Alba e tramonto

di CGBR
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“Ti porterò a guardare l’alba.”
“Non mi piace l’alba; mi sembra così scontata e fredda. Preferisco il tramonto.”
“Ti porterò al mare allora, sulla spiaggia, a guardare il tramonto.”
“Non mi piace nemmeno il mare.”
“Come non ti piace il mare? A chi non piace il mare?”
“In realtà il mare mi piace. Ma ho paura dell’acqua.”
“E dove lo vuoi vedere questo tramonto, allora?”
“Da un albero. Un albero isolato, nei campi. Vorrei arrampicarmici su, su, fino a dove i rami sostengono il mio peso, trovare una posizione comoda e non scendere mai più.”
“Be’, temo che ci sia un problema.”
“Quale?”
“Io ho paura delle altezze, non potrei accompagnarti.”
“Ma lo vedi?, io e te siamo come il bianco e il nero. Anzi, no, perché il bianco e il nero insieme stanno bene. No, noi siamo come il fuoco e l’acqua, non potremo mai vivere in presenza dell'altro.”
“Perché stai dicendo questo? Perché non provi a far funzionare le cose?”
“Perché è inutile. Inutile quanto cercare di impedire al Sole di tramontare e poi albeggiare.”
“Se può servire, io ci proverò. E ci riuscirò. A te non rinuncio.”
“Io sì.”
“Smettila.”
“Mi dispiace.”
“Ho detto smettila.”
“Non posso.”
“Perché?”
“Perché la vita è così.”
 
 
 
 
 
 
 
“Perché non combatti? Perché non lotti per lui? In fondo tu lo ami.”
“Sì, ma preferisco prevenire che curare.”
“Di cosa stai parlando?”
“Della vita, Julia, della vita. La vita è crudele e non regala niente.”
“No, la vita non regala niente, hai ragione. Nella vita le cose bisogna guadagnarsele, e per farlo serve lottare.”
“Io non lotto. Non ho armi per farlo.”
“Oh, sì invece, hai la voce, hai le mani, hai il cuore. Non c’è arma più potente.”
“Sono stanca, Julia, ti prego: smettila.”
“Non puoi fermarti ogni volta che ti senti stanca, Jo. A volte la destinazione è a pochi passi, ma tu ti arrendi prima, al primo accenno di debolezza. Non si fa così.”
“A quanto pare sì, invece. Io lo faccio.”
“E sbagli.”
“Può darsi, e allora?”
“E allora cambia le cose. Non sei costretta a continuare così per il resto della tua vita.”
“Sai, forse alla fine sono io a volere tutto questo.”
“No, non ci credo. Hai solo paura.”
“Di cosa?”
“Di vivere davvero.”
 
 




 
 
“Come mai sei qui?”
“Pensavo.”
“Okay. E… a cosa?”
“A te.”
“Ah, bene.”
“Già.”
“E sei venuta qui per questo. Per dirmelo.”
“A quanto pare.”
“Mh.”
“'Mh’ cosa?"
“Mh, niente, Jo.
Ti presenti a casa mia così, alle sei di mattina, per dirmi che mi pensi, quando ti ricordo che a dirmi di lasciar perdere sei stata tu.”
“Lo so. Volevo parlarti proprio di questo.”
“Capisco.”
“…”
“Ebbene?”
“Sono qui per dirti che ti amo. E che per te vale la pena rischiare.”




 




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