto fare un bel respiro e sussurrarlo. Ovviamente non l'ho fatto, e adesso, ogni volta che ti guardo, quel "ti amo" mi muore in gola.
Quando il giorno dopo mi svegliai percepii immediatamente che tutto era cambiato. Cercavo nell'aria qualcosa di te e sentivo uno strano senso di vuoto. Cercavo qualcosa che mi facesse capire che era successo davvero, che era stato reale. Mi alzavo una continuazione per poi ristendermi ed ero così in ansia che quasi mi venne da vomitare. In quel momento non vedevo l'ora che passasse quella sensazione, perché mi sembrava la più terribile del mondo, ma se ci penso adesso è forse uno dei ricordi più belli che ho della nostra storia. 
In realtà, quella sera non successe effettivamente niente: nessun abbraccio, né bacio, solo qualche carezza e discorsi durati intere ore.
Ma quel niente, per me, fu tutto. E lo è ancora adesso, a distanza di anni, perché se ci penso ricordo ancora ogni singolo particolare e mi vengono ancora i brividi - talvolta anche le lacrime -.
Quando ci rivedemmo, quel giorno, fu tutto più magico e io ti guardavo già con occhi diversi, con gli occhi di chi è innamorato. Anche in te era cambiato qualcosa: mi guardavi come non mi avevi mai guardato, quasi come se fossi attratto da me, come se io fossi un qualcosa di proibito che volevi avere a tutti i costi. Quando mi giravo e trovavo i tuoi occhi posati su di me, guardavi altrove, quasi arrabbiato che ti avessi scoperto.
Poi la sera mi avvicinai: volevo parlarti, volevo ricominciare da dove avevamo finito, volevo dirti ancora tante cose - le avevo addirittura scritte durante la giornata per non dimenticarmene. Volevo parlarti ancora di me, di quello che ero, di come mi sentivo. Volevo sentire il tuo respiro e il battito del tuo cuore e volevo abbracciarti, sì. E forse dirti anche quella cosa.
Ma tu mi guardasti un attimo, un sorriso triste e poi niente, andasti via.
E in quel silenzio mi dicesti "Scordati di noi".

 





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