Tu, un dolce verso di poesia.

di Francine Marie Soleil
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Sono un fornaio, c’è poco da dire
Ci rincontriamo, pronti a morire
Avrei voluto conoscer le stanze
Della tua anima in altre circostanze
Ma sono un fornaio, glasso le torte
Quelle, almeno, non sono mai morte.
Avrei voluto starti più accanto
Tu mi hai rapito con il tuo canto

Ero innamorato, volevo aiutare
Per insegnarti un giorno a volare
Un pezzo di pane allora ho bruciato
Per tutto ciò che, ahimé, non t’ho dato
Ma quella sera non provai dolore
Non era pane, quello era il mio cuore.
Che da quel giorno continua a bruciare
Che da quel giorno persiste a sperare.

Sono il pittore che fingi di amare
Ci rincontriamo, per recitare
Avrei voluto dipingerti ore
Non per quei sogni colmi d’orrore
Ma sono un pittore sopravvissuto
Le notti son lunghe, il tuo cuore è muto
Avrei voluto proteggerti dal mondo
Tu sei salva, ma io sprofondo

Ero innamorato, volevo aiutare
Per insegnarti un giorno a volare
Un pezzo di me allora ho bruciato
Per tutto ciò che, ahimé, non t’ho dato
Ma quella sera io non provai dolore
Non ero io, quello era il mio cuore.
Che da quel giorno d’odio ha bruciato
Che da quel giorno ti ha dimenticato.

Ero un fornaio, ero un pittore
Protettore di uno strano amore.
Vero o falso?




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