Sabato

di Feynman
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SABATO

 
 
"Papà! Papà, svegliati! Devi accompagnarmi a scuola!"

Hai sentito la sveglia suonare. L'hai spenta ma non ti sei alzato. La stanchezza era troppa. Non ne potevi più di quella vita. Non ne potevi più della tua ex moglie che rompeva le scatole. Non ne potevi più di quel lavoro che odiavi. Eri stufo marcio. Continuavi, però, come tuo solito ad abbassare la testa. Continuavi a dire di sì a tutto e tutti.

"Arrivo, arrivo"

Ti stropicciasti gli occhi. La tua piccolina era come la madre: mattiniera come poche. Sapevi che era sabato. Alle 9, tua figlia, aveva scuola di danza. Un'altra idea della madre. Secondo lei doveva essere più femminile. Ti eri ribellato ma non aveva sentito ragioni: danza era per le bambine a modo, non il calcio o il basket. Alla piccola Luna piaceva giocare a calcio e, ogni tanto, la portavi al parco per farla sfogare. Facevate la lotta fra l'erba. Vi lanciavate la palla da baseball. È una bambina allegra anche se profondamente matura per i suoi 10 anni...
Ti alzi a fatica. La schiena ti fa male. La terza età, ti ritrovi a pensare, avanza inesorabile e tu, a più di trent'anni, non hai mai fatto nulla per te.

"Papà?"

"Dimmi, piccola"

"Sai dove sono le mie scarpette?"

"Hai provato a guardare nella borsa?"

Esce dalla camera e si fionda a cercarle. Le avrà nascoste da qualche parte, ti dici. Non le va mai di andare a danza. Sai quanto la odia. Sai quanto non osa dirlo alla madre. Come te. Non ne ha il coraggio. Ha paura di ferirla. Come te. È stata la tua ex moglie a volere il divorzio. Sapevi che le cose andavano male. Non avevi, però, il coraggio di dirle nulla.

"Non ci sono!"

"Guarda in cucina!"

Ti fai la barba con lentezza. Non le troverà tanto presto. Chissà dove le ha messe. È così sbadata...

"Niente..."

Entra nel bagno. Si siede sul water e ti guarda mentre ti lavi il viso. Ti metti la crema. Ti mancano solo le scarpe e sei pronto. Non la porterai a danza. Dirai alla madre che non ci vuole andare. Avrai, per una volta, il coraggio. Ti hanno sempre detto che sei leale. Non ci hai dato mai troppa importanza. A cosa serve la lealtà in un mondo di leoni? Sarai leale e forte per la tua piccola che non vuole andare a danzare con quelle stupide scarpette rosa di raso. Farai, per la prima volta nella tua triste vita, qualcosa che ti renderà migliore. Sembra quasi una sciocchezza: quanto mai ci vorrà?

"Andiamo!"

"Dove se non ho le scarpe?"

Incrocia le braccia al petto e porta un piede in avanti. Ecco un altro pezzetto di te. Qualcosa in comune l'avete...

"Oggi andiamo a casa della mamma in bici..."

"E che ci vai a fare a casa della mamma?!"

"Le diciamo che i folletti ti hanno nascosto le scarpette e che non puoi andare a danza"

"I folletti non esistono..."

Le scompigli i capelli e la prendi per mano. Prima di chiudere la porta di casa dai un'ultima occhiata al forno. Solo la tua piccola poteva trovare un posto del genere per nasconderle...



**Angolo Autrice**

L'ho sempre detto: il fluff non è il mio genere! Vorrei però, pubblicamente, ringraziare Colei per essersi inventata un contest del genere perché, personalmente, mi sono divertita a scrivere una storia così al di fuori dai miei schemi!
Spero mi scuseranno gli amanti del fluff ma...vi giuro che non proverò mai più ad addentrarmi in questo genere!

A presto,
Gilraen




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