In ricordo di Hisana

di yuzuki chan
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La luce filtrava leggera dalla tenda. Rukia si alzò e spostò delicatamente il lieve panneggio azzurrato. Al di sotto del grande albero di ciliegio si scorgevano i primi raggi del sole. Era ancora l’alba. La visione idilliaca le ricordò i momenti passati sulla Terra, quando a svegliarla non era il dolce canto dei passeri, ma la calda voce di Ichigo.
Le piaceva, lo aveva amato dal primo momento… Inizialmente pensava che il suo affetto fosse dovuto all’estrema somiglianza di Kaien, ma con il passare del tempo si rese conto che non era così. Non ricordava di aver avuto sensazioni strane o particolari che indicassero il suo innamoramento, niente farfalle nello stomaco o simili, sapeva solo che non riusciva a smettere di pensare a lui. Sospirò e se non fosse stato per la voce di suo fratello si sarebbe immediatamente arresa ad un pianto feroce. Ma non poteva mostrarsi debole davanti agli altri, era stato uno dei primi insegnamenti impartitele.

“Rukia… Oggi andrai alla divisione più tardi, devo portarti a vedere una cosa… Ho già avvertito Ukitake. Ti aspetto tra mezz’ora davanti all’albero.” la sua voce aveva una modulazione particolare, pur essendo severa ed autoritaria come sempre aveva un’inclinazione dolce… O più probabilmente malinconica.

“Sì, Onii-sama”

Non aveva mai avuto grandi dialoghi con lui, e il fatto che le chiedesse di passare del tempo con lei la incuriosiva. Si preparò, raggiunse il fratello ed insieme si avviarono verso una collina. Al centro del promontorio si scorgevano alcuni fiori, prevalentemente azzurri, disposti in cerchio.

“Rukia…Oggi è il giorno in cui Hisana se ne andata… Ma nulla è per sempre, lei resterà comunque nella mia memoria, e spero anche nella tua.” Trasse un profondo respiro prima di riprendere” Questo è il luogo in cui ci siamo incontrati la prima volta… E lo stesso in cui ho imparato a conoscerla ed amarla… Tra questi fili d’erba mi parlava della sua sorellina, diceva che voleva vederla crescere sana e forte, e magari un giorno scorgerla passeggiare con l’abito nero degli shinigami… Inizialmente il suo viso solare era per me la cosa più bella che potesse esistere, mi dava la forza di essere una persona migliore… Ma dopo la sua morte capii quando fosse realmente importante per me… Io… Non so neanche bene per quale motivo oggi ti abbia condotta qui, era come se sentissi il dovere di farlo… Chissà, forse è stata Hisana a suggerirmelo… ” concluse con un sorriso malinconico.

Rukia rimase sorpresa dalle sue parole. Non aveva mai percepito questo tipo di sentimento nel suo cuore. Si rese conto di quanto dolore avesse provato e tutt’ora sentisse. Avrebbe voluto aiutarlo, ma non sapeva come e cosa fare. Seguì l’istinto, si avvicinò a lui e lo strinse forte a se. Non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe riuscita a farlo, ma in fondo la vita si decide sul momento, non ha bisogno di esser studiata. Al contatto con la pelle di lui un dolce profumo di menta la avvolse, alzò lo sguardo verso il suo e le sembrò di scorgere un curioso bagliore nei suoi occhi, quello di una lacrima. Sentì le sue forti braccia stringerla e lasciò che lacrime dolci e salate le scendessero sulle guance.

Dall’alto gli occhi indaco di Hisana li guardavano, sorridendo.




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